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copula.pice
Sr. Member (229 post)
K+ 158 | K- 140
Compli...membri!!!
BojaFauss.... Prosit... Bun prù a fasa!!!
300 sono frutto di un'attività.... encomiabile!!! Parla nenn!!!
Boia_Faus
Sandokan (1704 post)
K+ 498 | K- 440
Cin cin, prosit!
Ne approfitto anche per bere ai miei 300 post/commenti...
Alla vostra!
baby86
Account eliminato
Peccato che non ci sia pure il "tasto giu'"  come il vs pisellino
ecco l ho fatto salire   

copula.pice:

Riportiamo un po' in su...
Lucky10121
Super Hero (1121 post)
K+ 238 | K- 128
Cin Cin, Prosit, à la Santè.... per il Vate, l'unico vero Vate!!

Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
Boia_Faus
Sandokan (1704 post)
K+ 498 | K- 440
Grande Copula!
Hai dipinto un bellissimo scorcio di Piemonte, uno dei più belli e importanti.
Mi hai fatto venir voglia di farmi questo fantastico tour a caccia di Barolo ed emozioni, passando per la storia, la buona cucina, l'ottimo vino!
Grazie ancora!
copula.pice
Sr. Member (229 post)
K+ 158 | K- 140
A proposito di Langhe e Roero...

Terra di vini e di eccellenze culinarie, le Langhe e il Roero offrono un ventaglio di attività difficili da dimenticare. Le dolci colline della bassa Langa, le Rocche del Roero e il verde dell’Alta Langa costituiscono l’identità di un territorio capace di offrire scorci paesaggistici offerti dai luoghi natii dei vitigni nobili del Piemonte, dei grandi formaggi D.O.P e della nocciola “Tonda gentile” delle Langhe, senza trascurare la possibilità di apprezzare l’offerta culturale di questi luoghi magici.

Tra il 2009 ed il 2010 cinque castelli, dall’Alta Langa al Roero, sono entrati a far parte del “Comitato per la valorizzazione di Langa e Roero”.
Monesiglio, Prunetto, Saliceto, Monticello d’Alba e Pralormo: sono questi i nuovi “gioielli” dei “Castelli Doc Langhe e Roero”, associazione nata nel 2007 su iniziativa degli Assessorati alla Cultura della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo, con l’obiettivo di creare una rete di castelli che realizzasse iniziative di promozione e di valorizzazione, in maniera congiunta, attraverso strategie di comunicazione e di marketing e iniziative di animazione di alto livello.

Salgono così a 12 i “Castelli Doc”, tra i quali già figuravano quelli di Barolo, Benevello, Govone, Grinzane Cavour, Magliano Alfieri, Mango e Roddi.

Mi permetto di segnalarvi un itinerario, che già segnalai in altra sede, nel 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, un itinerario alla scoperta del passato e delle tradizioni di Langa, in onore del “tessitore” di tale unità, questo itinerario non può che cominciare dal Castello di Grinzane Cavour, sede di enoteca Regionale, maestoso maniero appartenuto al celebre statista Camillo Benso, che vi soggiornò a lungo, ne fu sindaco dal 1832 al 49 e ne fece un centro di produzione di grandi vini. Tra sinuose strade panoramiche e curatissimi vigneti raggiungerete il gioiello delle Langhe, la Fortezza di Serralunga, e il borgo di Barolo, dominato dal castello in cui la marchesa Giulia da Barolo Falletti, nata Colbert battezzò il “re dei vini”, tanto amato ed apprezzato dal 1° Re d’Italia: Vittorio Emanuele II di Savoia Carignano.
Proprio il vino Barolo, inevitabilmente, sarà il filo conduttore del percorso, che passa per Monforte, Monchiero, un pezzo di “fondovalle” e poi si svolta a destra, per salire a Vergne, La Morra, Verduno e Roddi, per poi tornare nella piana, destra Tanaro, a Gallo d’Alba, paese del Torrone alla nocciola, il famosissimo Sebaste, da dove siamo partiti, per terminare il nostro itinerario nella capitale delle Langhe: Alba, proprio davanti alla casa natale del grande scrittore, cantore di queste terre, dei langaroli, o meglio “langhet” e delle loro immani fatiche e sacrifici, per lavorarle e renderle fertili: Beppe Fenoglio.
In ogni cantina che incontrerete su questo itinerario, basterà entrare e potrete degustare il Re dei vini! Non vi parrà vero, poter acquistare il Barolo direttamente dal produttore, a prezzi interessanti!
Lucky10121
Super Hero (1121 post)
K+ 238 | K- 128
Bravo Don etimologia...

