Claudia Trans Bakeka

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Santa Rita è bella da raggiungere, in un pomeriggio di fine estate.
Al telefono la voce era bella e gentile.
Le fotografie pubblicate fin troppo belle per essere vere.
L’istinto diffidente del piceur teme il fake, ma, chissà perché, questa volta
il timore era sopito, quasi a sapere che non sarebbe stato così.
Il cacciatore, quello vero, se decide di uscire ad allodole si riempie le tasche di piombo 11,
e se passa una lepre richiama il cane, che quel giorno non si cerca il pelo.
Però era scritto “trans” le foto chiedevano spiegazione, e la spiegazione arriva,
gentile e puntuale, al telefono : Noi piceur una trans la becchiamo come una moleca,
a metà del suo percorso, Claudia è giunta alla meta, quindi gli unici giocattoli li ha
nella cesta dei giochi nella su cameretta.
Questa esperienza mi manca al carniere, il piombo 11 va bene anche per la pernice,
VU+20 è ragionevole, poi l’istinto mi dice che c’è qualcosa, in quell’espressione, quel viso,
quegli occhi, quegli zigomi….
Spero di non recensire l’ennesimo fake….
La richiamo per la strada, per confermarle il mio arrivo, dicendole che l’avrei ricontattata
appena giunto in zona , ma per tutta risposta mi sento dare l’indirizzo esatto e dire : chiamami quando sei qui sotto… La voce gentile comincia ad ispirarmi fiducia….
Arrivo. Il parcheggio non è immediato, ma tutto sommato non impossibile, e 100 metri a piedi non sono la fine del mondo. Sotto casa la richiamo, nessun balletto di numeri, ma un dolcissimo:
ti apro, secondo piano.
La porta si socchiude, ma non nasconde la solita Gargamella vestita da Troia che ci assale di delusione impotente una volta dentro.
Appare il suo sguardo che incrocia il mio, ed è inequivocabilmente quella delle foto, senza trucchi, ritocchi mediazioni.
Claudia ha la bellezza dicroica dei verbi irregolari.
Una leggera vestaglietta copre un corpo che qualsiasi quarantenne donna alla nascita le invidierebbe.
Solo un accenno di pancetta che tradisce essere un po’ maschile, togli a questo Essere Sublime, quel senso di perfezione che gli dèi negano agli umani. Ma non erano forse tondi i potenti Ermafroditi descritti da Aristofane ?
Entro.
Mi ha abbandonato qualsiasi dubbio o resistenza. Lascio al pavimento ciò che mi vestiva,
mentre la guardo distesa sul letto, ora sono certo che quello che avevo indovinato nelle foto è lì di fronte a me.
Bellezza, intelligenza, ironia, arguzia, convivono di fronte a me drappeggiate da una vestaglietta come la Musa Velata di D’Annunzio.
T’inseguirò, Ermione, so che mi condurrai sui sentieri del Piacere Carnale, so che sarà una sfida di menti, so che vorrai condurre il gioco, so che dovrò impormi senza indurti a lottare….
Le sigle sono bbj e rai1, il cob è permesso, il cim no. Altro non ho chiesto e cercato.
Ma questo, stavolta, non ha importanza.
In altri momenti, in altre situazioni, avrei criticato aspramente dichiarazioni sul fk del tipo
“ la prossima volta quando ci conosceremo meglio, sarà più profondo” (sarebbe come dire che una barista il primo caffè te lo fa da far schifo, ma dopo un po’ di volte te lo fa buono), ma stavota diventano dettagli irrilevanti.
Lo so benissimo che ho di fronte un’artista la cui arte è farmi sentire come fossi a letto con una delle mie migliori amiche, ma non ho forse pagato il biglietto di questo teatro proprio per questo spettacolo, per bearmi di questa illusione?
Anzi, non l’ho ancora pagato!
Proprio così! Claudia non accenna minimamente a compensi in nessun momento, al punto che
stavo quasi per non adempiere al mio pecuniario dovere, prima di uscire.
Mi abbandono sul letto, come un Ulisse che, liberatosi dai lacci del dovere di eroe, stia su uno scoglio a farsi coccolare da una sirena.
E la sirena mi coccola, accompagnandoma con la sua voce e i suoi baci fuori dal limbo del piacere in dissoluzione.
Scivolo fuori da questa meravigliosa mezz’ora.
Scendo le scale. Dietro di me una porta si chiude, con il rumore di un libro che ritorna tra gli altri, dopo essersi fatto leggere l’ultima pagina, dopo avere richiuso la copertina.
Rotolo sul marciapiede, anonimo tra gli anonimi, con quella vena di nostalgia che impasta la bocca,quando si lascia dietro una porta quello che noi piceur cerchiamo per tutta la vita, scalciando come sassi i fake che intralciano il nostro cammino, nel mondo sospeso tra il pompino migliore della nostra vita, incartato nei ricordi, ed il pompino migliore della nostra vita, che cerchiamo incessantemente di raggiungere…

Così è, se vi pare.


Sempre Vostro

Poeta


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