Appunto: di sicuro il sistema degli annunci, del ricevimento a casa ecc. non è migliore.
Proprio gli operatori sociali, al tempo del più implacabile imperversare della campagna moralistica e ipocrita contro la prostituzione su strada, si erano pronunciati controcorrente a proposito della maggiore possibilità di monitorare l’ambiente della strada.
http://www.korazym.org/551/…
Ci si ricorderà anche che Lavinia Simona Ailoaiei, la prostituta uccisa nel 2013 qui in Lombardia, aveva pubblicato il suo primo annuncio su un sito molto noto (e molto promosso) prima di compiere i 18 anni. Per non parlare dell’ultimo scandalo romano sul giro di minorenni e clienti "perbene".
Non è vero nemmeno che la prostituzione su strada sarebbe una triste particolarità italiana, frutto di un certo gesuitismo nazionale. In molti paesi nord-europei in cui è consentita la prostituzione al chiuso non per questo non è praticata e (di diritto o di fatto) tollerata pure quella su strada (Germania, Belgio...). Per gli Usa, senza risalire a chissà quali auctoritates, basti pensare alla scena iniziale dell'incontro in "Pretty Woman".
Fermo restando il punto di principio più generale che a mio avviso un paese che non ha bisogno di chiuedere e nascondere il sesso, anche e soprattutto quello comprato, non è meno avanzato, ma semmai più avanzato di quelli in cui lo si deve vittorianamente occultare.