Una di queste brutte giornate di tempo, ero nei paraggi di Dalmine e, dopo aver concluso i miei impegni lavorativi, ho voluto dedicarmi un po di tempo.
Indeciso sul da farsi mi sono ricordato di Anna, la famosa milfettona di Dalmine, già plurirecensita in passato. Il suo numero l’avevo già da tempo salvato sul cellulare.
Ricordando i suoi tempi di ricevimento: dalle 15 alle 22, sono andato a trovare un conoscente in zona e poi, più tardi l’ho contattata telefonicamente. Mi ha risposto , come sempre, con la sua voce gentile e il suo atteggiamento educato, dicendomi che era disponibile in quel momento, ricordandomi che per qualunque mia esigenza, dato che è assolutamente completa, il rate sarebbe stato comunque di VU+30, senza limiti di tempo .
Chiaro come l’acqua di un ruscello, le ho risposto che l’avrei incontrata di li a poco.
L’ho infatti raggiunta a casa sua , una tranquilla palazzina nei paraggi della Lidl di Dalmine.
Mi ha accolto in perfetta tenuta : vestaglia aperta con sottostante lingerie di pizzo nero, calze velate nere e immancabili scarpe con tacco; lei decisamente una discreta donna di mezza età ma molto ben tenuta, capelli scuri, sorriso sulle labbra e fare gentile.
Due baci sulle guance in segno di accoglienza, lieve abbraccio e via a colloquiare .
Appartamento in ordine e lei che mi accoglie sul divano per parlare un poco , ed io che più che parlare esprimo la mia ammirazione per la sua presenza .
Non riuscendo a staccare gli occhi dalle sue tette, la Signora, sorridendo me le mostra e mi invita a toccarle, cosa che non mi lascio perdere e, di buon grado, mi accingo a tastare quei meloni belli sodi e pieni, malgrado l’età non più florida. Di li a poco segue l’assaggio di tutto quel ben di Dio e dunque mi accingo a prendere a piene mani queste belle tette e a suggerne il sapore addentando i capezzoli belli eretti e reattivi, con lei che, per finta o per verità, si lascia andare in piacevoli versetti e sospiri di gradimento.
Non è tempo di dar inizio alle danze senza esser passati nell’area lavaggi, dove mi spoglio e mi lavo le intimità, zebedei compresi, sotto gli occhi vigili della Signora, che mi aiuta di buon grado nelle mie abluzioni, non disdegnando una rinfrescata anche alle sue parti intime.
Mano nella mano, io nudo come un bimbo con solo le calze addosso e lei come l’ho incontrata, ma senza vestaglia, ci spostiamo in area letto, dove davanti al talamo ci accarezziamo e ci lasciamo andare in una dolce limonata, dapprima tiepida come due innamorati e poi più spinta con lingua in gola e rovistamento dello sfenoide e dei seni paranasali.
Senza staccare le nostre labbra ormai saldate una all’altra ci lasciamo andare sul letto e proseguiamo l’amplesso dei corpi accarezzandoci ovunque e assaggiandoci in ogni dove ,fin quando è lei che ottiene il sopravvento e inizia a leccarmi ovunque scendendo sui miei capezzoli reattivi e giu giu fino all’asta che si lascia fagocitare dalle sue labbra avide che la suggono e la ingoiano con ritmiche alternanze da capogiro.
Da lungo tempo non ricordo una siffatta dolcezza e un tal coinvolgimento; mi sembra va di esser tornato indietro nel tempo quando ero fidanzato e mi lasciavo amare .
Non credo di esser durato più di dieci minuti e, nel rischio di una mia precoce venuta, convinco la Signora ad un’accurata vestizione , per poi passare all’assaggio del rai1 che avviene così come siamo, sdraiati sul letto , ma in perfetto dogstyle.
Rimembro ancora le mie movenze lievi e poi decise , col mio ventre contro le sue natiche che suonano di un rumore eccitante (ciak, ciak), le mie mani sui suoi seni e il profumo del suo corpo e dei suoi capelli.
Girata in perfetta missionaria proseguiamo l’incontro, con lei a gambe sollevate per meglio accogliermi ed io in posizione da flessioni ginniche che la monto affondando l’asta tutta nel suo rai1.
Non credo alle mie orecchie quando sento il suo godimento e mi rendo conto degli umori che fuoriescono dalla sua yoni, calda e letteralmente fradicia : lei sta godendo davvero, mi sta abbracciando e cerca le mie labbra, la mia lingua .
Non credo nemmeno quando staccandosi da me si gira a pecora e mi incita di incularla, toccandosi davanti. Un sogno questo, che , soltanto per averlo detto e visto, mi fa quasi venire; devo infatti adottare tutto il mio self control per evitare la capitolazione e così comincio a pensare a ciò che mi può rallentare l’eccitazione ( le mutande sporche e puzzolenti di mia nonna), ma a nulla valgono i pensieri , l’eccitazione è troppo elevata e , sentendomi ormai perduto, sfilo la protezione e le annuncio il mio trionfo che lei, prontamente giratasi, accoglie a bocca aperta, prendendo il primo schizzo direttamente sul viso, mentre il secondo e i successivi direttamente in bocca e in gola, bevendo tutto il succo del mio godimento.
Come si fa a non baciare quelle labbra sorridenti che dal basso, sul letto , ti guardano dopo che hai goduto, quando ancora sono seduto sui miei talloni e sto contemplando questa bella donna che mi ha accolto come una amante ? La mia crema è ancora ovunque, sul suo viso, sulle sue labbra, nella sua bocca, ma io me ne frego e la bacio prima e la limono poi, assaggiandomi e sentendo quel sapore mio personale che è una via di mezzo tra il dolce e l’acre.
Restiamo così, come due amanti sul letto, uno accanto all’altra, mano nella mano, per un quarto d’ora circa, a parlare e a sentirci e lei che non si lamenta del tempo, che si prende il suo tempo e che lo dedica interamente a me. Stupenda sensazione che non vorrei mai che finisse, ma il tempo è comunque tiranno e, mio malgrado, devo rientrare nel mondo reale e abbandonare quell’idillio.
Mi rilavo, mi rivesto e prima di uscire Le lascio il rate pattuito al telefono; lei ringrazia, mi accoglie tra le sue braccia e mi ricorda di non dimenticarmi di lei . Come potrei le dico, se così fossero tutti i suoi incontri ci farei la firma davvero e poi una cosa mi è rimasta in sospeso , la mancata sensazione di entrare in quel suo rai2 che non ho potuto provare, ma che da una sbirciata che ho dato con le dita e la mia lingua , mi è sembrato più che accogliente e collaudato, come piace a me, giustamente comodo e aperto.
Lo assicuro, è stata dura rientrare nella vita quotidiana dopo questa esperienza che ho ancora dentro me. Tornerò a trovarla senza meno.
Grazie della Vostra pazienza se siete arrivati fin qua.
Rag. Fantozzi