TRIPOLI 3 - LA TIGRE DEL TIGRAI
La spia che avevo al campo , un berbero che mi era stato imposto dal regime del colonnello Gheddafi,per monitorare le attivita’ mie e della mia azienda ,mi aveva preannunciato la visita del capitano Mohamed Hassan , il tirapiedi del comandante dei Signal Corps, colonnello Zikri .
Sapevo gia’ di cosa mi voleva parlare…..mi era stato chiesto gia’ diverse volte di vendere alcuni macchinari a persone di fiducia del colonnello,naturalmente a prezzi calmierati……fin dall’inizio avevo detto che non era nelle mie possibilita’ accogliere tale richiesta, in quanto il consiglio d’amministrazione della Holding aveva gia’ approvato un prezziario minimo(che avevo proposto io ,naturamente,ma i libici non lo sapevano)e quindi ero obbligato ad effettuare la vendita al miglior offerente sul mercato. La mia risposta non era stata molto gradita,poi erano arrivate delle larvate minacce…..tipo “..attenzione al Disco Nero ,ti obbligheranno a consegnare tutto a loro se ci tieni alla pelle…” etc…etc…
In realta’ il Disco Nero era la copertura sotto cui agivano i Signal Corps nelle operazioni sporche….così nel pomeriggio avevo detto a Bashir , un Sick che mi faceva da guardia del corpo , di mettersi nelle stanze posteriori della mia villa e di ascoltare quello che avrebbe detto il capitano Hassan…..se fosse stato scoperto,lui stava facendo le pulizie…..di Bashir mi fidavo , perche’ era forte come un toro e , come tutti i Sick ,portava sempre con se’ un coltellaccio che sapeva usare con furia sanguinaria….
Come prevedevo ,Hassan ,dopo qualche convenevolo , entro’ subito in tema chiedendomi se avessi ricevuto l’autorizzazione ad affidargli la vendita dei macchinari…..al mio diniego , rispose che ai servizi era arrivataa la voce che qualcuno stava per fare delle pressioni su di me per costringermi a consegnare tutto e gratis…….non si era nemmeno preso la briga di parlare “in codice “o di guardarsi intorno , tanta era la sicurezza di essere il piu’ forte……sapeva che nessuno in Libia poteva opporsi ai Signal Corps ,che erano la longa manus di Gheddafi……..
Arrivo’ anche al punto di dirmi “…..se ripassi dalla Valletta la prossima volta che torni in talia , stai attento quando esci dall’hotel , perche’ c’e’ in giro della brutta gente a Malta….e’ meglio che mi avvisi,magari sono li anch’io,così andiamo a divertirci da qualche parte…..”(sapevo che i Servizi libici avevano una “base “ a Malta, e Hassan ne era il coordinatore).
Aveva voluto farmi sapere che era al corrente dell’itinerario che avevo seguito l’ultima volta che ero rientrato a Tripoli dall’Italia,in aereo da Roma a Malta,e l’indomani avevo continuato il viaggio dal porto della Valletta con il traghetto per Tripoli(in quel periodo c’era l’embargo aereo per la Libia).
Ci lasciammo con una certa freddezza .
Un paio di giorni dopo la segretaria dell’ambasciata somala fece sapere che Marino mi aspettava a casa sua l’indomani . Mi apre il cancello la domestica libica , che mi accompagna nel soggiorno , dove mi attendono Marino ed Aberrasha….. Stavolta indossava uno scialle bianco sopra i jeans…alta , imponente,occhioni neri e capelli corvini lunghissimi raccolti a treccia , mi ricordava Zeudi Araya….mi sentivo la gola secca….cercavo di deglutire e non riuscivo……Marino ci offre il chai , poi dice che deve uscire,mi chiede di accompagnare Aberrasha……lei mi guarda con un sorriso misterioso……accetta il passaggio . Nel congedarmi , il somalo mi prende in disparte,e mi dice “ …io ho rispettato il mio impegno,,,,,,adesso devi fare la tua parte……entro settimana prossima devi sistemare Mohamed…..lo contatti tramite Aberrasha……” poi , mettendomi una mano sulle spalle mentre mi fissa negli occhi, continua “ …stai attento a Mohamed……ricordati sempre che io ti ho avvisato…….”.
