RECE BREVE
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CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Maya
NAZIONALITA': Indiana
ETA': 40+ (portati non bene, benissimo)
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Sì
SERVIZI OFFERTI: BJ, DATY, RAI1, Massaggio
RATE DI PARTENZA: VU+20
RATE CONCORDATO: 2VU
DESCRIZIONE FISICA: 1,60/1,65 carnagione scura, fisico snello e tonico, il resto da foto
ATTITUDINE: Simpatica, non sembra una pay, ma esperienza ce n’è
REPERIBILITA': Buona
LOCATION: OK, difficile parcheggiare nelle vicinanze, possibilità di parcheggio nel cortile interno
BARRIERE ARCHITETTONICHE: nessuna
INDEX: Già messi qualche post più su
RACCONTO (Titolo: Il giro del mondo in pochi giorni)
Dopo un angelo ungherese di 1,82, non resterebbe altro.
Cosa volere di più dalla vita? Nemmeno una bottiglia di Lucano, infilata dietro, ti farebbe cambiare espressione.
Ad uno normale potrebbe venire la voglia di appenderlo al chiodo, ma io non sono uno normale, e bisogna ritornare con i piedi per terra, ma farlo bene.
Inutile cercare paragoni o similia, non è da me, poi, in una giornata dove le linee telefoniche sono intasate come alla Farnesina, dopo un disastro aereo, c’è solo una cosa da fare: ribaltare, del tutto, la situazione ed intraprendere il giro del mondo in pochi giorni.
Mi rivolgo quindi al consolato Indiano.
Allegra al telefono, mi conduce verso la meta.
È lontana, l’India, dista pochi minuti da Bologna, ma la sensazione che sia un vero e proprio viaggio c’è tutta.
Esci dalla città, esci dai palazzoni, sembra di uscire dal mondo. In una location che è distante anni luce dalle solite.
È quasi campagna, è quasi nulla, forse è l’India. E ci devi proprio entrare, in India, perché la strada è talmente stretta che la macchina non puoi lasciarla fuori.
Come uno stregone che fluttua nell’aria per poi scendere sulla terra, lei scende dai tacchi ed è piccolina.
Ma c’è qualcosa di sciamanico in questa creatura. Il fisico è ottimo e diventa magico, quando mi rivela l’età che ha. Visto che supera i 40, posso direi di trovarmi di fronte ad un caso di reincarnazione. Il viso è lontano dagli stereotipi della bellezza canonica ed è forse l’unica cosa che tradisca l’anno di nascita, però esterna felicità e pace col mondo.
Ma il viaggio non è finito, non si limita alla strada che ti porta a trovare l’India nella periferia di Bologna.
Bisogna entrare dentro il personaggio di Maya e nella sua filosofia, quella di chi non sembra per nulla una pay e che ti mette a tuo agio con una simpatia fuori dal comune. Lo capisci subito che sei caduto in piedi.
Ti scioglie con un massaggio fin troppo delicato ma che, alla fine, le ossa te le snoda, con i suoi rituali bizzarri, che ti vien da ridere, ma che probabilmente funzionano.
Rimangono ancora le contraddizioni di un paese talmente avanzato, da esportare a palate cervelli informatici smisurati, ma che conserva ancora la divisione in caste.
E anche quelle di questa indianina che se la gode e se la ride, che quando prende in mano (e non solo in mano) il gioco, in esperienza, te li dimostra tutti gli anni che ha, ma quando cominci a giocare tu, ti accorgi che è stretta come se di anni ne avesse venticinque di meno.
Ci son delle cose, però, che ti accompagnano, senza mai contraddirsi, durante tutto il lungo viaggio: il suo sorriso, la sua calma e la possibilità rimanere a chiacchierare amichevolmente.
È il giro del mondo, in pochi giorni, e forse solo alla periferia di Bologna trovi l’India e un’indiana simpatica, brava e per nulla casta.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.