due sere fa non sapevo che combinare:
steso nella solitudine della mia casa accendo la tv, non riesco a leggere, non ho nessuno da chiamare, i pensieri volgono al triste, il vino rosso sul bancone della cucina è pessimo - sconto fidaty card dell'esselunga, al 50 per cento del prezzo.. un nero d'avola da ridere, sa di aceto, lo userò per sgrassare il water.
cambio canale al samsung e vedo la pubblicità dei telefoni erotici.
piombo in quel caos ormonale degli anni passati, più per una questione legata al ricordo che per un bisogno fisico; così decido di chiamare.
anni fa e anni fa ne facevo spesso di telefonate, nel cuor della notte, e devo ammettere che mi segavo molto bene raccontando porcate ad una qualche bella voce di roma, che regalava a me l'impressione di non essere soltanto un pirla con una cornetta in mano e il cazzo nell'altra; altre volte incappavo in discussioni assurde o demenziali con queste sconosciute delle tre di notte.
sfogavo il mio turpiloquio e il mio cazzaccio sborrava in piena, dopo ore ed ore di sfinito segamento.
una tipa una volta mi diede il suo cellulare, sosteneva di avermi sentito già altre volte, e appena mi rispose disse:
- non scappare!
- come?
- ma io ti conosco!
- mamma, davvero sei tu?
diceva che la mia voce la interessava, e così dopo la sborrata ad alto costo telefonico volle che la chiamassi sul suo numero.
iniziò da lì una strana relazione di seghe telefoniche.. pure lei si masturbava, rispondendomi al cellulare sul suo numero vodaphone.
non lho mai conosciuta questa pazza, era il periodo della mia grande sfiga, qualcosa di paragonabile al sonno dogmatico di immanuel kant, dal quale il filosofo si svegliò con la verità in pugno.
ricordo che spesso questo genere di discussioni pornografiche invece che finire in eiaculazioni perlacee sul pavimento, si trasformava in strampalati discorsi sulle perversioni sessuali, e ci si faceva delle belle risate mentre il telefono divorava scatti su scatti e la poveraccia al telefono guadagnava la sua commissione sui minuti che passavano.. ah! le voci femminili che sorgono dal ventre notturnale di roma!
poi vennero un sacco di telefoniste pessime: sudamericane mezze addormentate che rispondevano guardando la tv in sottofondo, oppure slave con una pronuncia orribile, scarse conoscitrici della lessicologia pornografica, pessime a recitare con la voce l'immagine di orge inventate, di cazzi sborranti e fiche impecorate, scarse persino nel darsi della troia, della puttana, figurarsi poi se erano in grado di usare una parola a me tanto cara in bocca ad una elegante signorina un po' tanto vacca: la parola "baldracca".
- io è baldraga tua, sì o sì.
- sì piccolino che tu gode adeso.
no, no, le slave rovinarono tutto...
comunque sia, l'altra notte faccio questo 899 e mi sego per bene con una ragazza di roma, con questa bella pronuncia da gran porcella - sarete d'accordo con me che una voce femminile calda e sensuale contiene di per sè la promessa del miglior pompino, e che il glande abbia orecchie è una verità che considero scientifica e sperimentale.
naturalmente la porta dei ricordi è lì a vomitarmi addosso i suoi disastri, e le lamentazioni che per sua natura la mia mente produce mi gettano così nel solito dubbio dei motivi della mia paideia pornocratica: perchè, cioè, sono il deviato che ritengo di essere diventato.
mi chiedo se qualcuno che si definisca puttaniere condivida questo viaggio della solitudine che sfociava nella sega telefonica.
era tutto molto più privato allora - internet era proprio agli albori.
io non avevo una dipendenza dalla telefonata erotica, ugualmente non credo di aver mai avuto una dipendenza dalle puttane. e' da nove mesi ormai che non ne frequento più.
il mio genere di dipendenza aveva - ed ha - a che fare con la ricerca di qualcosa: spesso ho girato in cerca di vacche, per le strade di milano, avendo netta la sensazione che il mio obiettivo fosse la ricerca e non il soddisfacimento di un bisogno di piacere fisico. voglio dire che il piacere sessuale era solo lo strumento di cui qualcosa dentro di me si serviva per mettermi nelle condizioni mentali di colui che sta cercando qualcosa, senza sapere cosa. quando sborravo rimanevo triste perchè la ricerca era conclusa senza che avessi risposto al mio imperativo: vai, cerca quella cosa.
ugualmente con i telefoni erotici - mi è venuto da pensare l'altra sera - ugualmente ricordo di aver fatto decine di telefonate mentre la notte avanzava, tanti anni fa - molto prima che andassi a puttane - e ho ben presente che certo, avevo voglia molto prosaicamente di sborrare, ma che c'è sempre stato dell'altro, e che questo "altro"
finirà di crescere con il tempo, gettandomi addosso la necessità di una ricerca per la risposta della quale io sino ad oggi ho demandato alla pornografia, allo stroieggiare per strada e poi via internet, la parte più intima pervicace ed assidua di me stesso.
