Voglio segnalare a tutte le ragazze di fare attenzione e leggere questo articolo!! segnalo che hanno arrestato questo ''personaggio'' , è giusto che le ragazze siano al corrente di chi ''gira'' e guadagna intorno al mondo di noi escort !!!
grazie se vorrete pubblicarlo , fate pure una ricerca sul web , con nome NICOLA MASIELLO , IL SITO CHE GESTIVA ERA www.nonsoloescort.com
firmato : Claudia escort.( anche io ho avuto problemi seri con questo personaggio, attenzione!!! )
ARTICOLO SCRITTO DA CLAUDIO ERNE'
Annunci a luci rosse sul web, un arresto
14 febbraio 2010 — pagina 17 sezione: Trieste
di CLAUDIO ERNÈ
Si chiama Nicola Masiello, ha 46 anni ed è un tecnico informatico. Ieri gli investigatori della squadra mobile di Trieste lo hanno arrestato nella sua abitazione di San Vito a Tagliamento. L’ordine di custodia che lo assegna ai ”domiciliari” era firmato dal pm Federico Frezza che contesta al tecnico di aver agevolato l’esercizio della prostituzione inserendo di persona sul sito «Bakeka» numerosi annunci scritti e fotografici di ”escort” in attività a Trieste e in altre località della regione.
A Trieste Irina Andrea riceveva i clienti in un appartamento di via Svevo 42 in cui era disponibile per esperienze diverse, anche un ragazzo rumeno «non peloso, ben dotato, sedere liscio». Nel residence ”Sara” di via delle Mura 2, Vivienne, al secolo Kristina attendeva «uomini educati e gentili». Nell’annuncio inserito da Masiello, Vivienne sosteneva di essere «sempre sorridente, di amare la lingerie sexy e i tacchi a spillo». Altre escort erano disponibili in via Molino a Vento 19, ma anche in piazza Venezia nel residence ”Sguazzo”.
Secondo le indagini svolte dalla Procura, l’attività di Nicola Masiello non solo si è protratta nel tempo ma è stata anche organizzata in forma strettamente imprenditoriale. In pratica l’inserimento di questi annunci a luci rosse costituiva l’occupazione principale ed esclusiva dell’indagato. Per questo motivo gli è stata contestata anche la recidiva. Negli ultimi cinque anni era già stato sorpreso altre volte in questa attività di agevolazione della prostituzione via Internet, tanto da farne il proprio mestiere.
L’inchiesta si è avvalsa di un gran numero di intercettazioni telefoniche attraverso le quali gli inquirenti ritengono di aver acquisito la prova della triplice attività del tecnico informatico: in primo luogo l’arrestato si rivolgeva ai gestori del nuovo sito «Bakeka» che si rifà idealmente e ha anche assunto i connotati del vecchio Bakeca, ormai «purgato» per iniziativa della Procura di Trieste di ogni annuncio a carattere sessual-mercenario; dai nuovi gestori Masiello ha acquistato posizioni di preminenza nell’impaginazione delle offerte a luci rosse e le ha vendute alla inserzionsite desiderose di farsi conoscere assieme alle proprie grazie e prestazioni.
Allo stesso tempo il tecnico ha gestito anche un proprio sito dedicato alle escort. Le diverse offerte, costituivano diversificate proposte al pubblico. Ragazze, ragazzi, transessuali, italiani, dell’Est, del Sud America. In sintesi a ciascuno il suo: cento proposte per cento fiori.
«Sono meglio di una donna. Chiamami e lo scoprirai. Con la mia femminilità non riuscirai a dimenticarmi» si leggeva nell’annuncio di Sofia, inserito del web dal tecnico friulano. Sofia si autoproclamava «splendida transex top class conosciuta in tutta Italia, a Londra e in Europa». Una novella Don Giovanni che ricalcava forse senza saperlo l’aria mozartiana della omonima opera il cui libretto è di Lorenzo Da Ponte. «In Italia 640; in Germania duecento e trentuna: ma in Ispagna sono già milletrè. Cento in Francia, in Turchia novantuna...»
Da una delle tante intercettazioni telefoniche sono emersi anche i prezzi praticati per le inserzioni. «L’annuncio costa 130 euro al mese, mi devi mandare anche le tue foto e il numero del telefonino. È ritornata Bakeka, sono 170 euro al mese».
La riapertura del sito che si rifà a quello già chiuso mutandone l’intestazione, viene confermata in altre registrazioni. «Ha riaperto Bakeka, hanno trasferito tutti gli annunci in un nuovo sito perché Bakeca Italia non ha ancora la sentenza del giudice. Ho parlato con l’avvocato, altrimenti la condanna è sicura; devo fare la ditta in Austria».