Propongo alla mia ospite di venire a cena al mio campo…..rifiuta…dice che deve avvisare la sua amica,che l’aspetta a casa……allora la invito a fare uno spuntino al ristorante terrazza dell’hotel Mehari,li vicino,…..poi l’accompagno a casa……accetta…
Al Mehari siamo i primi …..non c’e’ ancora nessuno al ristorante ……scegliamo un tavolino adiacente la finestra panoramica……..ai nostri piedi tutta Tripoli illuminata dalle prime luci della sera….le chiedo come e’ arrivata in Libia , e perche’…..inizia a parlare con la sua voce profonda , sensuale ,guardandomi con quegli occhioni scuri e lucidi……E’ originaria di Macalle’ ,nel Tigrai ,ma ha sempre vissuto ad Adua con la famiglia ……suo nonno era un guerriero tigrino ed aveva sconfitto gli Italiani nella famosa battaglia, mi annuncia con aria fiera….ma ad Adua non si puo’ piu’ vivere….Menghistu ha instaurato un regime di terrore…..i suoi sgherri possono prendersi quello che vogliono impunemente…..non c’e’ possibilita’ di lavoro……così si era trasferita ad Addis Abeba ,e quando suo cugino aveva dovuto scappare per un’epurazione nei ranghi dell’esercito , le aveva chiesto di accompagnarla con se’…..via dall’Etiopia,in qualche posto in Europa , o in America……a Tripoli viveva in una casa della periferia insieme ad un’amica etiope,che aveva attraversato il Sudan insieme a loro ,ed aspettava di ottenere un visto per arrivare in Grecia,o in Italia….mi chiede di me…le dico qualcosa,resto un po’ sul vago…..lei mi guarda sorridendo,poi allunga una mano sul tavolo e l’appoggia sulla mia….mi interrompe “..mi puoi aiutare a venire in Italia con te ?…a me interessa solo quello…..poi me la cavo io….” ….mi sento a disagio,forse mi legge nel pensiero ? Comunque le sue condizioni mi paiono accettabili……incrocio le mie dita con le sue e le rispondo “ per il tuo visto ci penso io….quando e’ pronto ti porto a Roma….d’accordo ?” ( per me non e‘ certo un problema procurarmi un visto per l‘Italia…sia il console che l‘ambasciatore con la moglie sono stati miei ospiti a pranzo un paio di volte)Aberrasha mi guarda fissa con uno sguardo profondo , serio ,e mi dice “ Si..”
Non ho bisogno di dirle altro,e nemmeno ho bisogno che lei mi dica altro……io ho capito chi e’ lei e cosa vuole, e lei ha capito me…….e cosa voglio….
Arrivano le portate…..mentre iniziamo a mangiare qualcosa , vedo con la coda dell’occhio che si avvicina un gruppetto di persone…una donna con due bambine insieme a due uomini…..uno e’ alto e biondo…….il cuore mi da’ un sobbalzo,ma resto calmo e non lo do a vedere…..la donna mi saluta,al che anche l’uomo mi nota e mi fa un cenno di saluto,un po’ imbarazzato…..e’ il residente della Ericcson Lme con famiglia… erano stati miei ospiti al campo non piu’ di 2 settimane prima…….quando si dice la sfiga !
Si siedono 2 tavoli piu’ in la’…….la privacy e’ finita…..Aberrasha mi guarda con un sorriso vagamente ironico……e’ un po’ troppo intuitiva , la ragazza…sta incominciando a spiazzarmi…..
