Spinto dalla delusione del mancato incontro con le due orientali di Via Clementina, la decisione di andare sul sicuro mi ha portato ad optare per Anna , la famosa milf di Dalmine, già testata diverse volte e reputata sicura al 100% per il risultato.
Di lei serbo il telefono in agenda e questo fa capire che considerazione abbia della signora.
Dopo i saluti telefonici e l’assicurazione di avere un appuntamento senza sorprese (d’altro canto lei è affidabile e molto precisa), la raggiungo nel suo nido in quel di Dalmine, al solito posto in vicinanza della Lidl; le citofono e, aperto l’uscio, la raggiungo al suo piano dove, aperta la porta mi accoglie con la sua solita sottoveste nera, scarpe con tacco , autoreggenti, rossetto rosso fuoco e le sue due mega tette che cercano disperatamente di uscire dal vestito.
Non è da molto che non ci vediamo, ma, come ogni volta, all’abbraccio segue un bacio a stampo e una bella limonata da amanti con ravanata di lingua in gola.
Ogni volta non le esterno ciò che vorrei perché tanto mi conosce bene e sa benissimo che adoro la sua bocca e saggiare il suo culo ampio e accogliente.
Parliamo per 20 minuti buoni, accarezzandoci, spogliandomi a rate durante il dialogo e alternando qualche bacio stile amanti. Ma poi senza proferir altra parola, in una sorta di intesa reciproca, passiamo all’azione con lei che per prima cosa si prende cura della mia intimità, suggendo e ingoiandolo su mia richiesta, per poi passare ad uno splendido 69, con lei sopra che lascia all’altezza del mio volto quelle fantastiche natiche, con la gnocca spalancata e quell’orifizio che sempre più si apre.
Passano altri 15 minuti con lei che mugola, non a caso, e gode bagnandosi e inondando il mio viso di quel suo succo intimo che copioso cola dalla vagina fin nella mia bocca; e mentre ciò avviene nel contempo ella sugge sempre più a fondo la mia verga facendomi impazzire di quel perverso movimento.
Son troppo carico di crema e di emozioni e a nulla valgono i tentativi di trattenermi ed è così che esplodo in quel 69, con lei sempre sopra che non molla la verga e accoglie tutta la mia crema nel suo stomaco ed io sotto che percepisco gli spasmi della sua vagina e i getti di quel suo dolce e caldo liquido.
Non è normale che venga due volte; è usuale che spari un solo colpo in un rapporto, ma l’attesa tanto agognata di un incontro, il carico delle aspettative, il pensiero di entrare in quello splendido suo culo accogliente e la tremenda voglia che sento, concorrono insieme a non far scendere né il desiderio di un prosieguo, tanto quanto il mantenimento di una rigidità muscolare, che fanno cogliere di sorpresa la mia temporanea amante.
Ella infatti sorride gioiosa, passando lo sguardo dai i miei occhi a quella mia intimità, che non vuol scendere dall’alto dell’alzabandiera.
“Non dirmi che hai ancora voglia , perché non ci credo”, sono le sue parole. Ed io, senza proferir risposta , passo pur io dal suo sguardo sorridente alla mia intimità, in una sorta di su e giu di sguardi in sequenza.
E’ inequivocabile il senso di tal movimento di occhi ed Anna comprende appieno ciò che deve fare.
Giratasi verso me , risale con lo sguardo e colla sua lingua dal fondo del mio corpo fin verso le mie labbra ed io abbracciandola, ancora supino, l’attiro a me , incollando le mie labbra alle sue e saggiando quel sapore di me stesso dentro il suo cavo orale, che è un misto di dolce e acre al tempo stesso.
Giratomi dietro il suo corpo, con ella ora accovacciata di fianco, l’abbraccio da dietro e, posto il mio sesso in appoggio al suo orifizio ignudo , le bacio la schiena, le spalle , salendo colla lingua fin dentro il suo padiglione auricolare, sospirandole le mie porche intenzioni con un tal sussurro velato che ella rabbrividisce scuotendosi e girando la testa alla ricerca di un incontro delle nostre lingue.
Coi suoi seni nelle mie mani e quella tremenda sensazione del convivio delle nostre lingue che si cercano, la voglie cresce e con essa sempre più spinge prepotente il sesso mio ormai granitico contro quel sodo culo ormai aperto ad accogliermi.
