Miei cari amici che leggete, appassionati, come me, dei racconti notturni.
Torno a raccontarvi questa nuova avventura, della notte oscura.
"Oohh.." esclamerete.."racconta! racconta!".
Mi trovavo per caso in zona Fiumara e chiedo ad un viandante "Buon uomo ha visto Madalina, una ragazza dal viso bianco come Biancaneve?"
"È per caso tale donzella la locandiera del bar Eridania?" mi dice lui.
"No, ma fa la mignotta proprio 5 passi prima" rispondo io.
"Proseguite lungo questo sentiero e la incrocerete mentre canta agli usignoli.." Mi saluta e si allontana.
Infatti dopo alcuni minuti la avvisto e mi avvicino.
"Salute Madalina!" le dico.. " ti ricordi di me? Possiamo andare ancora insieme ad ammirare la luna?"
"Salutu!" mi risponde lei in lingua Bucarestese.."sono qui a posta, che aspettavo.."
Ritorniamo nello stesso posto lì a pochi metri, non da sgamo di più, da essere banditi dalla città per un anno.
Comincia a suonare il flauto con molta leggerezza, troppa per i miei gusti allorché le dico di spogliarsi che magari suoniamo un altro strumento un po' più deciso, tipo la tromba.
"Bene!" staranno dicendo molti di voi fregandosi le mani.
E invece no, avrebbe già dovuto farlo prima voglio ricordarvi, perché sapeva già che avremmo cambiato musica.
Quindi è stato premeditato e sono pronto a scommettere che siano insegnamenti della sua perfida sorellastra, Melissa, esperta nelle antiche arti magiche di far assopire gli uccelli per non dire ammosciare.
Infatti comincia il rituale della svestizione con una tale parsimonia e lentezza che in confronto due messicani col
sombrero e la palpebra calante sono dei cocainomani in botta.
Davvero non potreste crederci, mai vista una cosa del genere, una noia che mi sarei guardato tribuna politica per svegliarmi.
Si toglie lo stivale che potevi contare i denti della cerniera, poi il collant facendo un rotolino al minuto, poi le mutandine da sto culone come se fossero state della misura di barbie.
Al che le dico " Guarda lascia stare continuiamo col flauto che tra poco canta il gallo.."
Lei dice che va bene non c'è problema.
Non lo avessi mai detto.
Comincia a rivestirsi con la stessa lentezza tanto che nella testa mi stavano rimbombando tutti i "Kmer! figlio di Knor! discendente della stirpe dei Belfagor!" di Aldo Giovanni e Giacomo. Insomma, non ci posso credere.., ma quando ha terminato, ha pure il coraggio di dirmi che il tempo era finito.
Nella testa mi sono passati mille modi di insultarla ma le ho solo aperto la portiera invitandola a raggiungere il suo loculo là vicino. Sono stato poco a attento e soon tornato a casa a palle piene e tasche vuote.
Morale della favola. Non importa quanto esperto tu sia,
gentile o risoluto, luminoso o tenebroso.. ci sarà sempre là fuori una fregatura che ti aspetta se attento non stai a seguire la via retta.
Ed anche se hai deciso di non sposarti o condividere la tua casa con una gentil donna per non perdere la tua serenità ed il tuo sorriso, ne troverai sempre là fuori una pronta a ricordarti
che loro comunque esistono e sono tra noi.
OGNI MIA NARRAZIONE È UN PURO ESERCIZIO DI FANTASIA E RETORICA