Cari amici prendo spunto dai vostri post letti qua e là per scrivere le mie riflessioni nonchè la mia esperienza...Mi sono molto coinvolto nel leggere i post del caro Essenza ed ancor di più nelle bellissime storie di Calacausi! Io non so scrivere, non ne posseggo l'arte e me ne spiaccio, ma ne ho di sentimento da dimostrare, perchè infondo infondo riesco a provare emozioni...e riesco (al di la della fredda vita) a commuovermi ancora guardando un fiore.
Qualche anno fà, ero un uomo solo, forse malinconico, ed è proprio in quel momento particolare della mia vita che conobbi un ragazzo molto meno fortunato di me, o forse (e questo l'ho capito dopo)meno impegnato e sognatore di me....Cominciò la frequentazione, la stessa di due amici che escono la sera per bere una birra in compagnia...ma la differenza era che questo amico aveva in tasca sempre e solo il solito centesimo. Inizialmente la cosa mi fece diventare sospettoso, fino a quando questo ragazzo che viveva solo come me, mi porto finalmente a casa sua...Lì conobbi una realtà a me ancora sconosciuta, ed il vedere tanta povertà mi cambiò profondamente! Ricordo quel pomeriggio passato in auto con lui che mi indicava la strada...un groviglio di viuzze immerse nell'estrema periferia di roma, fra gli sguardi insistenti dei passanti, fino a quando arrivammo finalmente a destinazione...davanti a me un grattacelo di cemento armato, ovunque si notava il degrado, finestre mancanti, grate di ferro piegate, portoni divelti. Ai lati delle piccole stradine vi erano carcasse di auto e motocicli resi scarni fino all'osso ed io ero preoccupato. Salimmo al IV piano e si apri finalmente la porta di quell'appartamento fatiscente e li fù ancora peggio...scatole di cartone arredavano la casa, la cucina era composta da un fornelletto da campeggio, il letto era fatto di un solo materasso poggiato in terra ed il bagno con soli sanitari scheggiati e sporchi! Alla domanda (forse ingenua) ma tu vivi proprio qui? Lui sorridendo disse: be non mi manca nulla...ancor più stupore mi assalì quando appresi che non vi era nemmeno l'acqua calda..ed in pieno inverno ho visto il mio amico farsi la doccia in un bagno sprovvisto di infissi e vetro e con l'acqua completamente gelata! E' stato lì che dentro di me cominciai a pensare che il mondo forse è ingiusto...Presi questo ragazzo molto a cuore e al di là dello scarrozzarlo in giro insieme a me a titolo gratuito cercai per lui soluzioni atte al suo risollevamento! Lo portai in casa mia e lo feci lavare con acqua calda...cucinai per lui pasti caldi e cercai disperatamente un lavoro che potesse dargli sostegno! Passò svariato tempo fino a quando finalmente capì che le nostre abitudini, i nostri modi di vedere le cose, i nostri sogni, ma sopratutto i nostri valori erano completamente diversi. Ho visto questo ragazzo mandare a quel paese i propri datori di lavoro solo perchè non gli andava di essere puntale la mattina (a lui piaceva dormire) o magari perchè non lo facevano fumare! E' stato li che ho capito che infondo il mio impegno era stato vano e che probabilmente il bisogno di aiutarlo era una mia carenza, che in realtà ognuno di noi vede la vita a proprio modo e la vive come meglio crede. Per lui il mondo era gioia, era voglia di vivere, era l'arte dell'arrangiarsi e di non appartenere a nessuno. Lo stimolo di trovare il pane giorno dopo giorno lo faceva essere vivo, ed anche se passava giorni senza mangiare ed in depressione trovava alla fine grazie a questo la forza di rialzarsi o più probabilmente non gli andava di fare un cavolo.
