Tutto ebbe inizio nella metà degli anni 70. Prossimo ai 16 anni ero ancora vergine. Avevo avuto qualche ragazza con la quale avevo fatto del petting anche piuttosto spinto ma penetrazioni mai! solo quelle che, all'epoca, si chiamavano "cosciate" ovvero si strusciava il pene tra le cosce della ragazza (se andava bene si arrivava a strusciarlo tra le grandi labbra, ma di penetrazione non se ne parlava!!!). Insomma se andava bene si veniva così o se avevi la fortuna di beccare qualcuna più sveglia e disponibile si concludeva con la mano o la bocca (più raramente). Mi ritrovo a parlarne con un cugino 26enne già laureato in medicina ed economicamente più che benestante e così un sabato sera di maggio m'invita a fare un giro a bordo della sua fantastica Kawasaki 900. Arrivati a S. Lucia parcheggiamo e mi dice di seguirlo. Mi fa salire all'ultimo piano di un palazzo che si affaccia sull'omonima strada. Bussa ad una porta e viene ad aprirci quella che oggi definirei una splendida milf. 35enne, triestina, occhi azzurri, 170 cm di altezza, 4° di seno, culo marmoreo, insomma una Stefania Sandrelli o una Laura Antonelli (i miti dell'epoca). Indossa una lingerie di gran classe (reggicalze, calze a rete con cucitura sul retro e giochi di trasparenze a gogo). Entriamo e, seduta sul divano, incontro la prima mulatta brasiliana della mia vita (ancora oggi uno dei culi tra i più belli mai visti). Due chiacchiere, un buon caffè, poi mio cugino si apparta con la brasiliana, non prima però di aver confabulato con la triestina, ed io con quest'ultima. Entriamo in una stanza mi fa sedere sul letto, mi spoglia e ride di gusto vedendomi eccitatissimo, quindi mi accompagna in bagno ed inizia a lavarmi l'uccello ormai paonazzo. E qui inizia il primo inconveniente... alla settima, ottava al massimo, scappellata vengo!! Lei sorride e maliziosamente portandosi le dita, sporche di sperma, sulle labbra mi dice: "buono, ma adesso mio giovane amico, si scopa sul serio". Ci buttiamo sul letto, io sono infoiato tant'è che la tocco e la lecco maldestramente tanto che (2° inconveniente non riesco a trovarle il clitoride - eppure dopo mi renderò conto che è enorme!). A quel punto lei mi ferma e guardandomi con dolcezza mi dice: "si vede che non sei un egoista, come tuo cugino e tanti altri, che hai delle grandi potenzialità, vuoi che t'insegni?". A me parve toccare il cielo con un dito e così iniziò il corso "universitario". A lei devo tantissimo, probabilmente tutto! Mi riceveva tutte le settimane. Eppure pur conservando in un mese ogni centesimo della mia alquanto misera paghetta settimanale, non avrei potuto pagarle l'onorario di un singolo incontro. Ma lei volle così, purché mi dedicassi al suo piacere. Insomma mi usava come un dildo e a me piaceva, eccome... Mi riceveva sempre per ultimo. Poi dopo circa un anno una sera mi comunicò che sarebbe rientrata a Trieste, che avrebbe aperto una boutique e che quindi avrebbe chiuso con quella vita.... Cari amici,sperando di non avervi annoiato, il racconto continua...