un saluto a tutti e un benvenuto a macaco e martin!
a mio parere, quando si è felicemente accompagnati e si supera una certa soglia - che per qualcuno è 50 per altri 60 e così via - allora si pensa inevitabilmente che ci si avvia al crepuscolo e, legittimamente, lo si vorrebbe fare con la persona + affidabile che si conosca (la propria compagna, forse...).
contemporaneamente si pensa: ma è giusto quello che faccio se poi confido di beneficiare della solidarietà della mia compagna che allegramente tradisco?
altri di noi invece si pongono la domanda: ma se lo facesse anche lei, io come reagirei?
o addirittura, chi è + sfortunato se le pone entrambe
secondo me è giusto porsi tutti gli interrogativi che si ritengono + opportuni, a seconda del momento che si attraversa, però personalmente ho sempre presente il fatto che nel ns. dna esiste il "codice del punter" o, come volete chiamarlo "del cacciatore", etc etc.
è una caratteristica atavica dell'uomo che le convenzioni assimilate nei secoli ci portano a dover reprimere oppure a soddisfarlo nella clandestinità, come noi facciamo di solito.
ovvio che anche nel dna femminile il "codice della fattrice" porta o dovrebbe portare alla frequentazione di + partner per accrescere le probabilità....
e dunque, che vogliamo fare, punter e/o fattrici?
vogliamo arrovellarci sul problema e rovinarci l'esistenza?
io non dico: allora dichiariamoci e, contemporaneamente, accettiamo se la ns. donna ci rende "pan per focaccia"; dico semplicemente che: se l'istinto è + forte delle convenzioni, bè allora accettiamo sia il ns. istinto e sia le convenzioni e continuiamo a fare quallo di cui si parla su questo forum, no?!?!
almeno finchè il momento del pentimento è meno intenso del brivido di piacere che si prova quando si è mr. hyde
maku
questo racconto, i personaggi e i luoghi sono unicamente frutto della mia fantasia.