Così chiedo il conto e ce ne andiamo,seguiti dagli sguardi indagatori e dai commenti sottovoce degli ericssoniti…….In auto , prima di partire,chiedo ancora ad Aberrasha di fermarsi da me al campo , per la notte…….” Va bene , ma prima portami da Marian….devo avvisarla”…….il cuore mi batte all’impazzata…….mi sento onnipotente……passero’ la notte con la donna dei miei sogni………
La casa delle etiopi e’ in un sobborgo periferico della citta’,sulla strada per Zwara……conosco Marian, mi guarda sospettosa….parlotta con Aberrasha……ma lei rimane tranquilla,le parla brevemente in amarico e si congeda…..” Andiamo“,mi dice .
Al campo sveglio il guardiano con 2 colpi dii clacsson…….esce dalla gatitta,mi scruta con la torcia e apre la sbarra……mi dirigo alla parte residenziale riservata agli Italiani e parcheggio davanti alla mia villa….ci sediamo sui divani del Living , le offro una tazza di caffe’ che trovo ancora bollente nel Cooleman…..mi dice che quello che fanno nel Tigrai e’ molto meglio…..e che forse un giorno lo preparera’ per me…..per entrare in tema le chiedo se era fidanzata in Etiopia….mi guarda con quei suoi occhioni spendenti come stelle sotto le ciglia nere e lunghissime ,con le folte sopracciglia nerissime che accentuano l’espressivita’ del suo volto…..il suo sguardo mi sembra vagamente ironico mentre mi risponde “ Si , ho avuto altri uomini….”….mi sento un po’ pirla ,ho indirizzato il discorso in una direzione potenzialmente pericolosa….metto un po’ di musica , una cassetta di Lenny Kravitz , che scopro essere uno dei preferiti della mia ospite…..
Mi siedo piu’ vicino ….le chiedo usi e costumi del Tigrai…..intanto che mi racconta appoggio un braccio sullo schienale del divano e le accarezzo la guancia con 2 dita…..lascia fare continuando a raccontarmi……..ha la pelle calda e liscia…..i capelli profumano di femmina…..fisso le sue labbra turgide che,parlando,si muovono con un movimento ipnotico…..non sento piu’ le sue parole….le accosto il viso alle labbra e la interrompo baciandola….e’ doolce e arrendevole,mi lascia l’iniziativa,assecondandomi in tutto cio’ che desidero…..mentre le assaporo la lingua(il frutto degli dei….e come loro e’ eterno,come il mare,che ti lambisce con l’onda per poi ritrarsi,pronto a riavvolgerti nuovamente….)la mia mano si insinua nella scollatura dello shamma ,avida di carpire il favoloso seno che ho intuito sotto i suoi abiti…….la mia mano accarezza la meravigliosa morbidezza delle sue tette tiepide,dall’aromatico sentore di donna……i suoi occhi da dea si socchiudono mentre lei mi dona tutta la profondita’ della sua bocca,l’umidita’ della sua lingua……….col pollice sondo la protuberanza del capezzolo,gia’ erto e corrugato…..lo stringo tra indice e medio con dolce violenza , mentre le afferro e stringo con l’lintera mano tutta la sua tetta………non riesco a toccarne la base , tanto e’ imponente….non riesco nemmeno ad estrarla dallo shamma,così scendo freneticamente ai jeans,che apro velocemente per insinuarvi golosamente la mia mano vorace……mi faccio strada in una serica foresta , finche’ le mie dita vengono inghiottite da una calda e scivolosa umidita’ ,ostacolate solo da un erto e morbido(ma imperioso)spuntone,mentre Aberrasha si inarca contro la mia mano ed emette rochi e profondi gemiti dalla gola …per quanto puo’,perche’ la mia lingua non le da’ tregua tendendo a penetrarle sempre piu’ profondamente le sue intime precordia…..il ritmo del mio massaggio digitale aumenta sempre di piu’,e la mia compagna inizia a sobbalzare dandomi prepotenti colpi di pube,accompagnati da sospiri sempre piu’ profondi e frequenti ,finche’ quasii involontariamente,le mie dita vengono assorbite in una profonda e scivolosa cavita’,dove vengono come imprigionate in una morsa possente,e dove istintivamente cerco di penetrare sempre piu’ profondamente,fino ad arrivare alla sua erta cervice ,aperta allo spasimo ad accogliere l’intera prima falange del mio medio……..
