Sono le 00,35 di notte e l’ing. Trombetti dorme come un ghiro con la moglie Gualtiera, é il momento di sgattaiolare fuori dalla mia “prigione”.
Senza fare il minimo rumore apro la cassetta degli attrezzi ed esco……..
Si Amici, vi sembrerà assurdo ma è proprio lì che l’ingegnere mi tiene recluso, insieme a martelli, cacciaviti e chiavi inglesi.… Cosa se ne farà mai di una cassetta, visto che non usa neanche l’attrezzo che ha in mezzo alle gambe. …… Lui pensa solo a lavorare, sempre con quel caxxo di cravattino al collo e quella maledetta 24 ore in mano………., certo è partito da lontano e un po’ di strada l’ha fatta, devo dargliene atto, ma alla figa devo sempre e solo pensarci io…..
Cosa volete che faccia, d'altronde io sono solo “un ospite e mi devo adeguare alle regole del padrone di casa”.
Ma adesso ho tutta la notte davanti a me quindi, cascasse il mondo, stasera si tromba!
Il rituale è sempre lo stesso, dopo una rinfrescante doccetta mi piazzo davanti allo specchio per una bella sbarbata e …….
ODDIOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!
Cosa diavolo è quella cosa schifosa che mi spunta dal collo?
Caxxo, sembra proprio una Cipster ……
Qui ci vuole d’urgenza un dottore e chiamo subito il mio medico di fiducia, il professor Vassermann.
Si lo so che è notte fonda, ma tanto quel “professorone” ha un solo paziente, il sottoscritto, che neanche lo paga.
&ldquoottore dottore ho una cosa orribile che mi esce dal collo”, gli urlo terrorizzato.
Con tono sornione il sedicente “luminare” mi risponde: stia tranquillo serialdriller, è solamente la sua faccia!
Sentendo quelle parole m’incazzo come una pay a cui viene chiesto lo sconto, ma ho bisogno di lui, allora mi astengo dal fare i dovuti “commenti” su sua madre e mordendomi la lingua mi limito ad un semplice: quando posso venire a farmi visitare …. Dottore?
Venga anche subito, ribatte, tanto come lei ben sa abito in cucina……..
Il bello dei personaggi inventati è che sono sempre a portata di mano…….. provate un po’ voi ad avere bisogno di un medico a mezzanotte passata.......
Bene, attraverso il lunghissimo corridoio del villone del Trombetti e sono in cucina, dove il Vassermann è li ad aspettarmi davanti al frigorifero.
Mi controlla, tocca la schifosa escrescenza e sentenzia: “E’ chiaro, qui siamo di fronte ad un a banalissimo caso di “Patatapenìa”, una malattia molto comune negli uomini della sua età”, dovuta ad una forte carenza di vitamina “F”; basterà “solo” copulare 2 volte al giorno e vedrà che in un mese sarà sicuramente guarito.
Azz…., penso tra me, dove caxxo li prendo i 120 VU per 60 trombate, poi visti i recenti casini che ho combinato, l’ingegnere mi ha pure azzerato la paghetta.
Ma sono molto malato e devo assolutamente curarmi!!
Espongo il mio imbarazzante problema finanziario al Vassermann che, contrariamente alla faccia da gufo triste, è veramente un genio e trova subito una soluzione fenomenale.
Non c’è problema, risponde, le faccio una ricetta per “grave” malattia cronica così, in “esenzione”, sarà tutto a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Ottimo, strappo dalle mani del dottore la preziosa prescrizione e mi fiondo al Centro Unico Prenotazioni, che essendo anch’esso inventato è aperto anche di notte.
D'altronde qui è tutto frutto della mia mente malata, persino l’impiegata che trovo allo sportello è una mia creatura. In questo caso, purtroppo, una mia imperdonabile svista ha reso la signora Gina Noval un cesso stratosferico: un orribile incrocio tra la moglie di Braccio di Ferro e il mago Otelma e, come se non bastasse, con anche una gamba di legno, un occhio di vetro e un bel paio di baffoni da messicano.