L'aver vissuto questa parentesi della mia vita, mi ha insegnato molto, perchè mi ha dato modo di soffermarmi su quello che siamo...molte volte ci troviamo a criticare gli altri, altre volte ci convinciamo di dover necessariamente interpretare il ruolo di "salvatore". Assisto quotidianamente all'indifferenza delle persone che forse, avendo vissuto esperienze simili alle mie, si sono convinte che l'individualismo è la miglior difesa...infondo quando è servito a noi chi mai ci ha soccorso? Inoltre quando abbiamo provato ad aiutare chi mai ci ha ringraziato?
A me questa esperienza invece ha insegnato che l'aiutare il prossimo non presuppone un effettivo riscontro, non significa inculcare nell'altro il nostro modo di pensare e non presuppone che lo stesso trattamento venga riservato a noi stessi! Ognuno di noi è libero di interpretare la propia vita a proprio piacimento, usufruendo di quella libertà di cui gode e che finisce solo quando inizia quella degli altri. Badate bene ragazzi non mi sento un scemo...non pensiate che il mio essere formica laboriosa presupponga necessariamente l'essere assalito e depredato da una cavalletta...Io sono convinto che ognuno di noi in questa società debba essere ricompensato per ciò che vale ed in base al suo operato, quindi non condivido in tal senso quella rabbia che accomuna molti di noi nel trovarsi difronte a personaggi che non hanno voglia di fare molto nella loro vita...semplicemente li rispetto per ciò che sono. Ne consegue che non compatisco più il mio vecchio amico...non provo per lui pena...non mi dispiace più il vederlo con le scarpe rotte o con i denti malati perchè non ha soldi per pagarsi il dentista! Semplicemente sono conscio del fatto che non vuol essere aiutato ed anche se lo dovesse chiedere nelle mie possibilità lo rifarei forse...ma senza rancore e convinto che sta vivnedo la realtà che si merita e che ha bisogno di vivere! Tutto noi possiamo trovarci un giorno in una situazione di disagio e non per questo criticabili o quantomeno etichettabili! Ognuno di noi ha bisogno di opportunità, alcuni riescono a coglierle altri no...è questa la vera differenza! Chi non vuole coglierle beeeee affari suoi
Nella speranza che il mondo diventi un posto un pochino migliore...e che il sentimento della Pena venga finalemtne visto per il suo reale significato...quello del disprezzo!
Perdonatemi se vi ho annoiato solo riflessioni di un pazzo insonne
Qualche anno fà, ero un uomo solo, forse malinconico, ed è proprio in quel momento particolare della mia vita che conobbi un ragazzo molto meno fortunato di me, o forse (e questo l'ho capito dopo)meno impegnato e sognatore di me....Cominciò la frequentazione, la stessa di due amici che escono la sera per bere una birra in compagnia...ma la differenza era che questo amico aveva in tasca sempre e solo il solito centesimo. Inizialmente la cosa mi fece diventare sospettoso, fino a quando questo ragazzo che viveva solo come me, mi porto finalmente a casa sua...Lì conobbi una realtà a me ancora sconosciuta, ed il vedere tanta povertà mi cambiò profondamente! Ricordo quel pomeriggio passato in auto con lui che mi indicava la strada...un groviglio di viuzze immerse nell'estrema periferia di roma, fra gli sguardi insistenti dei passanti, fino a quando arrivammo finalmente a destinazione...davanti a me un grattacelo di cemento armato, ovunque si notava il degrado, finestre mancanti, grate di ferro piegate, portoni divelti. Ai lati delle piccole stradine vi erano carcasse di auto e motocicli resi scarni fino all'osso ed io ero preoccupato. Salimmo al IV piano e si apri finalmente la porta di quell'appartamento fatiscente e li fù ancora peggio...scatole di cartone arredavano la casa, la cucina era composta da un fornelletto da campeggio, il letto era fatto di un solo materasso poggiato in terra ed il bagno con soli sanitari scheggiati e sporchi! Alla domanda (forse ingenua) ma tu vivi proprio qui? Lui sorridendo disse: be non mi manca nulla...ancor più stupore mi