Mi bacia freneticamente,mentre i suoi umori scorrono veloci…….accompagnati dalle contrazioni della sua vagina intorno alle mie dita…….giacciamo l’uno sull’altra,mentre ci respiriamo addosso,i battiti dei nostri cuori che decelerano lentamente……..ma io non sono soddisfatto,al contrario mi sento in preda ad un furore irrazionale(forse inconsciamente la voglio punire perche’ ha goduto prima di me ?)….la prendo per un braccio e la faccio alzare dal divano …..mi guarda con la bocca socchiusa,come spaventata….le abbasso i jeans e glieli sfilo…..mi si rivela in pieno la muscolatura slanciata ed affusolata delle gambe,dalle caviglie sottili alle cosce dai lunghi muscoli in rilievo…..il colore ambra-antica della sua pelle mi affascina…… esercita su di me uno strano effetto ipnotico….in ginocchio sulla moquette,davanti a lei,le lecco le gambe cm per cm daalle ginocchia fino alle cosce…e’ in piedi davanti a me a gambe leggermente divaricate,entrambe le mani posate sulla mia testa che accarezza voluttuosamente……quando le lecco l’interno delle cosce i miei sensi vengono inebriati dall’afrore femmineo del suo sesso ……..non posso piu’ resistere,le strappo le mutande e le sfilo lo shamma…..e’ davanti a me ansante , col petto rigoglioso che si solleva ritmicamente ad ogni suo respiro…..i suoi capezzoloni erti ,dalle larghe e scurissime areole,puntano orgogliosamente verso l’alto ……la sua vita sottilissima sovrasta il dolce,profondo e misterioso ombelico ed i fianchi prepotenti …..il nero triangolo isoscele del pube , in rilievo tra le cosce ambrate,mi presenta la sua impudica offerta….. Le metto le mani sulle spalle,fissandola intensamente negli occhi, e la costringo a sdraiarsi sulla moquette appoggiandovi le spalle ……mi posiziono tra le sue cosce,che divarico a fondo,le apro il sesso con ambo i pollici mettendo allo scoperto il prepotente clito gia’ completamente bagnato,ed inizio a leccarglielo alla base e “sul filo del rasoio “…..riaccendo velocemente in lei i fremiti del piacere,che si trasformano in orgasmo quando persisto pervicacemente e ripetutamente ad aspirarne la punta ……mi serra la testa fra le cosce……me la sbatte su e giu’ al ritmo del suo piacere…….inizia a vibrare come un compressore Atlas/Copco,non sento piu’ nessun altro suono,sono in sua completa balia…..emergp dal suo sesso come il tuffatore riemerge dai flutti dopo essersi lanciato dal trampolino di 10 metri……ma sento la necessita’ inderogabile di reimmergermi in ben altre profondita’…….mentre ancora geme tra le ultime contrazioni del suo orgasmo , la penetro brutalmente…..non ne posso piu’…..la chiavo ferocemente mentre lei ricomincia a godere…..l’attrito e’ un lontano ricordo….il presente e’ la lubrificazione forzata…..
Svuotarmi completamente dentro di lei e’ come una catarsi , e’ il raggiungimeento dell’estasi , il nirvana…..giacciamo nella moquette,mano nella mano,forse ore…..mi risveglia dalla mia apparente catalessi la sua mano che mi accarezza il viso,mentre mi sussurra “..ti sono piaciuta ? “….sento di amarla ….
Come e’ continuata la nostra relazione e se Aberrasha e’ venuta con me in Italia ve lo diro’ nella prossima puntata….
