Molto spesso nelle mie rece cito delle canzoni oggi no, oggi dovrei citare molti di voi che mi han preceduto.
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CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Sabrina / Stefania
NAZIONALITA': D.O.C.G.
PRESENZA: Stanziale
ETA': circa 38
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Esattamente lei
SERVIZI OFFERTI: FK – BBJ – RAI1 – DATY
RATE DI PARTENZA: 2VU
RATE CONCORDATO: 2VU
DESCRIZIONE FISICA: 1.70/1.75, Snella, capelli neri lunghi mossi, seno III
ATTITUDINE: Levare i cattivi pensieri
REPERIBILITA': Buona
LOCATION: OK
BARRIERE ARCHITETTONICHE: Direi di no, ascensore sembra norma
INDEX: be IDXb627e7a3bcd4aa0587107b96c45c437a bbeef9b33102d09ead74
RACCONTO – (Titolo: Il Giappone e i bambini)
Il tarlo è silenzioso, lavora sotto traccia, esce lasciando un buchetto che neanche te ne accorgi.
Poi un giorno tocchi il trave e questa crolla sgretolandosi.
Il tarlo della Sabrina me lo aveva instillato un amico, tempo e tempo fa, ed ha lavorato sotto traccia, fino ad oggi, quando per una fortunata coincidenza, mi ritrovo 2VU extra nella cartuccera.
L’accento bolognese, che bello! È tanto che non mi capitava, al telefono è precisa, spiega serena senza alcuna reticenza, buon segnale.
Apro solo una piccola parentesi, perché quando parli al telefono con una ragazza di casa riesci a cogliere molte più sfumature di quel che dice. L’impressione della telefonata era quella che lei non si aspettasse che io la stessi contattando veramente per un appuntamento, segno che, probabilmente, il malcostume di chiamare e poi non presentarsi è cosa piuttosto diffusa.
Giungo in loco, rapida sequenza di individuazione civico – squillo – salita, e ci siamo.
Sabrina è una bella donna, le labbra sono piuttosto esagerate, devo ammetterlo, ma è una bella donna slanciata e curata, anche nell’abbigliamento. Non menziono ancora il resto, perché deve ancora arrivare.
Attende il mio lavaggio vestita, comincia a riscaldarmi e si scopre lentamente.
La prima sorpresa è il corpo: perfettamente conforme alle foto, mi aspettavo qualche ritocco, invece è veramente snella con una vita stretta. Molto curvilinea e conturbante. Non è marmorea come una ventenne, ma è liscia di rara setosità.
La seconda, quando anche il reggipetto molla gli ormeggi, è il seno: nonostante io sia assai critico verso i rifacimenti, lo trovo ottimo al tatto e non decontestualizzato nelle proporzioni.
Si accendono i motori, sulle prime con un FK che sale per gradi, mano a mano che prendo confidenza con le labbra un po’ oversize, per i miei standard. Ma le novità non fanno male, ed io imparo in fretta.
Poi comincia la sua opera omnia, lenta, armoniosa, appagante. L’essenza del relax. È un qualcosa che ti culla e manda i tuoi pensieri lontano. Se chiudo gli occhi potrei essere in Giappone, disteso sotto i fiori di pesco con le campanelle delle preghiere buddiste in lontananza.
Dicono che in Giappone ci sia gente capace di fare gli origami da bendata e con le mani legate. Se lei fosse giapponese, con quella lingua saprebbe fare anche gli origami. Per fortuna è Bolognese.
Scendo anch’io a fare un po’ di origami e mi perdo di nuovo, a lungo, forse facendo perdere un po’ anche lei.
Ricomincia l’opera (altro che Madama Butterfly), poi la fermo e passiamo giocare, anche lì con la sua calma innata, fino ad una bella soddisfazione.
Ecco, vedete, se fossi giapponese io, dovrei fare Hara-kiri, ma siccome sono italiano, opterò per prendermi a schiaffoni da solo. Come si fa ad interrompere un’opera di tale valore?
Bisogna imparare ad osservare i bambini, a tornare bambini. Si perché i bambini, nella loro ingenuità, sono sinceri e scaltri; e nel piacere spesso sanno scegliere in maniera più irrazionalmente concreta rispetto agli adulti.
Provate a mettere davanti un ad un bambino un piatto con delle fette di pane ed il barattolo di nutella. Lascerà da parte il pane, ed eviterà la fatica di spalmare. E non perché il pane non gli piaccia, ma con maggior godimento, semplicemente prenderà il cucchiaino e si tufferà direttamente sul barattolo di nutella.
Oggi ho sbagliato a non cercare il relax assoluto, non tornando bambino.
Resta sempre che mi son goduto un bel pane e nutella.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.