in ogni caso nelle Langhe si beve bene, si mangia bene, si vive bene... insomma tutto pene ... anzi bene non pene... infatti le pice si cercano sotto la Mole, peccato!!



W le Langhe!!
Lui è Lucky con la ky
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copula.pice
Sr. Member (229 post)
K+ 158 | K- 140
Riportiamo un po' in su... nel senso archivistico, questo 3d... per estimatori ed appassionati di arte varia...
Ieri sono stato nelle Langhe e, viaggiando mi è venuto in mente ciò che vi riporto:

Cosa vuol dire “Langa”.
Sul significato del toponimo "Langhe" i pareri sono discordanti. C'è chi lo fa derivare dal latino linguae, a indicare le linee di sollevamento del terreno e le strade conformate a foggia di tante lingue. Per altri la derivazione è celtica, da un termine che richiama landa o lande e designa regione desertica o boschiva. Qualche studioso sostiene la derivazione del nome dalla tribù langense, tribù di antichi abitatori liguri sul conto della quale si sa poco o nulla. In questi ultimi anni ha preso consistenza l'ipotesi di un'origine ligure del nome, da una base lanca che starebbe ad indicare "conca, avvallamento, sistema di colline".
Secondo me, quest'ultima versione, dovrebbe essere quella più confacente, oltre ad essere la più attendibile!!!
piaceresara
Pay girl (86 post)
K+ 201 | K- 88
scusate l'assenza, ma sto dedicando tanto tempo a ricominciare il mio vecchio lavoro, non preoccupatevi però, per voi ci sono sempre
un bacio, mi mancate...
Sara
copula.pice
Sr. Member (229 post)
K+ 158 | K- 140
Giuann 'd la Duja... Bin vnù, 'n sta banda 'd p-rcandù!!!
Fala nenn tant lunga, và a cuilè
Poei 't fass la qunta.. se 't l'as nenn pialu 't 'l sarapapiè!!!

Tradux par vulgaris:
Gianduja.. benvenuto in questa banda di perdigiorno gaudenti
Non farla troppo lunga... vai a fottere... ciulare... copulare..
Poi ci racconti... se non sei stato paccato... fregato... inchiappettato...
myway
Sr. Member (380 post)
K+ 237 | K- 135
gianduja65:


Non sarà solo il fatto compiuto ma cio che lo completa...

Non si può che essere d'accordo...

