Conoscete tutti il mio fantastico e incommensurabile pessimismo, ma c’è qualcuno che riesce a far fuggire tutti i miei pensieri e a diradare la nebbia della mia mente in un amen: I bimbi.
Mi diverto a conoscerli in tutte le occasioni: in fila al supermercato o in posta, passeggiando o in autobus.
La cosa straordinaria è che non avendo muri culturali e sociali, accettano che uno sconosciuto parli loro senza presentazioni, tenendo botta alla grande lasciandosi provocare.
Li vedo come piccoli alieni, e lo sono fino ad una certa età, hanno loro leggi, loro codici, una loro lingua.
Rispondono subito ad un saluto e la loro risata è la gioia di Dio.
Ecco, questi magnifici incontri inebriano la mia anima, fugaci incontri e piccole battute mi danno ancora fiducia in questa decadente e perduta umanità.
-A spasso col cane noto davanti a me una piccola bimba e una signora anziana. Le seguo a distanza.
Ascolto:” Senti, però non si dice pazza alla nonna”-Bimba:” ma nonna, pazza non è una parolaccia”.
E già qui mi son piegato dal ridere, intuendo il caratterino cerco l’incontro e allungo il passo.
Faccio: “ Ciao, come sei bella, ma quanti anni hai?”-Bimba:” 4”.
Io:” Accidenti, sembri molto più grande da come parli, avrei detto 24-25 anni”- Lei senza scomporsi:” Eh, mah, si vede che sono piccola!”
Sono rimasto di gesso dalla prontezza della risposta e dal tono, ho riso per giorni e ancora adesso mentre scrivo.
-La figlia di una mia ex-compagna, 5 anni. Me la mangiavo d’amore.
Un giorno le porto un album con figurine, lei felicissima lo porta alla madre, la quale si siede al tavolo per farle vedere come attaccare le figurine, la bimba in piedi mi volge le spalle e ascolta concentrata.
Io comincio a farle il solletico lungo la schiena, lei reagisce ora scuotendo le spalle, ora mettendo una mano dietro la schiena per ripararsi: 1 volta, 2 volte, 3 volte, alla quarta… si gira e seria con piglio sicuro, guardandomi negli occhi, decisa come una donna manager:” Adesso basta però eh!?”-
Ahahahahh… io zittito abbasso la mano e con un filo di voce:”Scusami”.
-Un pomeriggio uggioso vidi un bimbo seduto su di un muretto, lo osservo, troppo strano per stare così da solo, non c’era anima viva in giro tranne noi, aveva sui 7-8 anni, stava calando la sera.
Mi avvicino: “ Ciao, tutto bene? “-“ Sì”.
“Come mai sei da solo?Gli amichetti?”- “Sono andati via, sto aspettando la mamma”.
Io:” Senti, io e il mio cane possiamo farti compagnia?”-“Si, va bene”.
Qui, iniziamo a parlare di cose banali, io però comincio a chiedermi, come possa stare da solo un bimbo per tanto tempo da solo, passa mezz’ora.
Il bimbo” Ma tu non vai a casa?”- “No, aspetto i tuoi”. – Il bimbo: “Ah, va bene, ma tu non hai la mamma e il papà che ti aspettano?”- “Bè, la mamma vive da sola e il papà non l’ho”.
Lui:” Ah, non hai il papà, è morto?”-“ No, è vivo e sta bene, ma non l’ho mai conosciuto, è partito quando ero più piccolo di te, piccolo piccolo.”
Il bimbo rimane come colpito da qualcosa, rimane zitto per qualche minuto, lo facciamo entrambi.
Poi, esordisce:”Ma tu stai male senza papà?”-“No, adesso non più, sono grande, sto bene”.
Bimbo:” Meno male.”
Arriva la madre trafelata,(saranno passati 45 minuti dal mio arrivo) la quale sembra più preoccupata del sottoscritto , piuttosto di come possa stare il figlio, meno male che la presenza del cane salva sempre l’apparenza di chi vuole vedere il male ovunque.
Io le getto uno sguardo di commiserazione e biasimo, lei non mi dice neanche una parola e invita il figlio a salire in auto.
Lui mi saluta e muove qualche passo, si ferma e ritorna verso me, mentre dà una carezza al cane:” Se vuoi, quando sarò grande farò io il tuo papà.”
