Trittico emiliano, terza tavola: Vittoria.
Amici dell’Emilia-Romagna, di passaggio nella vostra terra, ho colto l’occasione per godere di alcune tra le sue ricchezze. Stavolta non sono venute all’attenzione dei miei sensi le bellezze storico-culturali, paesaggistiche e monumentali, già ammirate in passato in diverse circostanze, bensì donne le cui profferte mi hanno solleticato nel corso del mio breve soggiorno.
Consentitemi, quindi, di unire ai vostri pregevoli contributi – che da un po’ di tempo leggo con piacere, apprezzando molto, tra l’altro, la disposizione amichevole che li ispira – anche quelli, da me redatti, relativi a tre incontri che ho avuto nelle città di Modena (uno; ma nella sezione dedicata a questa città avevo già scritto una recensione) e Bologna (due).
Spero vogliate gradire i miei saluti, che vi rivolgo con sincera stima.
(La medesima prefazione è anteposta a ciascun elemento del trittico. Il primo si trova qui:
http://gnoccaforum.com/esco… e il secondo qui:
http://gnoccaforum.com/esco…!!!/150/).
CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Vittoria
NAZIONALITA': brasiliana
ETA': ne dichiara 35
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: le foto sembrano sue
SERVIZI FRUITI: BBJ, RAI1
RATE DI PARTENZA: sconosciuto
RATE CONCORDATO: v. racconto
DURATA DELL'INCONTRO: 60 minuti
DESCRIZIONE FISICA: è alta un metro e settantatré; per il resto, rimando alle foto
ATTITUDINE: eccellente
REPERIBILITA': è disponibile fino alle 21
FUMATRICE: non credo
INDEX: IDXa4c21b7ce22b2a3e888474b9f1818321
BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
http://www.pablitoescort.co…
Decido di incontrare Vittoria dopo aver letto sul suo conto recensioni lusinghiere, in una delle quali è descritta come donna “nata per fare l’amore”. Quando arrivo da lei, in Via L. Berti (qui riceve, ma abita altrove), mi colpiscono la sua simpatia e l’estrema naturalezza del suo approccio. Dopo avermi accolto con un sorriso luminoso e pieno di promesse, mi abbraccia e mi bacia, poi mi passa le mani nei capelli e afferma: “Mi piaci!”. Mentre ci stringiamo e accarezziamo a vicenda, sostiene di sentire promanare dal mio corpo un’energia positiva, che lei, da brasiliana, è in grado di percepire agevolmente. La TV è accesa, e nello schermo scorrono le scene di un porno. Vado in bagno, e lei mi segue, mettendosi accanto a me, a osservarmi, mentre mi lavo i denti e mi sciacquo la bocca con il collutorio. “Sono belli i tuoi denti, ma i tuoi occhi sono stupendi”, mi dice. Mi siedo sul bidè, e lei viene a lavarmi (è la seconda cui consento di farlo). Torniamo nell’altra camera, ci denudiamo e mi conduce per mano fino al letto. Rimaniamo in piedi a baciarci, e il mio membro diventa duro. Lei si accovaccia davanti a me e lo introduce nella sua bocca. Mi piace come lo tratta e mi eccita osservarla, dall’alto, mentre sembra prendere diletto dall’attività cui si sta dedicando. I suoi capelli sono tanti e ricci ma morbidissimi. Dopo qualche minuto, si stacca da me e andiamo sul letto. Prima di proseguire nell’attività già iniziata, si sofferma a guardare il mio pene e, agitandolo con la mano, dice: “Lo sai che hai un bambolotto bello e grosso? A vederti, una non se lo immagina, anche perché… lo sai come si dice, no?”, e fa i ben noti gesti in cui il pollice e l’indice di una mano si alternano in posizione verticale e orizzontale. Il BBJ è molto lungo e anche molto piacevole – ancorché non caratterizzato da affondi notevoli – perché Vittoria riesce a usare bene non soltanto le labbra, ma anche la lingua e il palato. Quando decide che è ora di passare ad altro, si