Ovvero mai bere una sambuca appena prima di pranzo...
Il titolo del post è la chiave di lettura... dedicato ad un mio 'ex e dolce' batticuore e esteso alle ragazze del Bar.
Tornai sulle colline del Nord, allora lievi curve che si ergevano quasi pudicamente nella vasta e sinuosa pianura.
Qualcosa era cambiato dall’albore di un tempo, quasi remoto, in cui mi avventurai nella scoperta di una profumata terra.
Ricordo .
L’erba era sottile e soffice al leggero tocco dell’impaurito me.. ormai disperso.
Se una brezza di vento,pari a un soffio, mi scompigliava i capelli uguale era la reazione della bianca terra leggermente maculata di terra più colorata : si increspava, leggermente.. trasmettendo il suo corrugarsi tutto intorno,oltre i piccoli colli e a sconfinare nella bianca pianura.
La sottile erba, reagendo al soffio, sembrava s’irrigidisse,ma stranamente, al tatto, rimaneva sempre soffice.
Anche il cammino risultava morbido sui lievi colli la cui sommità di terra brunita, si ergeva un altro piccolo colle che sembrava richiamare il fermarsi.. forse per porre più attenzione alla bellezza della pianura intera o forse per indicare il riposo o l’attesa.
Quale mano aveva cambiato la naturale bellezza per trasformarla in perfezione almeno apparente?
Si .. quei colli del Nord ora orgogliosamente sovrastano la bianca pianura.. quasi nulla è cambiato se non la piccola ferita,appena percettibile,lì.. nella terra ove l’erba ormai non cresce.. ma le dolci colline tuttora mantengono e trattengono la loro gioia dell’essere.
Mi raccontarono che oltre i colli procedendo verso sud, oltre la bianca pianura e oltre il pozzo della vita si trovava la fonte.
Se grande era la curiosità così fu fugace il primo incontro .. estasiato,però, ne fu l’impaurito me.
Lì, dove la pianura si divide, la fonte attende… paziente, forse timorosa ma sempre attenta per non essere violata.
L’erba è qui più fitta, ma più ordinata.
Le mani si avventurano pudicamente e con timore avvicinandosi a quell’erba per accarezzarla.. e per incanto, come per le dolci messi spostate dal vento, si eleva un profumo… dolce.
Sdraiarsi sarebbe un sogno..mi basta aspirarne l’essenza.
La fonte è ben protetta e avvolta da doppia terra … morbida e calda.
Qui l’erba non cresce e la terra ha il colore del tramonto.
Piccoli rii scorrono festosi al di sotto di questa terra e lì, la fonte, si ritrae …nascosta.. dubbiosa a volte.. e a volte curiosa.
Oltre la fonte, a poca distanza e sempre protetta dal lembo di un caldo abbraccio, la terra si modella, come il letto di un carsico fiume.
Qui si conserva la chiave della vita di questo splendido cosmo… qui si conserva la fiducia della fonte.
Se il letto del fiume si inonda ..la fonte risponde e canta.. canta insieme ai piccoli rii, canta insieme al fiume.. si erge, anche lei..come i piccoli colli delle colline del Nord.
E dolce è il perdermi in questo mare.
Ogni volta che mi guardo allo specchio mi convinco sempre più che Dio abbia un ottimo senso humor
Il titolo del post è la chiave di lettura... dedicato ad un mio 'ex e dolce' batticuore e esteso alle ragazze del Bar.
Tornai sulle colline del Nord, allora lievi curve che si ergevano quasi pudicamente nella vasta e sinuosa pianura.
Qualcosa era cambiato dall’albore di un tempo, quasi remoto, in cui mi avventurai nella scoperta di una profumata terra.
Ricordo .
L’erba era sottile e soffice al leggero tocco dell’impaurito me.. ormai disperso.
Se una brezza di vento,pari a un soffio, mi scompigliava i capelli uguale era la reazione della bianca terra leggermente maculata di terra più colorata : si increspava, leggermente.. trasmettendo il suo corrugarsi tutto intorno,oltre i piccoli colli e a sconfinare nella bianca pianura.
La sottile erba, reagendo al soffio, sembrava s’irrigidisse,ma stranamente, al tatto, rimaneva sempre soffice.
Anche il cammino risultava morbido sui lievi colli la cui sommità di terra brunita, si ergeva un altro piccolo colle che sembrava richiamare il fermarsi.. forse per porre più attenzione alla bellezza della pianura intera o forse per indicare il riposo o l’attesa.
Quale mano aveva cambiato la naturale bellezza per trasformarla in perfezione almeno apparente?
Si .. quei colli del Nord ora orgogliosamente sovrastano la bianca pianura.. quasi nulla è cambiato se non la piccola ferita,appena percettibile,lì.. nella terra ove l’erba ormai non cresce.. ma le dolci colline tuttora mantengono e trattengono la loro gioia dell’essere.
Mi raccontarono che oltre i colli procedendo verso sud, oltre la bianca pianura e oltre il pozzo della vita si trovava la fonte.
Se grande era la curiosità così fu fugace il primo incontro .. estasiato,però, ne fu l’impaurito me.
Lì, dove la pianura si divide, la fonte attende… paziente, forse timorosa ma sempre attenta per non essere violata.
L’erba è qui più fitta, ma più ordinata.
Le mani si avventurano pudicamente e con timore avvicinandosi a quell’erba per accarezzarla.. e per incanto, come per le dolci messi spostate dal vento, si eleva un profumo… dolce.
Sdraiarsi sarebbe un sogno..mi basta aspirarne l’essenza.
La fonte è ben protetta e avvolta da doppia terra … morbida e calda.
Qui l’erba non cresce e la terra ha il colore del tramonto.
Piccoli rii scorrono festosi al di sotto di questa terra e lì, la fonte, si ritrae …nascosta.. dubbiosa a volte.. e a volte curiosa.
Oltre la fonte, a poca distanza e sempre protetta dal lembo di un caldo abbraccio, la terra si modella, come il letto di un carsico fiume.
Qui si conserva la chiave della vita di questo splendido cosmo… qui si conserva la fiducia della fonte.
Se il letto del fiume si inonda ..la fonte risponde e canta.. canta insieme ai piccoli rii, canta insieme al fiume.. si erge, anche lei..come i piccoli colli delle colline del Nord.
E dolce è il perdermi in questo mare.
Ogni volta che mi guardo allo specchio mi convinco sempre più che Dio abbia un ottimo senso humor