Piansi.
Tutto ciò che scrivo è solo frutto della mia fervida fantasia.
Mi diverto a conoscerli in tutte le occasioni: in fila al supermercato o in posta, passeggiando o in autobus.
La cosa straordinaria è che non avendo muri culturali e sociali, accettano che uno sconosciuto parli loro senza presentazioni, tenendo botta alla grande lasciandosi provocare.
Li vedo come piccoli alieni, e lo sono fino ad una certa età, hanno loro leggi, loro codici, una loro lingua.
Rispondono subito ad un saluto e la loro risata è la gioia di Dio.
Ecco, questi magnifici incontri inebriano la mia anima, fugaci incontri e piccole battute mi danno ancora fiducia in questa decadente e perduta umanità.
-A spasso col cane noto davanti a me una piccola bimba e una signora anziana. Le seguo a distanza.
Ascolto:” Senti, però non si dice pazza alla nonna”-Bimba:” ma nonna, pazza non è una parolaccia”.
E già qui mi son piegato dal ridere, intuendo il caratterino cerco l’incontro e allungo il passo.
Faccio: “ Ciao, come sei bella, ma quanti anni hai?”-Bimba:” 4”.
Io:” Accidenti, sembri molto più grande da come parli, avrei detto 24-25 anni”- Lei senza scomporsi:” Eh, mah, si vede che sono piccola!”
Sono rimasto di gesso dalla prontezza della risposta e dal tono, ho riso per giorni e ancora adesso mentre scrivo.
-La figlia di una mia ex-compagna, 5 anni. Me la mangiavo d’amore.
Un giorno le porto un album con figurine, lei felicissima lo porta alla madre, la quale si siede al tavolo per farle vedere come attaccare le figurine, la bimba in piedi mi volge le spalle e ascolta concentrata.
Io comincio a farle il solletico lungo la schiena, lei reagisce ora scuotendo le spalle, ora mettendo una mano dietro la schiena per ripararsi: 1 volta, 2 volte, 3 volte, alla quarta… si gira e seria con piglio sicuro, guardandomi negli occhi, decisa come una donna manager:” Adesso basta però eh!?”-
Ahahahahh… io zittito abbasso la mano e con un filo di voce:”Scusami”.
-Un pomeriggio uggioso vidi un bimbo seduto su di un muretto, lo osservo, troppo strano per stare così da solo, non c’era anima viva in giro tranne noi, aveva sui 7-8 anni, stava calando la sera.
Mi avvicino: “ Ciao, tutto bene? “-“ Sì”.
“Come mai sei da solo?Gli amichetti?”- “Sono andati via, sto aspettando la mamma”.
Io:” Senti, io e il mio cane possiamo farti compagnia?”-“Si, va bene”.
Qui, iniziamo a parlare di cose banali, io però comincio a chiedermi, come possa stare da solo un bimbo per tanto tempo da solo, passa mezz’ora.
Il bimbo” Ma tu non vai a casa?”- “No, aspetto i tuoi”. – Il bimbo: “Ah, va bene, ma tu non hai la mamma e il papà che ti aspettano?”- “Bè, la mamma vive da sola e il papà non l’ho”.
Lui:” Ah, non hai il papà, è morto?”-“ No, è vivo e sta bene, ma non l’ho mai conosciuto, è partito quando ero più piccolo di te, piccolo piccolo.”
Il bimbo rimane come colpito da qualcosa, rimane zitto per qualche minuto, lo facciamo entrambi.
Poi, esordisce:”Ma tu stai male senza papà?”-“No, adesso non più, sono grande, sto bene”.
Bimbo:” Meno male.”
Arriva la madre trafelata,(saranno passati 45 minuti dal mio arrivo) la quale sembra più preoccupata del sottoscritto , piuttosto di come possa stare il figlio, meno male che la presenza del cane salva sempre l’apparenza di chi vuole vedere il male ovunque.
Io le getto uno sguardo di commiserazione e biasimo, lei non mi dice neanche una parola e invita il figlio a salire in auto.
Lui mi saluta e muove qualche passo, si ferma e ritorna verso me, mentre dà una carezza al cane:” Se vuoi, quando sarò grande farò io il tuo papà.”
Piansi.
Tutto ciò che scrivo è solo frutto della mia fervida fantasia.