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CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Denysa
NAZIONALITA': dichiarata Russa
PRESENZA: Abbastanza stanziale
ETA': 23/24
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Sì
SERVIZI OFFERTI: BJ – RAI1 – Daty – 2 Shot
RATE DI PARTENZA: VU+20
RATE CONCORDATO: 2VU+40
DESCRIZIONE FISICA: Quasi 1,70, piuttosto magra, capelli lunghi neri, una bel seno, direi naturale. Che risalta.
ATTITUDINE: Una ragazza di vent’anni e di zero teatralità (con i pro e contro della cosa)
FUMATRICE: Non so, all’evidenza no, ma lo dico da fumatore
REPERIBILITA': Ok
LOCATION: Ok
BARRIERE ARCHITETTONICHE: Sì, gradini al’ingresso del palazzo, non ho verificato l’ascensore, forse stretto
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RACCONTO (Titolo: Giunko Biloba)
Lo sapevo io, quel gran genio di Legendarius mi ha immortalato in uno dei suoi racconti, mentre mi prodigo nell’appoggio pelvico ad una vecchia.
Non che abbia tutti i torti sui miei canoni, ma lui non sa quello che è accaduto, in un giorno della Bologna di periferia...
Ragazzini berberi gareggiano in bicicletta, mentre signori in giacca e cravatta discutono su un marciapiede della via.
Foresta mista. Alberi di legno, rami e foglie si mischiano ad alberi di ferro, bulloni e cavi.
Natura, ma non troppa, verde e giardini, ma anche cemento e palazzi, in un perfetto paesaggio del XXI secolo.
È lei, alta (anche se aiutata dai tacchi), snella, naturale, con la sua chioma nera. È un giunco, un giunco del XXI secolo (più verosimilmente, in senso anagrafico, della fine del XX).
Tecnicamente, qualcuno direbbe che c’è poco, perché la carne non è molta e le ossa, quasi, le puoi contare.
Io (un po’ di parte, perché amante del genere), dico che c’è molto, molto di più.
A partire da una bellissima armonia, dalla sua immagine di freschezza, da un sorriso timido e un lato estetico, per me, veramente notevole, in cui le poche forme (che non son poi così poche), risaltano ancora di più.
Nei vecchi annunci con le foto a viso scoperto, forse aveva un’aria un po’ imbronciata, ma se le strappi un sorriso, lei diventa tutta un’altra cosa.
Ed un sorriso è l’unica cosa che posso strappare, la carta sicuramente no, perché il rotolone è finito, quindi devo ingegnarmi con mezzi alternativi, gentilmente messi a disposizione da Denysa.
Lei è così, molto dolce e gentile, ma attenzione, perché lei è un giunco.
Come un giunco non si spezzerà, nemmeno di fronte alla tempesta, al massimo si piega, segue il vento, ma resta sempre in piedi.
Baci, tanti, ma solo a stampo, naturalezza assoluta, senza il minimo accenno di finzione (e può essere un bene od un male, a seconda dei punti di vista), un bel Bj lento, dove la mano c’è, ma non si muove. Lei è un giunco che non riuscirai sradicare, per portarlo sul tuo terreno.
Gli antichi cinesi costruivano archi con il bambù, perché con il calore, un po’ lo puoi piegare.
Io, dell’antico cinese, ho poco o nulla, però ci provo perché effettivamente, nell’atto vero e proprio, la ragazza si scalda un po’ di più, per mia soddisfazione.
Non è, e non sarà mai una pantera, devi condurre tu, non ti infuocherà il cuore, ma non è neanche una bambola di porcellana. È semplicemente una ragazza di una ventina d’anni, carina, senza fretta, non troppo coinvolta, ma anche simpatica.
Qualcuno dice che, da quanto è magra, potrebbe esser trasparente. Io, che ho toccato con mano, direi che di trasparente c’è solo il suo carattere.
In un misto di alberi di ferro e di legno, Denysa è l’immagine di quel giunco, della sua gentilezza e della sua sincerità, è l’emblema di quella frase che tante volte si legge negli annunci “quello che vedi è quello che trovi”. Non solo in senso fotografico/estetico, ma su tutta la linea; lei è veramente lei.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.