La protezione viene indossata dalla bocca di Anna direttamente sul cazzo, con una tale abilità che mi stupisce e acuisce fino allo spasmo il desiderio della nostra unione contro natura.
Ci conosciamo troppo bene ormai e le parole non servono ed infatti ella si gira accovacciandosi e con le mani sue apre le poderose natiche, mostrando quel santo orifizio che con due sue dita viene coperto di cremina facilitante.
Con ella accovacciata in quella posizione masochistica e di resa , io resto in piedi, dominante, a masturbarmi il sesso con una mano, mentre con l’altra gioco in quel buco, infilando dapprima un dito, poi due , poi tre, girandoli in quella rotondità che pian piano s’apre, quando lo sfintere si rilassa in attesa di ricevermi.
Ora quel buchetto, ormai aperto e largo sembra quasi parlarmi, pregandomi di entrare, ma, dal pensiero alla realtà, è Anna stessa che a quel punto a viva voce mi chiede di entrare, sospirando e incitandomi a violare quel pertugio con parole inequivocabili , dicendo brutalmente di incularla, di sfondarla e di godere dentro lei.
L’ingresso non è complesso e il movimento che ne segue traccia un percorso di un movimento incessante e continuo che spinge il mio sesso, di largo calibro, ad allargarla sempre più.
Ora vedo il cazzo muoversi nella sua totalità, entrare completamente fino alla radice sparendo tutto, fino ad uscire completamente all’opposto.
Lei geme ed io sento che non sarò veloce nella mia esplosione,ed assaporo ogni istante di quell’amplesso contro natura.
Ogni tanto le allargo le natiche, ogni tanto la spingo più in basso con le mani, ogni tanto alzo un piede e glielo pongo sulla schiena in segno di dominazione, ma non smetto mai quel ritmo continuo come se stessi vangandola ed ella, pienamente sottomessa, non si lamenta, se non soltanto per godere, incitandomi a non fermarmi.
Il tempo passa e credo di esser stato in quella posizione , ansimante e sudante, per un altro quarto d’ora; un quarto d’ora di violenza anale incessante.
Quando esplodo, insieme ai brividi del mio corpo e ai getti di calda crema il quel culo di cui non sento più le pareti, escono dalla mia bocca getti di frasi oscene, grugniti maialeschi e nitriti equini che non riconosco in me stesso.
Ma anche dopo quel pazzesco godimento non riesco ad estrarre la verga da quel movimento continuo e solo quando sento giungere l’intimo riposo del guerriero, solo allora mi separo dall’unione delle nostre intimità, ammirando la dimensione ormai spropositata di quel buco, allargato e pulsante, che, con fatica, cerca di riprendere l’originale chiusura.
Stanco, ma sereno, resto con Anna sdraiato su quel letto, ancora col sesso vestito di quella protezione che tanta crema ancora ha accolto.
Parliamo, ci accarezziamo, ci baciamo e scopro gli intimi pensieri di Anna, che mi rivela il suo piacere per il rapporto anale, quando l’occasionale compagno è in grado di darle godimento. Parlo di me e della mia prossima partenza che mi terrà lontano per 6 mesi dall’Italia e ci abbracciamo sentendo il calore dei nostri corpi.
Vado in bagno, mi lavo accuratamente e mi asciugo in una salvietta profumata e pulita e mi sembra di essere a casa mia; mi rivesto e solo allora scopro che è passata un ora e mezza e che non ho ancora versato l’obolo che si conferma sempre di VU+30, malgrado il tempo trascorso.
Sull’uscio la saluto e scorgo nel suo sguardo la sincerità della donna che ho davanti, che ammiro e da cui non vorrei separarmi.
Il rientro è stato malinconico, perché non so se e quando la rivedrò ancora.
Credo di aver parlato di Anna molte volte e credo anche di aver scritto recensioni in similitudine a questa, poiché con lei ho vissuto sempre analoghe situazioni.
Perdonatemi dunque se sono stato ripetitivo e se vi sarete stancati a leggere ancora quest’altro parto d’intelletto così simile e ripetitivo ai precedenti.
Cordialmente.
Rag. Fantozzi.
Rif.to di Anna :
http://gnoccaforum.com/esco… 