La spia che avevo al campo , un berbero che mi era stato imposto dal regime del colonnello Gheddafi,per monitorare le attivita’ mie e della mia azienda ,mi aveva preannunciato la visita del capitano Mohamed Hassan , il tirapiedi del comandante dei Signal Corps, colonnello Zikri .
Sapevo gia’ di cosa mi voleva parlare…..mi era stato chiesto gia’ diverse volte di vendere alcuni macchinari a persone di fiducia del colonnello,naturalmente a prezzi calmierati……fin dall’inizio avevo detto che non era nelle mie possibilita’ accogliere tale richiesta, in quanto il consiglio d’amministrazione della Holding aveva gia’ approvato un prezziario minimo(che avevo proposto io ,naturamente,ma i libici non lo sapevano)e quindi ero obbligato ad effettuare la vendita al miglior offerente sul mercato. La mia risposta non era stata molto gradita,poi erano arrivate delle larvate minacce…..tipo “..attenzione al Disco Nero ,ti obbligheranno a consegnare tutto a loro se ci tieni alla pelle…” etc…etc…
In realta’ il Disco Nero era la copertura sotto cui agivano i Signal Corps nelle operazioni sporche….così nel pomeriggio avevo detto a Bashir , un Sick che mi faceva da guardia del corpo , di mettersi nelle stanze posteriori della mia villa e di ascoltare quello che avrebbe detto il capitano Hassan…..se fosse stato scoperto,lui stava facendo le pulizie…..di Bashir mi fidavo , perche’ era forte come un toro e , come tutti i Sick ,portava sempre con se’ un coltellaccio che sapeva usare con furia sanguinaria….
Come prevedevo ,Hassan ,dopo qualche convenevolo , entro’ subito in tema chiedendomi se avessi ricevuto l’autorizzazione ad affidargli la vendita dei macchinari…..al mio diniego , rispose che ai servizi era arrivataa la voce che qualcuno stava per fare delle pressioni su di me per costringermi a consegnare tutto e gratis…….non si era nemmeno preso la briga di parlare “in codice “o di guardarsi intorno , tanta era la sicurezza di essere il piu’ forte……sapeva che nessuno in Libia poteva opporsi ai Signal Corps ,che erano la longa manus di Gheddafi……..
Arrivo’ anche al punto di dirmi “…..se ripassi dalla Valletta la prossima volta che torni in talia , stai attento quando esci dall’hotel , perche’ c’e’ in giro della brutta gente a Malta….e’ meglio che mi avvisi,magari sono li anch’io,così andiamo a divertirci da qualche parte…..”(sapevo che i Servizi libici avevano una “base “ a Malta, e Hassan ne era il coordinatore).
Aveva voluto farmi sapere che era al corrente dell’itinerario che avevo seguito l’ultima volta che ero rientrato a Tripoli dall’Italia,in aereo da Roma a Malta,e l’indomani avevo continuato il viaggio dal porto della Valletta con il traghetto per Tripoli(in quel periodo c’era l’embargo aereo per la Libia).
Ci lasciammo con una certa freddezza .
Un paio di giorni dopo la segretaria dell’ambasciata somala fece sapere che Marino mi aspettava a casa sua l’indomani . Mi apre il cancello la domestica libica , che mi accompagna nel soggiorno , dove mi attendono Marino ed Aberrasha….. Stavolta indossava uno scialle bianco sopra i jeans…alta , imponente,occhioni neri e capelli corvini lunghissimi raccolti a treccia , mi ricordava Zeudi Araya….mi sentivo la gola secca….cercavo di deglutire e non riuscivo……Marino ci offre il chai , poi dice che deve uscire,mi chiede di accompagnare Aberrasha……lei mi guarda con un sorriso misterioso……accetta il passaggio . Nel congedarmi , il somalo mi prende in disparte,e mi dice “ …io ho rispettato il mio impegno,,,,,,adesso devi fare la tua parte……entro settimana prossima devi sistemare Mohamed…..lo contatti tramite Aberrasha……” poi , mettendomi una mano sulle spalle mentre mi fissa negli occhi, continua “ …stai attento a Mohamed……ricordati sempre che io ti ho avvisato…….”.
