La vedevo da qualche tempo sulla circonvallazione di Milano, ad orari notturni, in posizione viale Piceno subito dopo il semaforo che fa angolo con via Archimede, dunque alla destra dell’automobilista che proceda in direzione Loreto, coordinate 45.465626, 9.217535. L’altra sera, ormai verso l’una, finalmente, l’ho avvicinata.
Indossa un vestitino corto non volgare ma sensuale, porta gli occhiali, cosa che le dà un’aria pensosa un po’ singolare, ha bei capelli mori lunghi, un viso grazioso con la bocca ampia e molto rilevata dal rossetto, piercing sopra il labbro sinistro.
Mi chiede 60 euri per andare a casa sua e per stavolta accetto, eventualmente in futuro ne valuterò la contrattabilità.
In macchina facciamo le presentazioni di rito: Sonia, 26 anni, nazionalità spagnola. Così mi dice! Quello che posso verificare è che capisce (ma questo è ovvio) e parla l’italiano già bene, non come una ragazza che l’abbia appreso in poche settimane sulla strada, con una base idiomatica iberica molto avvertibile. Quali legittimi dubbi o quali eccessi di sospetto possiamo riservare a questo tipo di origini dichiarate, diverse dalle solite, lo sappiamo bene tutti e non mi dilungo. Io, siccome durante il tragitto si era creata una bella intesa, ho evitato di guastarla con un’indagine di polizia anagrafica, che oltre certi limiti diventa una preoccupazione anche stucchevole.
Arriviamo alla casa, piuttosto lontana, certo non raggiungibile con altri mezzi che con l’auto. L’appartamento, servito da ascensore, è lindo e spazioso. Mi dirige verso la camera. Si spoglia e si toglie i tacchi: è alta circa 160 cm., mostra una pelle molto liscia, abbronzata e gradevole al tatto, un profilo di culo e cosce esattamente conforme ai miei gusti, cioè con giuste rotondità femminili, ma proporzionate e toniche, senza sovrabbondanze; meno provveduta, invece, per quanto riguarda il seno, una seconda dalla linea che tende già ad ammorbidirsi.
Si fa tutto coperto. Prima me lo fa raddrizzare con una lieve, non frettolosa, solleticazione tattile sul corpo, con polpastrelli ed unghie. Comincia quindi un pompino variato, lento, dolce e sensibile. Poi vorrei passare alla pecorina, solo che ha lo specchio collocato in modo tale da non essere fruibile per una doppia visione dal letto, che per di più, aggiunge lei, cigola troppo. Va bene. Allora si rimette i tacchi e si conclude con una pecorina in piedi, coinvolgente per me che guardo i nostri corpi allo specchio, a destra, e sento i suoi capezzoli sul palmo delle mani con cui le tengo le tette.
Al ritorno in macchina si riprende la nostra conversione, lieve ma non vuota.
In sintesi, se è possibile astrarre l’impressione del primo incontro, una ragazza non di presenza statuaria né di una porcaggine veemente, ma carina, dalla tecnica comunque indiscutibile, di piacevole compagnia e dotata di una aggraziata disponibilità verso le esigenze del cliente.