Mi sono fermato da Andrea, vista tante volte, in un’occasione interpellata, ma ancora mai provata.
Vedo lei e le sue colleghe abbastanza mobili fra le aree dei due benzinai di via Antonini, a destra procedendo da Ripamonti verso piazza Maggi. Quando mi sono fermato lei era all’altezza del primo accesso dell’Eni, 45.43 7352, 9.19 3275.
La sua non è un’estetica per i ricercatori di angioletti eterei: alta sull’1 e 60 65, capelli mori lunghi, carnagione scura, viso tondo rusticano non da francesina snob, ben piantata di spalle, culo e cosce torniti, fianchi larghi, però pare soda, vestita sempre in modo provocante, minigonne, stivaloni, poche sere fa aveva ancora le cosce al vento. Insomma, bisogna sentire il magnetismo per la carne e una certa volgarità di strada, detto, se possibile, in senso nobile. L’errore sarebbe credere che a questa immagine appariscente, un tantino aggressiva, corrisponda una asperità caratteriale. Invece, se si capisce senz’altro che è giovane volitiva, chiacchiera, sorride, è complice e a fine prestazione è rimasta in macchina con me un momento a finire il discorso. La sensualità sanguigna e il carattere allegro e simpatico, più che la tecnica, come dirò, sono i tratti che di Andrea si segnalano.
Età. Sapevo che prima o poi avrei commesso un crimine di lesa vanità. Alla mia domanda, replica: “tu quanti me ne dai?”. Io, con gesto solenne, accendo la luce interna dell’abitacolo e mi giro sul fianco per guardarla bene in viso e dare il mio responso. In questi casi applico un semplice algoritmo che consiste in una valutazione ad occhio, cui sottraggo un paio di anni di sicurezza e azzardo. “26” sparo. Lei mi fissa un po’ avvilita: “24 li ho appena compiuti”. Ho salvato la nostra amicizia in vista di incontri futuri dicendole che avevo pensato di più solo considerando il suo approccio molto maturo con il cliente, che non fa i capricci della ragazzina e della principiante, cosa peraltro vera.
Natio. Moldava dice. Va beh, ci siamo capiti, soprassediamo, non ho inteso approfondire.
Al solito tariffario e a quanto si è già detto, aggiungo solo che continua a non disporre di casa propria, in generale, rispetto a febbraio, mi è sembrata propensa a tentare la richiesta di somme un po’ sostenute che poi negozia, come i 150 euri per un’ora comprensiva di anale in albergo o a casa del cliente (almeno dopo aver visto che è una “persona intelligenta”, come definisce non chi la intrattenga su Heidegger, ma chi si ponga in modo tranquillo e trasparente). Fa così anche per il pompino con venuta in bocca: chiede 50 ma poi accetta 35 e andiamo.
Imbosco per esibizionisti e guardoni, vicino e a bordo strada, fra una macchina e l’altra, a rischio passanti. Spero lo usi solo per il pompino o per il cliente nuovo o la notte tarda.
Orale di scuola energica. Non si denuda, anche se mi fa vedere la potta liscia quando le chiedo, scherzando, se non sia zona di trans questa. Dà una veloce rinfrescata all’uccello, cui segue una passatina di mano. Poi si applica di bocca, contatto intenso, se vogliamo un po’ rude che tenta di addolcire a richiesta, la presa non è tanto profonda, resta un su e giù accompagnato di mano di cui accetta il dirottamento sullo scroto, alla fine non moltiplica l’intensificazione, piuttosto si blocca nella posizione di raccolta, però lascia sfogare in bocca la fontana fino all’ultima goccia e poi sputa. Aggiunge qualche mugolio simulato.
Con un karmico saluto al meritevole scopritore.