Propongo alla mia ospite di venire a cena al mio campo…..rifiuta…dice che deve avvisare la sua amica,che l’aspetta a casa……allora la invito a fare uno spuntino al ristorante terrazza dell’hotel Mehari,li vicino,…..poi l’accompagno a casa……accetta…
Al Mehari siamo i primi …..non c’e’ ancora nessuno al ristorante ……scegliamo un tavolino adiacente la finestra panoramica……..ai nostri piedi tutta Tripoli illuminata dalle prime luci della sera….le chiedo come e’ arrivata in Libia , e perche’…..inizia a parlare con la sua voce profonda , sensuale ,guardandomi con quegli occhioni scuri e lucidi……E’ originaria di Macalle’ ,nel Tigrai ,ma ha sempre vissuto ad Adua con la famiglia ……suo nonno era un guerriero tigrino ed aveva sconfitto gli Italiani nella famosa battaglia, mi annuncia con aria fiera….ma ad Adua non si puo’ piu’ vivere….Menghistu ha instaurato un regime di terrore…..i suoi sgherri possono prendersi quello che vogliono impunemente…..non c’e’ possibilita’ di lavoro……così si era trasferita ad Addis Abeba ,e quando suo cugino aveva dovuto scappare per un’epurazione nei ranghi dell’esercito , le aveva chiesto di accompagnarla con se’…..via dall’Etiopia,in qualche posto in Europa , o in America……a Tripoli viveva in una casa della periferia insieme ad un’amica etiope,che aveva attraversato il Sudan insieme a loro ,ed aspettava di ottenere un visto per arrivare in Grecia,o in Italia….mi chiede di me…le dico qualcosa,resto un po’ sul vago…..lei mi guarda sorridendo,poi allunga una mano sul tavolo e l’appoggia sulla mia….mi interrompe “..mi puoi aiutare a venire in Italia con te ?…a me interessa solo quello…..poi me la cavo io….” ….mi sento a disagio,forse mi legge nel pensiero ? Comunque le sue condizioni mi paiono accettabili……incrocio le mie dita con le sue e le rispondo “ per il tuo visto ci penso io….quando e’ pronto ti porto a Roma….d’accordo ?” ( per me non e‘ certo un problema procurarmi un visto per l‘Italia…sia il console che l‘ambasciatore con la moglie sono stati miei ospiti a pranzo un paio di volte)Aberrasha mi guarda fissa con uno sguardo profondo , serio ,e mi dice “ Si..”
Non ho bisogno di dirle altro,e nemmeno ho bisogno che lei mi dica altro……io ho capito chi e’ lei e cosa vuole, e lei ha capito me…….e cosa voglio….
Arrivano le portate…..mentre iniziamo a mangiare qualcosa , vedo con la coda dell’occhio che si avvicina un gruppetto di persone…una donna con due bambine insieme a due uomini…..uno e’ alto e biondo…….il cuore mi da’ un sobbalzo,ma resto calmo e non lo do a vedere…..la donna mi saluta,al che anche l’uomo mi nota e mi fa un cenno di saluto,un po’ imbarazzato…..e’ il residente della Ericcson Lme con famiglia… erano stati miei ospiti al campo non piu’ di 2 settimane prima…….quando si dice la sfiga !
Si siedono 2 tavoli piu’ in la’…….la privacy e’ finita…..Aberrasha mi guarda con un sorriso vagamente ironico……e’ un po’ troppo intuitiva , la ragazza…sta incominciando a spiazzarmi…..