myway
"But more, much more than this,I did it my way"
gianduja65
Account eliminato
Se penso che questo meraviglioso cioccolato nasce da un embargo
mi viene da sorridere.
Solo la grande fantasia piemontese per i dolci poteva creare questa delizia.
Grazie per la vostra accoglienza!
Ne farò uso in questi giorni di digiuno sessuale (ancora per poco)
La cosa è voluta liberamente.
Fin quando il moltiplicar di sperma giungerà al limite
così che l'intensa pressione sulle nocciole tonde e gentili animeranno il pensiero di fantasie erotiche e creative.
La mente immaginaria si eleveverà come una forza estrema...
Immagino una bottiglia di metodo classico millesimato che preme di gas
sul tappo incastonato.
Calici come poppe che attendono il fresco liquido...
Meditare il futuro incontro è l'incanto di questa nostra trasgressione.
Non sarà solo il fatto compiuto ma cio che lo completa...
Già la voce vibrantee sensuale della gentile femmina che mi risponderà dicendomi ti aspetto caro... si gioverà di estrarre ogni goccia del mio seme.Questo induce il mio pensiero al brivido futuro dell'incontro.
Respiri sospirati come l'astronauta che pronto al decollo che
riflette sul viaggio atteso.
Si spera ovviamente di non incontrare missili o marziani dotati,
ma tanta è la speranza di una buona avventura
che ogni dubbio si dirada.
Forse la garanzia di voci attendibili che citano straordinarie prestazioni,
forse perchè lo senti dentro il positivo preludio che avverrà.
Ottimismo ragazzi ottimismo!
Comunque il cioccolato è ben poca cosa
perchè mi ispiro nel nome del grande burattino patriota!
Detto anche Giovanni del boccale!
Colpo di scena il vino è protagonista ancora una volta!
Grazie Gioann dla doja per essere stato creato!
Gianduia è la maschera del Piemonte della tradizione carnascialesca
di grande significato per me.
Allegro e godereccio, incarna lo stereotipo piemontese del "galantuomo" coraggioso, assennato!
Comunque vi è una connessione in questo, dal suo nome deriva quello della cioccolata di tipo gianduia e del relativo cioccolatino gianduiotto!
Stasera però brindo a voi amici con un sito moresco...
Ho bisogno di meditare e concentrarmi per poter amare la prossima siura
in agenda,
che già con il pensiero farò mia con la passione del gianduja.
Ma vi raccontero di tutto questo appena consumato il fatto.
Salute amici! Gaja sia la vita per tutti!
Lucky10121
Super Hero (1121 post)
K+ 238 | K- 128
Benvenuto in Piola Gianduja!!

uuuuuhhhhh, Gianduja... uuuummmmmm .... slurp!!

Gianduja... mi viene in mente ...


il Lucky's DATY


http://www.beautyfarm.viter…


Slurp!! Avanti Gianduja... prima i nuovi ospiti!!

Lui è Lucky con la ky
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Ben Dur
Sr. Member (429 post)
K+ 600 | K- 240
gianduja65:

In vino veritas
Complimenti fervidi e sinceri per queste buone novelle sul vino.
Il sangue della terra valorizzato e narrato con grande informazione.
Fa piacere leggere di queste opere compiute da grandi enologi.
Alzo il calice con gioia in vostro onore!
Con cortesia entro in questo luogo alcolico senza chiedervi permesso!
Vi chiedo venia per questo mio intervento! (sono novello) ma misero vinello!
ma un piccolo pensiero dovevo donarvelo.
Vi porgo i miei più sinceri saluti,e per questa occasione apro un vino di carattere per salutarvi tutti....
così intenso e persistente leggermente aromatico al naso fruttato....
con la sua leggera componente aromatica al palato...
di spezia sublime e delicata che con cura va assaporata
un sorso schietto e meditativo per i prossimi racconti...
Non chiedetemi perchè...Ma vi meritate un buon Ruchè
Alla Salute vostra amici!
Benvenuto in piola Gianduja, e grazie per il Ruchè: da quando, anni fà, una mia ex me l'ha fatto scoprire questo rosso di Castagnole Monferrato è diventato uno dei miei vini preferiti, k+ a te!
I'm not a number, I'm a free man!
sydbarrett
Hero Member (703 post)
K+ 265 | K- 97
Benvenuto gianduja65! Qui in Piola si sta sempre bene e c'è posto per tutti! Ricordati solo sempre il motto della Piola: BÈIVE, MANGÈ E POCA VÒIA ED TRAVAJÈ!!
gianduja65
Account eliminato
In vino veritas
Complimenti fervidi e sinceri per queste buone novelle sul vino.
Il sangue della terra valorizzato e narrato con grande informazione.
Fa piacere leggere di queste opere compiute da grandi enologi.
Alzo il calice con gioia in vostro onore!
Con cortesia entro in questo luogo alcolico senza chiedervi permesso!
Vi chiedo venia per questo mio intervento! (sono novello) ma misero vinello!
ma un piccolo pensiero dovevo donarvelo.
Vi porgo i miei più sinceri saluti,e per questa occasione apro un vino di carattere per salutarvi tutti....
così intenso e persistente leggermente aromatico al naso fruttato....
con la sua leggera componente aromatica al palato...
di spezia sublime e delicata che con cura va assaporata
un sorso schietto e meditativo per i prossimi racconti...
Non chiedetemi perchè...Ma vi meritate un buon Ruchè
Alla Salute vostra amici!
Lucky10121
Super Hero (1121 post)
K+ 238 | K- 128
copula.pice:

