Episodio che conferma la mia tesi. Sono convinto che abbiano un giro di gnocca per loro, il giro buono ovviamente mentre il resto, gli scarti, li lasciano a noi che tanto qualcuno che foraggia il loro mercato c'è sempre.
Vi racconto un episodio che credo possa ritenersi esemplare e fugare molti dubbi: me stavo a fa un giro pe' torpignattara (ma guarda un po' che novità...) e te vedo una cinese gnocca da paura (e non solo per lo standard china a Roma) che cammina per strada. Inversione con freno a mano, però con lo scooter, e me la guardo bene: alta circa un metro e settanta, capelli lunghi lisci neri fino a metà schiena, seno una terza bella piena forse anche quarta, vita stretta e fianchi larghi il giusto con un bel culo tornito, praticamente una pin up anni settanta (tipo Jane Mansfield, tanto per intenderci). La vedo entrare in un bar, butto quasi la moto per terra e imbocco filato anch'io: bar desolatamente deserto, ma nel retrobottega, più grande di tutto il bar, in mezzo a nubi di fumo dense come la nebbia in val padana d'inverno, una marea di tavoli occupati da cinesi intenti a giocare a qualche strano gioco di carte e/o dadi, naturalmente a soldi. Tenuto conto del fatto che il tipo dall'aspetto più raccomandabile sembrava un ergastolano del Borneo, e che nel momento in cui ho messo piede nel bar è stato come se fosse entrato un beduino col cammello, nel senso che il tempo si è come fermato, congelato in un istante in cui tutti hanno interrotto quello che stavano facendo per fissare il sottoscritto, il mio cervello ha prontamente resettato il programma "segui la gnocca cinese" ed ha subito avviato l'utility "chiedi un caffè al banco del bar" sviando immediatamente i sospetti degli avventori.
Bevuto il caffè, naturalmente una ciofeca, pago e me ne vado subito senza neanche voltarmi a vedere dove sia finita la gnocca, che detto per inciso era comunque sparita all'interno del locale.
La considerazione, già fatta da altri illustri colleghi, è che effettivamente ci sia un giro "alternativo" di pay cinesi, ma ristretto alla loro comunità.
Anche io ho notato molte ragazze e donne meno giovani ma cmq molto piacenti con abbigliamento molto ingrifante, tacchi alti e scarpe fashion, che hanno un atteggiamento molto diverso da quello solitamente dimesso della maggior parte delle donne cinesi che si vedono in giro a Roma: saranno pay? O forse solo donne un po' più emancipate, come le nostre mogli, compagne e ragazze? Mah! Chi può dirlo? Ben accette risposte esaurienti in merito.
Ora non so se tutte le belle cinesine che si vedono in giro sono tutte pay e come giustamente dici tu un minimo di emancipazione in più ci sta, però basta osservare bene la differenza tra queste ragazze e la cinese media che gira in Italia. I cinesi che vengono a vivere in Italia non vengono a passeggiare ben vestiti, ma a lavorare, aprire attività per creare introiti da riportare al paese loro. Ma siccome è un paese collettivista, che si sposta di massa ricreando ovunque va una loro zona dove vivere, è chiaro che, ricostruendo una sorta di cina in terra straniera, i cinesi vanno a ricostruire più o meno il tessuto sociale con tutti i vari ruoli che sono necessari per la vita. E il sesso è uno di questi. D'altronde i cinesi, e anche qui lo confermi con il tuo racconto, sono dei patiti del gioco d'azzardo (probabilmente stavano giocando a Baccarà e del sesso. E, come accade nei paesi asiatici, c'è un giro per gl'indigeni e uno per i turisti stranieri. In questo caso i turisti stranieri siamo noi, nonostanti siamo in Italia.
Confermata questa cosa diventa difficile pensare di addentrarsi nel loro panorama però magari lavorando sulla singola gnocca (molto difficile eh) si può tirare fuori qualcosa.