pone sopra di me (intanto, intravedo la protagonista del porno alle prese con una doppia penetrazione), strusciandosi ripetutamente sulla mia asta rigida, per tutta la sua lunghezza. Poi la afferra con la mano e mi chiede il permesso di titillare il clitoride con il glande. Lo fa prima che io possa pronunciarmi, e la vedo così presa dall’azione che non riesco a oppormi. Poi la lascia e vi si struscia sopra di nuovo, mugolando. Le chiedo di mettermi il profilattico, e lei esegue. L’introduzione del pene nella vagina – guidata da lei, che mi sta sopra – è lenta e progressiva. Io rimango pressoché passivo, perché tutto quello che Vittoria fa mi procura godimento. Dopo un po’ comincia ad accelerare il ritmo e ad accompagnare la penetrazione, sempre più profonda, con gemiti e frasi che esprimono la sua soddisfazione. Si solleva e mi spinge tutto dentro di sé, strusciandosi freneticamente in senso orizzontale e provocando, con quel movimento, il gorgoglio delle sue secrezioni vaginali, divenute abbondanti. Si china di nuovo su di me, ansimando e gemendo, e mi sussurra nell’orecchio parole che non comprendo. Rallenta, ci baciamo e si stacca da me, invitandomi a proseguire nella posizione a cucchiaio. Dopo averla penetrata di nuovo, passo la mia gamba destra in mezzo alle sue, e la piego per utilizzare il ginocchio come sostegno, mentre con le mani le blocco le spalle. Lei si sta già toccando da sola, ed esercitando una pressione con l’altra mano dietro la mia coscia mi fa capire quando vuole che io diventi più impetuoso. Sono inebriato dalla sua foga, che alimenta la mia. L’amplesso ha termine nella posizione del missionario. Prima di entrare in lei, mi piace masturbarmi un po’, in ginocchio sul letto, guardando il suo corpo, che attende per accogliermi di nuovo. Lo introduco lentamente, mentre lei pronuncia in sottofondo la frase: “Oh… Dio… mio!...”, allungando il suono di tutte le parole. Assestando dei colpi veementi, che lei asseconda muovendo il bacino e accompagnandomi verso di sé con le mani sui glutei, in pochi minuti raggiungo un orgasmo violento e interminabile. Prima di uscire la bacio sulla guancia, mentre lei mi accarezza la nuca e la schiena. Vado a lavarmi e, quando torno, riaccende il telefono e mi mostra la foto delle persone cui tiene di più. Mentre guardo la foto, mi accorgo che sta osservando di nuovo i miei occhi. “Sai, io sono truccatrice” – dice – “e mentre ti guardavo, in bagno, pensavo a come avrei potuto truccare occhi come i tuoi, con queste ciglia così lunghe, ricurve e nere. Sarebbe veramente difficile”. Sto per salutarla, quando mi ricordo che ancora non ho versato il dovuto. A proposito, quanto? Lei mi dice: “Fai tu”, e non cede ai miei tentativi di ottenere un’indicazione. A quel punto, metto su un tavolo, mentre Vittoria risponde a una telefonata, la stessa somma che mi è stata richiesta la sera prima (150 euro). Annuisce, per farmi intendere che va bene così, e con la mano mi fa cenno di aspettare che abbia termine la telefonata. Mentre saluta il suo interlocutore, metto sul tavolo altri 50 euro. Mi domanda: “E questi perché?”. “Sono un piccolo regalo che voglio farti io” – rispondo – “li hai meritati”. Ci abbracciamo, ci baciamo e ci salutiamo. Finiscono così il mio soggiorno in Emilia e il mio trittico. Sulla tavola centrale metto te, Vittoria, donna nata per fare l’amore.
Naturalmente, tutto quanto precede è frutto della mia fantasia, cosicché l’eventuale riferibilità di elementi contenuti nella scheda e nel racconto a persone, a luoghi o a numeri di telefono realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.