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elpredicador
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confermo che anche nelle provincia limitrofe stanno intensificando i controlli!!!
personalmente me ne sto alla larga dai centri china
mass4mani
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Questo è successo nella prov. di MN ma molto vicino a Parma, non so se questa è la sezione giusta, ma volevo solo farvi vedere cosa è successo e cosa potrebbe succedere a tutti i colleghi . . . . . se potete state all' occhio

http://www.laprovinciadicre… IDX8331cecbd54e4c13fffbafb1651b84bf

VIADANA - Alle 10 di questa mattina i carabinieri di Viadana hanno fatto irruzione in un'abitazione di vicolo San Filippo ed hanno identificato cinque cinesi regolari in Italia, denunciandone tre per esercizio di una casa di prostituzione, favoreggiamento ed induzione alla prostituzione, associazione a delinquere. Si tratta di M.Z. (donna), 53enne residente a Napoli, conduttrice della locazione dell’appartamento concesso da un anziano viadanese, W.Z. (uomo), 42enne residente a Milano, inserzionista sui quotidiani locali per pubblicizzare l’attività con i consueti annunci facilmente riconducibili al meretricio, e Q.Y. (donna), 40enne residente a Reggio Emilia, operatrice e tenutaria dell’attività in loco. Nella circostanza erano presenti due donne, C.Z. (34enne di Padova) e C.Z., 47enne di Rimini, che operavano come prostitute, pur senza elementi di reato a carico.
L’indagine é stata avviata nel giugno 2011 dietro segnalazione di cittadini del luogo ed è stata condotta attraverso osservazioni, pedinamenti ed intercettazioni concesse dalla Procura della Repubblica di Mantova. Nel tempo è stato riscontrato un volume di lavoro costituito da una media di 15 clienti al giorno, in parte stranieri-extracomunitari, in parte viadanesi o dei comuni limitrofi, tutti identificati e senza responsabilità penali. Per ottenere la prestazione era necessario contattare il numero di telefono pubblicato dall’inserzionista W.Z., al quale rispondeva M.Z. o la stessa Q.Y., che invitava a presentarsi in vicolo San Filippo senza dettagli; sul posto, il potenziale cliente doveva ricontattare lo stesso numero, veniva esaminato dalla finestra da Q.Y. o da altra donna presente e, se approvato, invitato ad entrare comunicandogli solo in quel momento dove. La tariffa variava dai 20 ai 50 euro a seconda del tipo di prestazione e, talvolta, a seconda del cliente. Alcuni, volontariamente, anziché i pattuiti 50 euro ne pagavano di più, in un caso anche 100 e con ricorrenza.
L’appartamento – che non è stato sequestrato avendo accertato l’estraneità a qualsiasi responsabilità da parte del proprietario - disponeva di due camere, una occupata dalla tenutaria e dalle operatrici, l’altra dedicata alle prestazioni professionali ed allestita adeguatamente con disponibilità di tutto il materiale necessario anche alle richieste più fantasiose.
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