Meno male che non avevo cenato………..
Le passo la ricetta medica e chiedo che mi venga fornito l’elenco delle “professioniste”, per decidere a chi “affidare” il mio delicato problema.
Il “bel fighino” strabuzza gli occhi, anzi l’occhio e dopo una sonora risata, che mette in evidenza un improbabile sorriso “a cruciverba” giallo paglierino, ribatte: ma cos’è questa cosa…… uno scherzo? A parte il fatto che non ho mai sentito nominare una patologia chiamata patatapenìa, poi questa prescrizione è addirittura firmata dal dott. Paolino Paperino. (prof. Vassermann……… ma vafffff……….. )
Ma io pretendo di essere adeguatamente “curato”, quindi insisto e comincio a fare casino
Per tutta risposta, lo sgorbio umano mi “spara” un’abbondante spruzzata di spray al peperoncino sugli occhi……
Ora, tenuto conto che madre natura aveva già fornito la signora Gina di abbondanti armi antistupro “naturali”, cosa caxxo si portasse dietro lo spray al peperoncino, è una domanda che ancora mi pongo.
Comunque, semi accecato raggiungo di corsa la mia gnoccamobile e mi dirigo alla volta di Ales….. emh… Puttancity, che come è noto a tutti è terra di “famose scienziate”.
Confidando sul fatto che le pay (escluso le presenti, naturalmente) non sanno manco chi è Napoleone, penso che la firma di Paperino sulla mia fasulla prescrizione possa passare inosservata.
Mi fiondo a casa di Gyulia, la mia michetta del cuore, che sorridendomi come fa il gatto col topo, mi fa entrare nella sua deliziosa alcova.
Le racconto del mio triste problema e le spiego a quale lunga “terapia” mi vorrei sottoporre con lei.
Nei suoi occhi di smeraldo, vedo distintamente il simbolo dell’euro roteare proprio come in una slot-machine di Las Vegas.
Al biondo luminare, purtroppo, bastano solo pochi minuti per capire che il foglietto che le porgo quale pagamento per la sua prestazione, non è una banconota, un assegno, un buono pasto, un gratta e vinci o una qualsiasi caxxo di altra cosa di valore, ma solamente un pezzo di carta straccia.
In un istante quel dolcissimo angioletto comincia ad insultarmi come un camionista (scherzo ) e persino Bijoux, la sua simpatica cagnolina, mi guarda con sdegno e mi piscia su un piede.
Le parole che volano sono davvero pesanti, come del resto lo sono le “scarpine” tacco 15 che sono costretto schivare, solo per pura fortuna riesco a lasciare indenne la casa.
Purtroppo la mia dolce amichetta, che fino a ieri non sapeva manco dire mamma, papà, cacca o pipì, in un nanosecondo era riuscita a mettere in guardia tutte le “dottoresse” della zona, rendendo per me Puttancity ormai terra bruciata.
E chiaro, devo cambiare zona.
Metto in moto la mia SW e parto per andare da Lei……… si proprio Lei…….. la mia musa ispiratrice: Irina!
Dopo le consuete 8 ore di viaggio, arrivo a destinazione. Come al solito Irina è già alla finestra ad attendermi con trepidazione. Vedendomi cala una fune e con le sue braccione d’acciaio, temprate dal duro lavoro nella gelida steppa, mi issa al 32° piano.
La guardo intensamente e le dico: Irina, sono molto malato……. Devi curarmi!
Sotto la “tricotica tendina”, vedo i suoi occhi bagnarsi di vero dolore e singhiozzando mi dice: “il tuo male, lo spiezzo in due”.
Azz…. Sembrava proprio di essere sul ring di Roky 4….
Ragazzi, le zarine sono fatte di “un’altra pasta”: furbe come la volpe e pericolose come la tigre.
Irina guarda la mia prescrizione ed immediatamente capisce che non sono lì per la mia solita abbuffata, ma per “incularla” nel senso più subdolo del termine.
S’incazza come un babbuino a cui viene rubata la banana e mi sferra un gancio alla mascella a cui non avrebbe resistito neppure il Balboa, quindi mi accascio miserevolmente sul pavimento perdendo i sensi.