Allora, ... non scherziamo su io so, tu sai... sono concetti per me superati... e da un bel po'!!!
Chi ha qualcosa da comunicare... badate... comunicare!!! Se è una persona intelligente lo fa, senza remore o vanti.. lo scrive, al servizio e per gli altri che, se ne hanno piacere: apprezzano, altrimenti passano oltre!!!
Bravo, bello Don!!
sei sempre il Vate, anche del Pensiero, dovremmo clonarti!!
ma poi come troveremmo piciae libere

per il resto... visto lo lungo scritto... rimando a dopo il pranzo e la siesta!!

Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
copula.pice
Sr. Member (229 post)
K+ 158 | K- 140
Allora, ... non scherziamo su io so, tu sai... sono concetti per me superati... e da un bel po'!!!
Chi ha qualcosa da comunicare... badate... comunicare!!! Se è una persona intelligente lo fa, senza remore o vanti.. lo scrive, al servizio e per gli altri che, se ne hanno piacere: apprezzano, altrimenti passano oltre!!!
Penso di aver chiarito a fondo il concetto della comunicazione, come s'intende nei paesi anglosassoni.... i quali farebbero carte false, per avere la nostra cultura umanistica... ma, questo è ancora un altro .. ciulè!!!

Passiamo ora ad esporre la seconda parte dello studio, sull'importanza del vino nel Risorgimento Italiano,.... nel dettaglio, per capire meglio l'argomento.

La Provincia di Cuneo ed in particolare le Langhe, possiedono una storia ed una cultura vitivinicola senza pari, nonostante che parlare di vino faccia correre il pensiero ai francesi. Da prima della Rivoluzione Francese, Bordeaux, Borgogna e le terre dello Champagne erano regine della cultura del buon bere.

Nel 1800 l'Italia era ancora suddivisa in tanti staterelli, la cultura, la filosofia dei nostri produttori, la mancanza di acquirenti esigenti e l’assenza di una vera e propria disciplina scientifica, in campo enologico, non hanno permesso la nobilitazione del nostro vino.

Il primo segnale di riscossa venne in Toscana dal Granduca Leopoldo II, che era un Asburgo, il quale alla morte del padre Ferdinando III, nel 1824, salì al trono e negli anni del suo regno riuscì a creare all’Accademia dei Georgofili di Firenze una facoltà che studiasse l’argomento.

Convinse e stimolò i nobili proprietari terrieri e produttori di vino ad acculturarsi, a crescere, capofila fu il Barone Bettino Ricasoli che, nella sua tenuta del Castello di Broglio, elevò il Chianti, con disciplinare e regole ferree di produzione, a vino internazionale.
Pensate, l’ironia della sorte quest’uomo, Leopoldo II, era il cognato di Re Carlo Alberto, in quanto quest’ultimo aveva sposato sua sorella Maria Teresa d’Asburgo Lorena, infine fu cacciato da suo nipote Re Vittorio Emanuele II, figlio della sorella succitata!!!

