io sono favorevole ad una regolamentazione, almeno al pari di un idraulico o artigiano edile, poi liberissimo di farti fare o meno la fattura per risparmiare l'iva ed avere un po di sconticino sulla tariffa, ma almeno avere il riconoscimento della categoria, con visite mediche periodiche, DURC, contributi previdenziali ed assistenziali.
un artigiano edili ha un costo di 25 euro + iva l'ora, è iscritto e soggetto a studi di settore e controlli, ed ogni 3-6 mesi paga inail, imps e può giustificare i soldi che ha sul conto, come li spende e come li guadagna, può chiedere prestiti e mutui senza prestanome ( che di solito si fanno pagare la quota). i soldi che fa a nero se li tiene in tasca.. almeno fino a che nessuno lo va a controllare. per lavorare a nero ti chiede un po meno dei 25 euro orari, quindi risparmi circa 10 euro orarie ( 5 di iva e 5 di sconto)
se tutti pagano, tutti pagano meno. Se abbiamo un governo che mangia è colpa nostra che non facciamo rivoluzioni, ma il lavoro nero deve scomparire, compresa la prostituzione priva di riconoscimento o regolamentazione.
eppoi scusate... se qualcuno va in depressione perchè non ne prende... sarebbe utilissimo poter usufruire di pay convenzionate con il sevrizio sanitario nazionale, altrimenti i meno abbienti non avrebbero possibilità di accesso alle "cure"
un artigiano edili ha un costo di 25 euro + iva l'ora, è iscritto e soggetto a studi di settore e controlli, ed ogni 3-6 mesi paga inail, imps e può giustificare i soldi che ha sul conto, come li spende e come li guadagna, può chiedere prestiti e mutui senza prestanome ( che di solito si fanno pagare la quota). i soldi che fa a nero se li tiene in tasca.. almeno fino a che nessuno lo va a controllare. per lavorare a nero ti chiede un po meno dei 25 euro orari, quindi risparmi circa 10 euro orarie ( 5 di iva e 5 di sconto)
se tutti pagano, tutti pagano meno. Se abbiamo un governo che mangia è colpa nostra che non facciamo rivoluzioni, ma il lavoro nero deve scomparire, compresa la prostituzione priva di riconoscimento o regolamentazione.
eppoi scusate... se qualcuno va in depressione perchè non ne prende... sarebbe utilissimo poter usufruire di pay convenzionate con il sevrizio sanitario nazionale, altrimenti i meno abbienti non avrebbero possibilità di accesso alle "cure"
Apro questo topic perchè oggi si parla sempre di più di questo tema, perchè la maggior parte di noi punters è favorevole... ma forse non hanno pensato bene alla conseguenze.
Prima di tutto assicuriamoci di avere i piedi per terra: UNA REGOLAMENTAZIONE SIMILE A QUELLA TEDESCA CE LA POSSIAMO SOGNARE.
Il risultato di un eventuale tentativo di regolamentazione sarà una regolamentazione all'ITALIANA, cioè un PASTROCCHIO. Per prima cosa la regolamentazione andrà mediata con femministe, cattolici e bigotti vari. Questo si tradurrà in tasse elevatissime con funzione di disincentivo (come quelle su sigarette e super-alcolici), procedure burocratiche infinite e costose per le ragazze, che naturalmente le ragazze extra-comunitarie non potranno seguire.
Il solo fatto che esista una procedura regolare per prostituirsi (per quanto contorta e sconvenientissima) renderà possibile perseguire tutte le ragazze che non vogliono seguirla. E magari, con un po' di fantasia, renderà perseguibile anche il cliente che non si assicuri che la prostituta è regolarmente iscritta. Del resto oggi perseguono i clienti perchè rallentano il traffico per contrattare, domani li perseguiranno perchè non chiedono il certificato alle prostitute.
Dal punto di vista sanitario poi non ci sarà alcun miglioramento. Chi è responsabile oggi continuerà ad esserlo domani, chi è irresponsabile oggi continuerà ad esserlo anche domani ed essendo irresponsabile non si regolarizzerà mai.
In conclusione l'Italia, il paese più catto-femminista sessuofobico d'Europa non è in grado di regolare questo mercato. Meglio senza regolamentazione come oggi, che con una regolamentazione del piffero. Dobbiamo essere realisti, la legge Merlin per l'Italia è il male minore.
Piuttosto concentriamo gli sforzi sul vietare ai comuni di fare le ordinanze anti-prostituzione che sono incostituzionali.