Irina si fidava di me…….. sicuramente mi amava …..………. l’ho delusa!
Ora é ferita nei sentimenti più profondi e mi vuole veramente fare del male.
Pregustando gli orrori a cui sottoporrà il mio esile corpicino, corre in salotto a prendere il set da “tortura”portatile ricevuto in dono per la sua prima comunione dalla zia acquisita, la pericolosissima spia cubana Fighita Spinosa.
Ma nel frattempo fortunatamente rinvengo, fiondandomi giù dalle scale sfuggo per miracolo al mio “frangettato” carnefice.
In un baleno sono giù in strada, salto sulla mia gnoccamobile e ………… caxxo mi ritrovo col culo per terra.
Ma vaf…..lo, porc….. put….a, li mort….i loro……. mi hanno ciulato la station……
Ma siete nel mio “luna park”, ricordatevelo sempre, ogni cosa è possibile ed è tutto frutto del delirio di un pazzo.
Come per incanto, compare difatti un Fantic Motor 6m parcheggiato poco distante, lo inforco e sgommando mi avvio verso casa.
Sento la malattia fare il suo inesorabile decorso, con disumana fatica attraverso le vigne di Timorasso e finalmente a casa del Trombetti, crollo a terra morente.
Vedo un tunnel di luce dinnanzi a me, é la via per l’aldilà…… la imbocco……
Una mano, però, mi afferra tirandomi indietro, è Gultiera, che montandomi sopra inizia “energicamente a curarmi”……..
Come tutte le storie anche questa ha la sua morale: anche in un mondo immaginario, come in quello reale, il S.S.N. fa schifo. Se vogliamo quindi curare la nostra “malattia”, continuiamo ad andare a “pagamento”.
P.S.: Amici, prima che i “capi” se ne inventino una nuova e mi bannino per eccessivo presenzialismo, torno nella cassetta degli attrezzi tranquillo e soprattutto in silenzio. Chiaramente uscirò solo a notte fonda per ricevere le amorevoli cure della Signora Gualtiera.
Senza fare il minimo rumore apro la cassetta degli attrezzi ed esco……..
Si Amici, vi sembrerà assurdo ma è proprio lì che l’ingegnere mi tiene recluso, insieme a martelli, cacciaviti e chiavi inglesi.… Cosa se ne farà mai di una cassetta, visto che non usa neanche l’attrezzo che ha in mezzo alle gambe. …… Lui pensa solo a lavorare, sempre con quel caxxo di cravattino al collo e quella maledetta 24 ore in mano………., certo è partito da lontano e un po’ di strada l’ha fatta, devo dargliene atto, ma alla figa devo sempre e solo pensarci io…..
Cosa volete che faccia, d'altronde io sono solo “un ospite e mi devo adeguare alle regole del padrone di casa”.
Ma adesso ho tutta la notte davanti a me quindi, cascasse il mondo, stasera si tromba!
Il rituale è sempre lo stesso, dopo una rinfrescante doccetta mi piazzo davanti allo specchio per una bella sbarbata e …….
ODDIOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!
Cosa diavolo è quella cosa schifosa che mi spunta dal collo?
Caxxo, sembra proprio una Cipster ……
Qui ci vuole d’urgenza un dottore e chiamo subito il mio medico di fiducia, il professor Vassermann.
Si lo so che è notte fonda, ma tanto quel “professorone” ha un solo paziente, il sottoscritto, che neanche lo paga.
&ldquoottore dottore ho una cosa orribile che mi esce dal collo”, gli urlo terrorizzato.
Con tono sornione il sedicente “luminare” mi risponde: stia tranquillo serialdriller, è solamente la sua faccia!
Sentendo quelle parole m’incazzo come una pay a cui viene chiesto lo sconto, ma ho bisogno di lui, allora mi astengo dal fare i dovuti “commenti” su sua madre e mordendomi la lingua mi limito ad un semplice: quando posso venire a farmi visitare …. Dottore?
