Stavo facendo una "innocente" passeggiata in macchina in questa umida serata post alluvione, iniziando dalla Colombo direzione EUR.
Poco dopo la scuola delle monache, in corrispondenza di piazza dei Navigatori, c'è una rientranza della strada
prima dell'incrocio con la Garbatella, e lì al buio noto una figura femminile poggiata alla ringhiera della strada complanare. Incuriosito dalla posizione così appartata e buia faccio il giro e accosto peraltro molto
comodamente per investigare come fosse e cosa fosse propensa a fare.
Castana, vestita anonimamente, così come anonimo il viso regolare privo di trucco ed il corpo normolineo, stimola in me la curiosità di conoscerla per cui le propongo di iniziare con un bj estensibile semmai ad un approfondimento successivo in corso d'opera che accetta a patto che non pretendessi rapporti scoperti.
Se non ricordo male si chiama Maria e dimostra più o meno 25/28 anni, parla un italiano fluido ed è molto sorridente e rilassata mentre mi indica la strada che conduce all'imbosco che si rivela essere molto distante e precario. Nel percorso, incredibilmente mi chiede se avessi fretta e la cosa mi fa ridere perché le faccio notare che normalmente sono le ragazze che vogliono sbrigarsi. Lei invece dichiara di non avere alcuna fretta e che sono i clienti che la manifestano. Mi sembrava di vivere una scenetta surreale, con questa tipa, negazione totale di ogni canone otr, con le sembianze di una corista della parrocchia.
Per farla breve, si rivela essere una ottima e profonda oralista che si dedica all'opera dimentica del tempo che scorre; ma non solo, appena arrivati già si era tolta i pantaloni evidentemente propensa a farsi digitalizzare manifestando poi vistosamente di gradire l'intrusione. Per la prima volta in vita mia il tempo mi è sembrato dilatarsi all'infinito tanto che ho proposto io di iniziare a scopare, cosa che si è svolta in tre tempi intervallati da cambio di preservativo e da tre ulteriori e protratti bj ad ogni nuova posizione.
Dopo un'esagerazione di tempo, ha cominciato a respirare affannosamente avvinghiandosi alle mie natiche e protendendosi alla ricerca della massima penetrazione stimolando così efficacemente la mia esplosione finale.
Vi garantisco che non avevo bevuto e non faccio uso di sostanze allucinogene, e che la storia, per quanto paradossale è vera e per nulla ingigantita. Forse era una marziana!