assalì quando appresi che non vi era nemmeno l'acqua calda..ed in pieno inverno ho visto il mio amico farsi la doccia in un bagno sprovvisto di infissi e vetro e con l'acqua completamente gelata! E' stato lì che dentro di me cominciai a pensare che il mondo forse è ingiusto...Presi questo ragazzo molto a cuore e al di là dello scarrozzarlo in giro insieme a me a titolo gratuito cercai per lui soluzioni atte al suo risollevamento! Lo portai in casa mia e lo feci lavare con acqua calda...cucinai per lui pasti caldi e cercai disperatamente un lavoro che potesse dargli sostegno! Passò svariato tempo fino a quando finalmente capì che le nostre abitudini, i nostri modi di vedere le cose, i nostri sogni, ma sopratutto i nostri valori erano completamente diversi. Ho visto questo ragazzo mandare a quel paese i propri datori di lavoro solo perchè non gli andava di essere puntale la mattina (a lui piaceva dormire) o magari perchè non lo facevano fumare! E' stato li che ho capito che infondo il mio impegno era stato vano e che probabilmente il bisogno di aiutarlo era una mia carenza, che in realtà ognuno di noi vede la vita a proprio modo e la vive come meglio crede. Per lui il mondo era gioia, era voglia di vivere, era l'arte dell'arrangiarsi e di non appartenere a nessuno. Lo stimolo di trovare il pane giorno dopo giorno lo faceva essere vivo, ed anche se passava giorni senza mangiare ed in depressione trovava alla fine grazie a questo la forza di rialzarsi o più probabilmente non gli andava di fare un cavolo.
L'aver vissuto questa parentesi della mia vita, mi ha insegnato molto, perchè mi ha dato modo di soffermarmi su quello che siamo...molte volte ci troviamo a criticare gli altri, altre volte ci convinciamo di dover necessariamente interpretare il ruolo di "salvatore". Assisto quotidianamente all'indifferenza delle persone che forse, avendo vissuto esperienze simili alle mie, si sono convinte che l'individualismo è la miglior difesa...infondo quando è servito a noi chi mai ci ha soccorso? Inoltre quando abbiamo provato ad aiutare chi mai ci ha ringraziato?
A me questa esperienza invece ha insegnato che l'aiutare il prossimo non presuppone un effettivo riscontro, non significa inculcare nell'altro il nostro modo di pensare e non presuppone che lo stesso trattamento venga riservato a noi stessi! Ognuno di noi è libero di interpretare la propia vita a proprio piacimento, usufruendo di quella libertà di cui gode e che finisce solo quando inizia quella degli altri. Badate bene ragazzi non mi sento un scemo...non pensiate che il mio essere formica laboriosa presupponga necessariamente l'essere assalito e depredato da una cavalletta...Io sono convinto che ognuno di noi in questa società debba essere ricompensato per ciò che vale ed in base al suo operato, quindi non condivido in tal senso quella rabbia che accomuna molti di noi nel trovarsi difronte a personaggi che non hanno voglia di fare molto nella loro vita...semplicemente li rispetto per ciò che sono. Ne consegue che non compatisco più il mio vecchio amico...non provo per lui pena...non mi dispiace più il vederlo con le scarpe rotte o con i denti malati perchè non ha soldi per pagarsi il dentista! Semplicemente sono conscio del fatto che non vuol essere aiutato ed anche se lo dovesse chiedere nelle mie possibilità lo rifarei forse...ma senza rancore e convinto che sta vivnedo la realtà che si merita e che ha bisogno di vivere! Tutto noi possiamo trovarci un giorno in una situazione di disagio e non per questo criticabili o quantomeno etichettabili! Ognuno di noi ha bisogno di opportunità, alcuni riescono a coglierle altri no...è questa la vera differenza! Chi non vuole coglierle beeeee affari suoi
Nella speranza che il mondo diventi un posto un pochino migliore...e che il sentimento della Pena venga finalemtne visto per il suo reale significato...quello del disprezzo!
Perdonatemi se vi ho annoiato solo riflessioni di un pazzo insonne
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