RIPRODUZIONE RISERVATA
grazie se vorrete pubblicarlo , fate pure una ricerca sul web , con nome NICOLA MASIELLO , IL SITO CHE GESTIVA ERA www.nonsoloescort.com
firmato : Claudia escort.( anche io ho avuto problemi seri con questo personaggio, attenzione!!! )
ARTICOLO SCRITTO DA CLAUDIO ERNE'
Annunci a luci rosse sul web, un arresto
14 febbraio 2010 — pagina 17 sezione: Trieste
di CLAUDIO ERNÈ
Si chiama Nicola Masiello, ha 46 anni ed è un tecnico informatico. Ieri gli investigatori della squadra mobile di Trieste lo hanno arrestato nella sua abitazione di San Vito a Tagliamento. L’ordine di custodia che lo assegna ai ”domiciliari” era firmato dal pm Federico Frezza che contesta al tecnico di aver agevolato l’esercizio della prostituzione inserendo di persona sul sito «Bakeka» numerosi annunci scritti e fotografici di ”escort” in attività a Trieste e in altre località della regione.
A Trieste Irina Andrea riceveva i clienti in un appartamento di via Svevo 42 in cui era disponibile per esperienze diverse, anche un ragazzo rumeno «non peloso, ben dotato, sedere liscio». Nel residence ”Sara” di via delle Mura 2, Vivienne, al secolo Kristina attendeva «uomini educati e gentili». Nell’annuncio inserito da Masiello, Vivienne sosteneva di essere «sempre sorridente, di amare la lingerie sexy e i tacchi a spillo». Altre escort erano disponibili in via Molino a Vento 19, ma anche in piazza Venezia nel residence ”Sguazzo”.
Secondo le indagini svolte dalla Procura, l’attività di Nicola Masiello non solo si è protratta nel tempo ma è stata anche organizzata in forma strettamente imprenditoriale. In pratica l’inserimento di questi annunci a luci rosse costituiva l’occupazione principale ed esclusiva dell’indagato. Per questo motivo gli è stata contestata anche la recidiva. Negli ultimi cinque anni era già stato sorpreso altre volte in questa attività di agevolazione della prostituzione via Internet, tanto da farne il proprio mestiere.
L’inchiesta si è avvalsa di un gran numero di intercettazioni telefoniche attraverso le quali gli inquirenti ritengono di aver acquisito la prova della triplice attività del tecnico informatico: in primo luogo l’arrestato si rivolgeva ai gestori del nuovo sito «Bakeka» che si rifà idealmente e ha anche assunto i connotati del vecchio Bakeca, ormai «purgato» per iniziativa della Procura di Trieste di ogni annuncio a carattere sessual-mercenario; dai nuovi gestori Masiello ha acquistato posizioni di preminenza nell’impaginazione delle offerte a luci rosse e le ha vendute alla inserzionsite desiderose di farsi conoscere assieme alle proprie grazie e prestazioni.
Allo stesso tempo il tecnico ha gestito anche un proprio sito dedicato alle escort. Le diverse offerte, costituivano diversificate proposte al pubblico. Ragazze, ragazzi, transessuali, italiani, dell’Est, del Sud America. In sintesi a ciascuno il suo: cento proposte per cento fiori.
«Sono meglio di una donna. Chiamami e lo scoprirai. Con la mia femminilità non riuscirai a dimenticarmi» si leggeva nell’annuncio di Sofia, inserito del web dal tecnico friulano. Sofia si autoproclamava «splendida transex top class conosciuta in tutta Italia, a Londra e in Europa». Una novella Don Giovanni che ricalcava forse senza saperlo l’aria mozartiana della omonima opera il cui libretto è di Lorenzo Da Ponte. «In Italia 640; in Germania duecento e trentuna: ma in Ispagna sono già milletrè. Cento in Francia, in Turchia novantuna...»
Da una delle tante intercettazioni telefoniche sono emersi anche i prezzi praticati per le inserzioni. «L’annuncio costa 130 euro al mese, mi devi mandare anche le tue foto e il numero del telefonino. È ritornata Bakeka, sono 170 euro al mese».
La riapertura del sito che si rifà a quello già chiuso mutandone l’intestazione, viene confermata in altre registrazioni. «Ha riaperto Bakeka, hanno trasferito tutti gli annunci in un nuovo sito perché Bakeca Italia non ha ancora la sentenza del giudice. Ho parlato con l’avvocato, altrimenti la condanna è sicura; devo fare la ditta in Austria».
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