Età dichiarata: QUESTE ORIENTAL NON DICHIARANO MAI L'ETA'
Etnia: ORIENTALE
Servizi usufruiti: COMPLETISSIMA , VOLENDO UNCOVERED
Rate: VU
Durata dell'incontro: 30 minuti
Attendibilità delle foto: PRATICAMENTE UN APPUNTAMENTO AL BUIO
Altezza: 150 circa
Reperibilità: facile
Riceve: appartamento in palazzina
Barriere architettoniche: PORTONE
Proprio stamattina mentre guidavo nel traffico di una delle pricipali consolari della capitale mi interrogavo circa l'ambigua dicotomia del rapporto domanda/offerta proprio di un sistema capitalistico e dei flussi migratori dovuti all'andamento dei mercati monetari internazionali e della delocalizzazione industriale ad opera dei poco avveduti governi della vecchia europa e più in genrale dell'occidente: in quest'ottica sociopolitica di riferimento le mie considerazioni volgevano vieppiù sulla sperequazione in termini puramente esprimibili come concentrazione in numero di individui per centro abitato di etnie possibilmente inscrivibili in un insieme avente i natali nelle nuove economie, laddove il capitalismo e la cosiddetta "dittatura delle cose del mondo occidentale" ha inferto profonde ferite al sistema socio-culturale generando quello che potremmo definire senza altre simbologie "il nuovo sottoproletariato capitalistico".
La considerazione anzidetta, accennando brevemente ai redditi procapite e popolazione dei paesi oggetto del fenomeno e ponendola in raffronto alla popolazione della nostra capitale, mi ha permesso meglio di comprendere il fenomeno di cui la città di Roma è preda ormai da tempo incalcolabile,di una vera e propria invasione orientale di cui nessun volume di storia ne parlerà mai: l'invasione del mercimonio orientale.
Soffermandomi al solito bar per fare colazione mi son seduto al tavolo e mi dilettato quindi alla ricerca online di un souvenir orientale per arricchire la mia giornata ed allietare il mio ego stanco e denso di pensieri: quale soluzione migliore se non tuffarsi nell'ignoto girone degli appuntamenti al buio posta la esuberante varietà di annunci offerti dalla bacheca?
Niente poteva essere più adrenalinico di accettare il mellifluo invito a concedersi una pausa, pasteggiando un ottimo cornetto alla crema e un cappuccino con latte freddo e una spolverata di cannella caldeggiavo per uno di quegli annunci in cui le fotografie delle ragazze sono certamente prese da altri siti, generalmente i visi sono offuscati e tra le foto non vi è mai concordanza nelle fisionomie. Così ho deciso e mi sono avventurato.
Risponde al telefono una voce stridula, probabilmente le poche parole in lingua nostrana che conosce le ha memorizzate e le ripete in loop, indica una strada nel cuore del quartiere esquilino: mi reco sul posto, citofono, il portone era socchiuso, scendo una rampa di scale tra le volute di vapore di qualche cucina e come per magia quella che sembrebberebbe una porta di un contatore del gas si apre e si intravede una tozza figura di donna. Altri effluvi di vapore acqueo si liberano dall'interno dell'appartamento/cantina lasciandomi sognare un tripudio di involtini primavera,merluzzo essiccato e cavolfiore bollito.
Non ho una fetta di pane nella tasca, quindi mi sottraggo ai pensieri culinari ed entro per consumare quel che si direbbe un pasto per l'anima e non per il corpo.
Riesco a scorgere a malapena la giovane orientale una volta chiusa la porta, quel poco di luce che filtra dalla finestra al piano stradale si amalgama con il vapore di cucina ed il rosso profuso da un lume da tavolo, odo lamanti come di canti vecchi di secoli, una radio mangiacassette a basso volume lascia andare musiche popolari di un oriente così lontano che non ne percepisco i confini. Già il mio io si sospendeva poco sopra il pavimento, a non volerlo toccare.
L'udito però non si lascia ingannare a lungo, eh si, quello che ho appena sentito non ha nulla di orientale: la ragazza ha appena emesso una fragorosa flatulenza. Ne rimango colpito, la guardo interrogativo e lei ride, "tu non piace?" mi dice con fare giocoso e come a voler sottolineare l'innocenza del gesto ne emette una ancor più fragorosa, sicchè comincio a intuire che le note di merluzzo e cavoli di cui l'aria è satura non sono certo dovute ad intingoli ma a ben più grevi manicaretti.
La conversazione ha termine così, le porgo i biglietti della fortuna ed ella felicemente si appropinqua, godo appieno delle benefiche virtù della tradizione orale dell'estremo oriente, lo spirito è allo zen, ed in breve scorgo che è giunto il momento di spostarsi e lasciare che il fiume sacro si accinga ad effluire laddove il tramonto lascia lo spazio ad eterne ombre.
Nel godere del tramonto ecco però soggiungere un suono nuovo ed inaspettato, come di sfiatatoio, di pneumatico forato, vengo investito da nuovi inebrianti vapori che mi ricordano le acque sacre, merluzzi,cavolfiori e spezie sconosciute.
Consumati i benefici prodigi delle arti orientali , i sapori della terra e l'aria incantata, mi dirigo verso occidente, verco la soglia, ritrovo i rumori e gli odori che il mondo in cui sono cresciuto mi ha sempre offerto.
Mi immergo in nuovi pensieri.