Venga anche subito, ribatte, tanto come lei ben sa abito in cucina……..
Il bello dei personaggi inventati è che sono sempre a portata di mano…….. provate un po’ voi ad avere bisogno di un medico a mezzanotte passata.......
Bene, attraverso il lunghissimo corridoio del villone del Trombetti e sono in cucina, dove il Vassermann è li ad aspettarmi davanti al frigorifero.
Mi controlla, tocca la schifosa escrescenza e sentenzia: “E’ chiaro, qui siamo di fronte ad un a banalissimo caso di “Patatapenìa”, una malattia molto comune negli uomini della sua età”, dovuta ad una forte carenza di vitamina “F”; basterà “solo” copulare 2 volte al giorno e vedrà che in un mese sarà sicuramente guarito.
Azz…., penso tra me, dove caxxo li prendo i 120 VU per 60 trombate, poi visti i recenti casini che ho combinato, l’ingegnere mi ha pure azzerato la paghetta.
Ma sono molto malato e devo assolutamente curarmi!!
Espongo il mio imbarazzante problema finanziario al Vassermann che, contrariamente alla faccia da gufo triste, è veramente un genio e trova subito una soluzione fenomenale.
Non c’è problema, risponde, le faccio una ricetta per “grave” malattia cronica così, in “esenzione”, sarà tutto a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Ottimo, strappo dalle mani del dottore la preziosa prescrizione e mi fiondo al Centro Unico Prenotazioni, che essendo anch’esso inventato è aperto anche di notte.
D'altronde qui è tutto frutto della mia mente malata, persino l’impiegata che trovo allo sportello è una mia creatura. In questo caso, purtroppo, una mia imperdonabile svista ha reso la signora Gina Noval un cesso stratosferico: un orribile incrocio tra la moglie di Braccio di Ferro e il mago Otelma e, come se non bastasse, con anche una gamba di legno, un occhio di vetro e un bel paio di baffoni da messicano.
Meno male che non avevo cenato………..
Le passo la ricetta medica e chiedo che mi venga fornito l’elenco delle “professioniste”, per decidere a chi “affidare” il mio delicato problema.
Il “bel fighino” strabuzza gli occhi, anzi l’occhio e dopo una sonora risata, che mette in evidenza un improbabile sorriso “a cruciverba” giallo paglierino, ribatte: ma cos’è questa cosa…… uno scherzo? A parte il fatto che non ho mai sentito nominare una patologia chiamata patatapenìa, poi questa prescrizione è addirittura firmata dal dott. Paolino Paperino. (prof. Vassermann……… ma vafffff……….. )
Ma io pretendo di essere adeguatamente “curato”, quindi insisto e comincio a fare casino
Per tutta risposta, lo sgorbio umano mi “spara” un’abbondante spruzzata di spray al peperoncino sugli occhi……
Ora, tenuto conto che madre natura aveva già fornito la signora Gina di abbondanti armi antistupro “naturali”, cosa caxxo si portasse dietro lo spray al peperoncino, è una domanda che ancora mi pongo.
Comunque, semi accecato raggiungo di corsa la mia gnoccamobile e mi dirigo alla volta di Ales….. emh… Puttancity, che come è noto a tutti è terra di “famose scienziate”.
Confidando sul fatto che le pay (escluso le presenti, naturalmente) non sanno manco chi è Napoleone, penso che la firma di Paperino sulla mia fasulla prescrizione possa passare inosservata.
Mi fiondo a casa di Gyulia, la mia michetta del cuore, che sorridendomi come fa il gatto col topo, mi fa entrare nella sua deliziosa alcova.
Le racconto del mio triste problema e le spiego a quale lunga “terapia” mi vorrei sottoporre con lei.
Nei suoi occhi di smeraldo, vedo distintamente il simbolo dell’euro roteare proprio come in una slot-machine di Las Vegas.
Al biondo luminare, purtroppo, bastano solo pochi minuti per capire che il foglietto che le porgo quale pagamento per la sua prestazione, non è una banconota, un assegno, un buono pasto, un gratta e vinci o una qualsiasi caxxo di altra cosa di valore, ma solamente un pezzo di carta straccia.