Nel piccolo Regno di Sardegna invece, come un faro che si accende nella notte buia e cupa delle Langhe, il Conte Camillo Benso di Cavour: venne nominato Sindaco del Comune di Grinzane, nel maggio del 1832, coprirà tale incarico fino al Febbraio del 1849, quando fu chiamato a Torino, come Ministro del Regno.

Da quel momento l’enologia Piemontese incomincia a galoppare: frutto dei suoi viaggi all’estero, matura esperienze di Agricoltura che sperimenta nei suoi poderi con nuove ed innovative tecniche di analisi del terreno che determinavano la vocazione agricola delle particelle catastali, indicate con il tipo di vitigno da impiantare in maniera particolareggiata e minuziosa.

Oudart e Bruchè, due grandi enologi collaborarono alla progettazione dei vigneti, studiando ed usando nuove macchine agricole per la vigna, sperimentano inoltre, con successo, la concimazione con “Guano” e concime, ottenuto dalla lavorazione degli ossi degli animali, scarto della macellazione.

Tra l’altro tale industria di concimi era a Settimo Torinese ed usava lo scarto di lavorazione di un’altra industria, che trasformava gli ossi in colla e mangimi, che era in Borgo Vanchiglia a Torino, dalle parti di via Napione, in riva al Po. Ecco perché il Borgo Vanchiglia viene ancora oggi chiamato “Burg del fum” (Borgo del fumo), per l’olezzo ed il fumo che sprigionava tale opificio, funzionante 24 ore su 24!!!

Oltre ad incrociare cloni, per rinvigorire e rafforzare i vitigni locali ed autoctoni, in primis il “Nebbiolo”, impianta vigne a filari stretti, con pali di legno di castagno e gaggia (robinia), dalla punta “Temprata” o incatramata, o addirittura poi “Trattata” (come le traversine della ferrovia).

Non più viti che si arrampicano agli alberi, con fili tesi fra un albero e l’altro, non più coltivazioni fra i filari. Potature “corte” al fine di avere uva di qualità, favorendo quest’ultima nei confronti della quantità, non più mischiare le uve, ma ogni tipo d’uva fermentata a parte, dava così il proprio tipo di vino.

L’Oudart, infine risolse il problema della vinificazione e conservazione del vino, imponendo una pulizia maniacale nelle cantine, nelle botti e migliorò la tecnica di vinificazione.
Il Cav. Luigi Oudart, nato a Reims, era un Matematico ma, ancor più: distinto ed appassionato viticoltore ed enologo, conosciuto dal Cavour a Genova, dove curava il commercio dei vini Francesi. Si trasferì a Grinzane, verso il 1840, quivi si avvalse della preziosa collaborazione del valente agronomo torinese: Matteo Bonafus (1794 – 1852), a cui fu intitolato l’Istituto Superiore d’Agraria di Torino.

Con la pulizia, la raccolta dell’uva perfettamente matura, permise una fermentazione completa, dove tutti gli zuccheri venivano trasformati in alcool, a temperature ragionevolmente basse, per far mantenere i profumi al vino.
Pensate, è di quei tempi il Regio decreto che ogni vitigno, aveva una data minima, anteriormente alla quale, non si poteva vendemmiare, per garantirne la piena avvenuta maturazione e sviluppo degli zuccheri, con conseguente formazione sulle bucce, degli zucchero-miceti.

Grazie ad Oudart, Bruchè e Staglieno, si imparò inoltre a bruciare lo zolfo all’interno delle botti vuote, al fine di &ldquoisinfettarle” e di far morire i rimanenti batteri, che non venivano eliminati con la sola pulizia, con brusca ed acqua calda, poi in seguito mischiata con “Soda Caustica”.