Così chiedo il conto e ce ne andiamo,seguiti dagli sguardi indagatori e dai commenti sottovoce degli ericssoniti…….In auto , prima di partire,chiedo ancora ad Aberrasha di fermarsi da me al campo , per la notte…….” Va bene , ma prima portami da Marian….devo avvisarla”…….il cuore mi batte all’impazzata…….mi sento onnipotente……passero’ la notte con la donna dei miei sogni………
La casa delle etiopi e’ in un sobborgo periferico della citta’,sulla strada per Zwara……conosco Marian, mi guarda sospettosa….parlotta con Aberrasha……ma lei rimane tranquilla,le parla brevemente in amarico e si congeda…..” Andiamo“,mi dice .
Al campo sveglio il guardiano con 2 colpi dii clacsson…….esce dalla gatitta,mi scruta con la torcia e apre la sbarra……mi dirigo alla parte residenziale riservata agli Italiani e parcheggio davanti alla mia villa….ci sediamo sui divani del Living , le offro una tazza di caffe’ che trovo ancora bollente nel Cooleman…..mi dice che quello che fanno nel Tigrai e’ molto meglio…..e che forse un giorno lo preparera’ per me…..per entrare in tema le chiedo se era fidanzata in Etiopia….mi guarda con quei suoi occhioni spendenti come stelle sotto le ciglia nere e lunghissime ,con le folte sopracciglia nerissime che accentuano l’espressivita’ del suo volto…..il suo sguardo mi sembra vagamente ironico mentre mi risponde “ Si , ho avuto altri uomini….”….mi sento un po’ pirla ,ho indirizzato il discorso in una direzione potenzialmente pericolosa….metto un po’ di musica , una cassetta di Lenny Kravitz , che scopro essere uno dei preferiti della mia ospite…..
Mi siedo piu’ vicino ….le chiedo usi e costumi del Tigrai…..intanto che mi racconta appoggio un braccio sullo schienale del divano e le accarezzo la guancia con 2 dita…..lascia fare continuando a raccontarmi……..ha la pelle calda e liscia…..i capelli profumano di femmina…..fisso le sue labbra turgide che,parlando,si muovono con un movimento ipnotico…..non sento piu’ le sue parole….le accosto il viso alle labbra e la interrompo baciandola….e’ doolce e arrendevole,mi lascia l’iniziativa,assecondandomi in tutto cio’ che desidero…..mentre le assaporo la lingua(il frutto degli dei….e come loro e’ eterno,come il mare,che ti lambisce con l’onda per poi ritrarsi,pronto a riavvolgerti nuovamente….)la mia mano si insinua nella scollatura dello shamma ,avida di carpire il favoloso seno che ho intuito sotto i suoi abiti…….la mia mano accarezza la meravigliosa morbidezza delle sue tette tiepide,dall’aromatico sentore di donna……i suoi occhi da dea si socchiudono mentre lei mi dona tutta la profondita’ della sua bocca,l’umidita’ della sua lingua……….col pollice sondo la protuberanza del capezzolo,gia’ erto e corrugato…..lo stringo tra indice e medio con dolce violenza , mentre le afferro e stringo con l’lintera mano tutta la sua tetta………non riesco a toccarne la base , tanto e’ imponente….non riesco nemmeno ad estrarla dallo shamma,così scendo freneticamente ai jeans,che apro velocemente per insinuarvi golosamente la mia mano vorace……mi faccio strada in una serica foresta , finche’ le mie dita vengono inghiottite da una calda e scivolosa umidita’ ,ostacolate solo da un erto e morbido(ma imperioso)spuntone,mentre Aberrasha si inarca contro la mia mano ed emette rochi e profondi gemiti dalla gola …per quanto puo’,perche’ la mia lingua non le da’ tregua tendendo a penetrarle sempre piu’ profondamente le sue intime precordia…..il ritmo del mio massaggio digitale aumenta sempre di piu’,e la mia compagna inizia a sobbalzare dandomi prepotenti colpi di pube,accompagnati da sospiri sempre piu’ profondi e frequenti ,finche’ quasii involontariamente,le mie dita vengono assorbite in una profonda e scivolosa cavita’,dove vengono come imprigionate in una morsa possente,e dove istintivamente cerco di penetrare sempre piu’ profondamente,fino ad arrivare alla sua erta cervice ,aperta allo spasimo ad accogliere l’intera prima falange del mio medio……..
