cesarebianchi27:
incuriosito dalle descrizioni e amante del tipo "velina" sono passato alla ricerca di Simona, ma ad agosto la stessa non era presente... avete notizie?
Io l’ho visitata il 21 luglio ed aveva in previsione prossima le vacanze, quindi l’assenza è normale e programmata. Diciamo che non è lei la Simona che aveva deciso di mollare. Fino al 23 agosto non era ancora rientrata, poi negli ultimi dieci giorni sulla Binasca io non ho proprio avuto modo di passare. Su questo punto qui potrà aggiornare solo qualcun altro.
worldislittle:
occasionalmente passato oggi durante il lavoro e ho notato (come si fa a non notarla...) la morettina dal tatuaggio Simona. che dire..... quanto figaaaaaa e non poter fermarmi.... e chissà quando mi ricapita di passare. se facesse camera... ci passerei apposta anche se devo fare 150 km per arrivare.
Mi sono informato. Dopo il turno di lavoro, che chiude nel tardo pomeriggio, lei non riceve in casa sua, né riesco a risalire ad un suo eventuale annuncio. Avendo il contatto, però, va regolarmente in albergo o, con la sua fiducia, a casa del cliente. Preferibilmente si fa venire a prendere, abita in zona Corvetto (ma immagino accetti anche le trasferte, basterà pagarle il taxi, ...per cui 150 km cominciano a diventare tanti). Il servizio comporta un esborso più alto del tariffario ordinario: di giorno mezz’ora 100 euri, un’ora 150, di sera/di notte un’ora 200.
Esponendolo ha avuto uno di quei momenti di confusione che mi aveva quasi allarmato, visto che all’iperbole delle pretese non c’è mai fine, invece era solo una delle manifestazioni della tendenza, che resta una delle sue caratteristiche più simpatiche a distanza ormai di tempo dall’inizio dell’attività, a portare la sua forza estetica con svampita e attonita spontaneità, senza fissarsi nel ruolo chiuso della strafiga. Mi dice: di sera chiedo di più, per un’ora 500 euro. Poi si mette a ridere e fa: ma cosa sto dicendo?! E si corregge: 200. Ah ecco, perché 500 mi sembravano davvero troppi.
Approfitto per comunicare che l’ultima volta, finalmente, mi ha portato in un imbosco migliore, non nella zona industriale, che mi ha detto non vuole usare più nei giorni feriali, perché ci sono le ditte, ma in campagna. Sì non era niente di più che un posticino a lato di una sterrata, molto aperto, anche in direzione della Binasca, ma si potevano fare le posizioni esterne (almeno io sono sceso, lei ha preferito accovacciarsi sul sedile guidatore restando dentro all’aria condizionata), era meno squallido dell’altro e vedevi chi stesse arrivando (senza vie di scampo comunque, ma tanto dove vuoi fuggire? Almeno però nel caso della visita più indesiderata avevi il tempo di ricomporti; nella circostanza in ogni caso non si è avvicinato nessuno).