Tutte le innovazioni suaccennate, visti i risultati ottenuti, vennero pian piano esportate in tutta la Langa e poi nell’intero Piemonte, ancora oggi i “Langhet” ricordano che gli sono stati tramandati, dai propri avi, i metodi vitivinicoli: “del Cunt”, riferendosi al grande Camillo Benso, Conte di Cavour.

I più convinti assertori delle tecniche dell’Oudart, oltre al “Cunt”, furono prima i Marchesi Falletti di Barolo: Carlo Tancredi e la moglie Juliette Colbert, discendente del Ministro delle Finanze del Re Sole, e poi lo stesso Re Vittorio Emanuele II, che aveva acquistato la tenuta di Fontanafredda, come rifugio d’amore per la sua “Bela Rusin”, Rosa Vercellana, nominata poi Contessa di Mirafiori e sposata “Morganaticamente”, dopo la morte della Regina: Maria Adelaide, figlia di Maria Elisabetta di Savoia, sorella di Re Carlo Alberto.

Il Barolo moderno nacque in questo modo, da uve Nebbiolo, con rigido disciplinare che prevedeva un invecchiamento in botti pulite (“arcalà”, cioè raschiate fino sul legno vergine e “sufrà”, cioè solforate), di rovere o castagno selvatico, per almeno 5 anni, ottenendo così un vino forte, di almeno 14° alcolici, dal colore rubino, ricco di profumi, asciutto, destinato all’affinamento in bottiglia, per poi un ulteriore invecchiamento, onde nobilitare e mitizzare tale bottiglia di Barolo, rigorosamente millesimata!!!

Ancor oggi è tradizione, nelle Langhe , in occasioni e ricorrenze particolari, quali matrimoni, compleanni, nozze d’oro o d’argento, ecc., al culmine della festa stappare una o più bottiglie di Barolo, dell’annata dell’anno di nascita o di matrimonio, del o dei festeggiati!!!
Lucky10121
Super Hero (1121 post)
K+ 238 | K- 128
Complimenti Intenditori !!

... lo sapevo... immaginavo... di essere capace solo a bere il vino...

Grazie grande Copula ti meriti un k+ per il bellissimo scritto e per aver sistemato i miei "errori di sbaglio", e certo anche a te My Way!!

Adesso ho capito una cosa che il mio cervello subcosciente aveva intuito ma il mio Io non aveva mai trasmesso ai neuroni attivi

Il chianti DOC usa ancora la "ricetta" del Grande Ricasoli, grande per aver fatto la ricetta e per il bel castello (tra l'altro i Ricasoli erano fiorentini o senesi a seconda della convenienza essendo border line geograficamente parlando... perfetti italiani!!)

Il chianti classico DOCG (dai sempliciotti come me detto Gallo Nero) non prevede invece nel disciplinare la quota vitigni "bianchi" ma solamente Sangiovese, Cannaiolo ed altri vitigni "rossi"...

le percentuali dei vitigni le lascio agli esperti...

poi parliamo di Igt, con sangiovese o no, e dei Super Tuscan ma io preferisco i Chianti Gallo nero in quella zona, anche se in purezza di sangiovese come la versione riserva del Classico del Barone, Castello di...

Ecco!! MI salvo in corner nei supplementari!!
Lui è Lucky con la ky
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myway
Sr. Member (380 post)
K+ 237 | K- 135
Nell'attesa, con interesse e curiosità, della prossima puntata confermo che...

Il Pergole Torte è un vino in purezza di Sangiovese e non un Chianti. Il disciplinare di produzione del barone Ricasoli è tuttora valido per stabilire la DOC Chianti.

La cottura "al fiasco" dei cannellini è il modo migliore per gustare appieno il delicato sapore di quel tipo di fagioli. Giusto un paio di foglie di salvia messe insieme nel fiasco per esaltarne il profumo, assolutamente no sale per mantenere la buccia tenera ed un filo d'olio toscano (più sapido e profumato) a crudo come condimento.

myway
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