Mi bacia freneticamente,mentre i suoi umori scorrono veloci…….accompagnati dalle contrazioni della sua vagina intorno alle mie dita…….giacciamo l’uno sull’altra,mentre ci respiriamo addosso,i battiti dei nostri cuori che decelerano lentamente……..ma io non sono soddisfatto,al contrario mi sento in preda ad un furore irrazionale(forse inconsciamente la voglio punire perche’ ha goduto prima di me ?)….la prendo per un braccio e la faccio alzare dal divano …..mi guarda con la bocca socchiusa,come spaventata….le abbasso i jeans e glieli sfilo…..mi si rivela in pieno la muscolatura slanciata ed affusolata delle gambe,dalle caviglie sottili alle cosce dai lunghi muscoli in rilievo…..il colore ambra-antica della sua pelle mi affascina…… esercita su di me uno strano effetto ipnotico….in ginocchio sulla moquette,davanti a lei,le lecco le gambe cm per cm daalle ginocchia fino alle cosce…e’ in piedi davanti a me a gambe leggermente divaricate,entrambe le mani posate sulla mia testa che accarezza voluttuosamente……quando le lecco l’interno delle cosce i miei sensi vengono inebriati dall’afrore femmineo del suo sesso ……..non posso piu’ resistere,le strappo le mutande e le sfilo lo shamma…..e’ davanti a me ansante , col petto rigoglioso che si solleva ritmicamente ad ogni suo respiro…..i suoi capezzoloni erti ,dalle larghe e scurissime areole,puntano orgogliosamente verso l’alto ……la sua vita sottilissima sovrasta il dolce,profondo e misterioso ombelico ed i fianchi prepotenti …..il nero triangolo isoscele del pube , in rilievo tra le cosce ambrate,mi presenta la sua impudica offerta….. Le metto le mani sulle spalle,fissandola intensamente negli occhi, e la costringo a sdraiarsi sulla moquette appoggiandovi le spalle ……mi posiziono tra le sue cosce,che divarico a fondo,le apro il sesso con ambo i pollici mettendo allo scoperto il prepotente clito gia’ completamente bagnato,ed inizio a leccarglielo alla base e “sul filo del rasoio “…..riaccendo velocemente in lei i fremiti del piacere,che si trasformano in orgasmo quando persisto pervicacemente e ripetutamente ad aspirarne la punta ……mi serra la testa fra le cosce……me la sbatte su e giu’ al ritmo del suo piacere…….inizia a vibrare come un compressore Atlas/Copco,non sento piu’ nessun altro suono,sono in sua completa balia…..emergp dal suo sesso come il tuffatore riemerge dai flutti dopo essersi lanciato dal trampolino di 10 metri……ma sento la necessita’ inderogabile di reimmergermi in ben altre profondita’…….mentre ancora geme tra le ultime contrazioni del suo orgasmo , la penetro brutalmente…..non ne posso piu’…..la chiavo ferocemente mentre lei ricomincia a godere…..l’attrito e’ un lontano ricordo….il presente e’ la lubrificazione forzata…..
Svuotarmi completamente dentro di lei e’ come una catarsi , e’ il raggiungimeento dell’estasi , il nirvana…..giacciamo nella moquette,mano nella mano,forse ore…..mi risveglia dalla mia apparente catalessi la sua mano che mi accarezza il viso,mentre mi sussurra “..ti sono piaciuta ? “….sento di amarla ….
Come e’ continuata la nostra relazione e se Aberrasha e’ venuta con me in Italia ve lo diro’ nella prossima puntata….