quale sarà il nuovo passo?
steso nella solitudine della mia casa accendo la tv, non riesco a leggere, non ho nessuno da chiamare, i pensieri volgono al triste, il vino rosso sul bancone della cucina è pessimo - sconto fidaty card dell'esselunga, al 50 per cento del prezzo.. un nero d'avola da ridere, sa di aceto, lo userò per sgrassare il water.
cambio canale al samsung e vedo la pubblicità dei telefoni erotici.
piombo in quel caos ormonale degli anni passati, più per una questione legata al ricordo che per un bisogno fisico; così decido di chiamare.
anni fa e anni fa ne facevo spesso di telefonate, nel cuor della notte, e devo ammettere che mi segavo molto bene raccontando porcate ad una qualche bella voce di roma, che regalava a me l'impressione di non essere soltanto un pirla con una cornetta in mano e il cazzo nell'altra; altre volte incappavo in discussioni assurde o demenziali con queste sconosciute delle tre di notte.
sfogavo il mio turpiloquio e il mio cazzaccio sborrava in piena, dopo ore ed ore di sfinito segamento.
una tipa una volta mi diede il suo cellulare, sosteneva di avermi sentito già altre volte, e appena mi rispose disse:
- non scappare!
- come?
- ma io ti conosco!
- mamma, davvero sei tu?
diceva che la mia voce la interessava, e così dopo la sborrata ad alto costo telefonico volle che la chiamassi sul suo numero.
iniziò da lì una strana relazione di seghe telefoniche.. pure lei si masturbava, rispondendomi al cellulare sul suo numero vodaphone.
non lho mai conosciuta questa pazza, era il periodo della mia grande sfiga, qualcosa di paragonabile al sonno dogmatico di immanuel kant, dal quale il filosofo si svegliò con la verità in pugno.
ricordo che spesso questo genere di discussioni pornografiche invece che finire in eiaculazioni perlacee sul pavimento, si trasformava in strampalati discorsi sulle perversioni sessuali, e ci si faceva delle belle risate mentre il telefono divorava scatti su scatti e la poveraccia al telefono guadagnava la sua commissione sui minuti che passavano.. ah! le voci femminili che sorgono dal ventre notturnale di roma!
poi vennero un sacco di telefoniste pessime: sudamericane mezze addormentate che rispondevano guardando la tv in sottofondo, oppure slave con una pronuncia orribile, scarse conoscitrici della lessicologia pornografica, pessime a recitare con la voce l'immagine di orge inventate, di cazzi sborranti e fiche impecorate, scarse persino nel darsi della troia, della puttana, figurarsi poi se erano in grado di usare una parola a me tanto cara in bocca ad una elegante signorina un po' tanto vacca: la parola "baldracca".
- io è baldraga tua, sì o sì.
- sì piccolino che tu gode adeso.
no, no, le slave rovinarono tutto...
comunque sia, l'altra notte faccio questo 899 e mi sego per bene con una ragazza di roma, con questa bella pronuncia da gran porcella - sarete d'accordo con me che una voce femminile calda e sensuale contiene di per sè la promessa del miglior pompino, e che il glande abbia orecchie è una verità che considero scientifica e sperimentale.
naturalmente la porta dei ricordi è lì a vomitarmi addosso i suoi disastri, e le lamentazioni che per sua natura la mia mente produce mi gettano così nel solito dubbio dei motivi della mia paideia pornocratica: perchè, cioè, sono il deviato che ritengo di essere diventato.
mi chiedo se qualcuno che si definisca puttaniere condivida questo viaggio della solitudine che sfociava nella sega telefonica.
era tutto molto più privato allora - internet era proprio agli albori.
io non avevo una dipendenza dalla telefonata erotica, ugualmente non credo di aver mai avuto una dipendenza dalle puttane. e' da nove mesi ormai che non ne frequento più.
il mio genere di dipendenza aveva - ed ha - a che fare con la ricerca di qualcosa: spesso ho girato in cerca di vacche, per le strade di milano, avendo netta la sensazione che il mio obiettivo fosse la ricerca e non il soddisfacimento di un bisogno di piacere fisico. voglio dire che il piacere sessuale era solo lo strumento di cui qualcosa dentro di me si serviva per mettermi nelle condizioni mentali di colui che sta cercando qualcosa, senza sapere cosa. quando sborravo rimanevo triste perchè la ricerca era conclusa senza che avessi risposto al mio imperativo: vai, cerca quella cosa.
ugualmente con i telefoni erotici - mi è venuto da pensare l'altra sera - ugualmente ricordo di aver fatto decine di telefonate mentre la notte avanzava, tanti anni fa - molto prima che andassi a puttane - e ho ben presente che certo, avevo voglia molto prosaicamente di sborrare, ma che c'è sempre stato dell'altro, e che questo "altro"
finirà di crescere con il tempo, gettandomi addosso la necessità di una ricerca per la risposta della quale io sino ad oggi ho demandato alla pornografia, allo stroieggiare per strada e poi via internet, la parte più intima pervicace ed assidua di me stesso.
quale sarà il nuovo passo?