Finalmente per un giorno, e non so perche', liberatomi il cervello dall'idea fissa di qualche bella figa a lato strada da trombare, filavo ieri sera tranquillo sulla tiberina, incurante dei richiami di una decina di sirene bianche, nere e caffellatte. Bella musica, bel clima, bel tramonto. L'unica nota negativa era una pressione
devastante dentro l'addome. I due litri d'aqua premevano per uscire da qualche parte, preferibilmente quella giusta. Ma non potete immaginare il fastidio... ho pensato di fermarmi a lato strada per svuotarmi una vescica dentro cui la pressione aveva raggiunto livelli di rottura. La vergogna comunque vinceva sulle esigenze corporali. La situazione stava volgendo al peggio, ma proprio al peggio quando mi viene in mente che all'imbocco della traversa del grillo, verso la salaria, c'e' una deviazione a destra che porta in una zona poco frequentata con cespugli e alberi appartati. Freccia, sterzo a destra, accelerazione, frenata con sgommata, sgancio della cintura, apertura portiera, chiusura, corsa disperata... Ce la faccio! Uno schizzo pazzesco quale non realizzavo dall'adolescenza strapazza foglie, erba e un cumulo di degradante immondizia lasciata da esseri immondi in un luogo peraltro quasi carino. Ecco il dunque. Finalmente libero e beato, mi incammino verso l'auto. Con la coda dell'occhio vedo un movimento alla mia destra tra le frasche. Continuo tranquillo, forse un cane, penso. Mi sento chiamare. -Hei, ferma, ferma.- Mi giro e vedo una ragazza nera, bassina leggermente in carne, molto carina, con due zinne spettacolari che viene verso di me. Io, nel frattempo sono giunto in prossimità dell'auto e apro la portiera.
-Si? Che c'e'? Qualche problema?- rispondo.
-Dai, vieni che scopamo. - dice, avvicinandosi al punto che vedo la trama della pelle. Perfetta. Porca zozza, stavo tanto bene, penso. Per una volta che l'anima vola libera dalle catene della carne....
- No grazie, veramente mi sono fermato per pisciare. Non ho intenzione di...-
-Ma no, dai, vieni 5 euro per pompino -
-Veramente non voglio, devo... -
- Su che ti costa 5 euro pompino.-
Mi metto la mano in tasca e tiro fuori 5 euro in monete. Gliele porgo nella mano aperta.
- Senti. Prendi queste e lasciamo stare. Magari un'altra volta. Stai sempre qui?-
-Si, sempre, dai fatti pompino, poi scopa pe' 15. Dai...- prende le monete che spariscono in un secondo non so dove. Ad un tratto mi mette la mano sulla patta e comincia a massaggiare.
-Che fai?-
-Dai, vieni pompino...-
Che vi devo dire. Mi sono sentito armare un legno tra le gambe e ho ceduto dopo almeno 6 o 7 secondi di resistenza alla tentazione.
-Vabbe', ma sbrighiamoci.-
Andiamo tra i rami dell'albero poco prima pisciato, ma per fortuna un po' piu' in la'.
A questo punto lei rinnova la richiesta. -Per favore ti prego scopiamo... dai... 15 dai...-
Stavo comunque in una situazione un po' compromessa: in mezzo alle fratte, cazzo fuori dai pantaloni e altri 5 euro in mano.
- Facciamo cosi. 10 euro e pippa. - dice lei.
- ... e pippa sia!-
Lo prende in mano. mentre io le palpeggio con la destra un culo meritevole di approfondimento e con la sinistra vado a sfiorarle il seno pieno, morbido e setoso.
Dopo poche smanovellate, le vengo in mano. Mi passa un fazzoletto. Mi metto dentro l'affare e la saluto. Risalgo in macchina e parto con la sensazione che prima o poi ci ripasso, piscio o non piscio.