In un istante quel dolcissimo angioletto comincia ad insultarmi come un camionista (scherzo ) e persino Bijoux, la sua simpatica cagnolina, mi guarda con sdegno e mi piscia su un piede.
Le parole che volano sono davvero pesanti, come del resto lo sono le “scarpine” tacco 15 che sono costretto schivare, solo per pura fortuna riesco a lasciare indenne la casa.
Purtroppo la mia dolce amichetta, che fino a ieri non sapeva manco dire mamma, papà, cacca o pipì, in un nanosecondo era riuscita a mettere in guardia tutte le “dottoresse” della zona, rendendo per me Puttancity ormai terra bruciata.
E chiaro, devo cambiare zona.
Metto in moto la mia SW e parto per andare da Lei……… si proprio Lei…….. la mia musa ispiratrice: Irina!
Dopo le consuete 8 ore di viaggio, arrivo a destinazione. Come al solito Irina è già alla finestra ad attendermi con trepidazione. Vedendomi cala una fune e con le sue braccione d’acciaio, temprate dal duro lavoro nella gelida steppa, mi issa al 32° piano.
La guardo intensamente e le dico: Irina, sono molto malato……. Devi curarmi!
Sotto la “tricotica tendina”, vedo i suoi occhi bagnarsi di vero dolore e singhiozzando mi dice: “il tuo male, lo spiezzo in due”.
Azz…. Sembrava proprio di essere sul ring di Roky 4….
Ragazzi, le zarine sono fatte di “un’altra pasta”: furbe come la volpe e pericolose come la tigre.
Irina guarda la mia prescrizione ed immediatamente capisce che non sono lì per la mia solita abbuffata, ma per “incularla” nel senso più subdolo del termine.
S’incazza come un babbuino a cui viene rubata la banana e mi sferra un gancio alla mascella a cui non avrebbe resistito neppure il Balboa, quindi mi accascio miserevolmente sul pavimento perdendo i sensi.
Irina si fidava di me…….. sicuramente mi amava …..………. l’ho delusa!
Ora é ferita nei sentimenti più profondi e mi vuole veramente fare del male.
Pregustando gli orrori a cui sottoporrà il mio esile corpicino, corre in salotto a prendere il set da “tortura”portatile ricevuto in dono per la sua prima comunione dalla zia acquisita, la pericolosissima spia cubana Fighita Spinosa.
Ma nel frattempo fortunatamente rinvengo, fiondandomi giù dalle scale sfuggo per miracolo al mio “frangettato” carnefice.
In un baleno sono giù in strada, salto sulla mia gnoccamobile e ………… caxxo mi ritrovo col culo per terra.
Ma vaf…..lo, porc….. put….a, li mort….i loro……. mi hanno ciulato la station……
Ma siete nel mio “luna park”, ricordatevelo sempre, ogni cosa è possibile ed è tutto frutto del delirio di un pazzo.
Come per incanto, compare difatti un Fantic Motor 6m parcheggiato poco distante, lo inforco e sgommando mi avvio verso casa.
Sento la malattia fare il suo inesorabile decorso, con disumana fatica attraverso le vigne di Timorasso e finalmente a casa del Trombetti, crollo a terra morente.
Vedo un tunnel di luce dinnanzi a me, é la via per l’aldilà…… la imbocco……
Una mano, però, mi afferra tirandomi indietro, è Gultiera, che montandomi sopra inizia “energicamente a curarmi”……..
Come tutte le storie anche questa ha la sua morale: anche in un mondo immaginario, come in quello reale, il S.S.N. fa schifo. Se vogliamo quindi curare la nostra “malattia”, continuiamo ad andare a “pagamento”.
P.S.: Amici, prima che i “capi” se ne inventino una nuova e mi bannino per eccessivo presenzialismo, torno nella cassetta degli attrezzi tranquillo e soprattutto in silenzio. Chiaramente uscirò solo a notte fonda per ricevere le amorevoli cure della Signora Gualtiera.