Perlustrazione serale, post luculliana cena, in zona Zavattari-Tempesta-Monte-Rosa, con Piso al finestrino desideroso di dare segni di vita.
Commetto un “gravissimo” errore:
quando Piso ha finalmente deciso di abbordare biondina dai lunghi capelli- snella-alta-velina in Tempesta, prossimità MonteRosa alla destra (spalle Zavattari), lì stazionante da mezz’oretta, mi avvicino al luogo ed ella è evaporata!?!?
“Te l’avevo detto brutto pirla”, “le occasioni vanno sapute cogliere”, sbotto rivolgendomi a Piso. Evvia percorro Monterosa, Washington, Bolivar ed eccomi in Lorenteggio.
Dritto verso, e quindi sulla, Nuova Vigevanese noto, di bianco vestita, una biondina in inequivocabile atteggiamento sul ciglio di stradina sboccante sul controviale in senso opposto.
Ero stanco di girovagare e decido di immettermi nella rotonda semaforizzata per raggiungerla e quasi giunto ecco che le si accosta un Suvone che a stento mi consente di procedere per la stradina e, dx-dx-dx, rientrare quindi nel controviale sperando di evitare altri fenomeni di evaporescenza.
Evvai! Interpellata, VU-30 BJ; VU-20 BJ+Rai1: “sali bella”.
Luogo dello scambio di opinioni, al di là della rotonda, si percorre una via perpendicolare
(via Roma?), si entra in stradine e mi indica un parcheggio, ben illuminato posto di fronte a fabbrichette.
La ragazza, che dice di essere albanese e di chiamarsi Eva e di aver scelto a ragion veduta tale nome, è alta non più di 1,60, ha corti capelli biondi, occhi chiari e sguardo sveglio, ed un viso gradevole nell’insieme “biricchin-monello”.
Dimostra meno anni di quelli che probabilmente ha, direi 35/37, ciò ho dedotto, con pallottoliere alla mano, tenuto conto che mi ha detto di essere in Italia da diciassette anni.
Le allungo il VU-20 e le dico: “Vediamo se sei brava a sollevare sto coso” ed in effetti, copertolo immediatamente, fa sparire il fagiolo in boccuccia per lentamente trasformarlo in cetriolo.
Per collaborare alla trasformazione, ho utilizzato la tecnica, per me sempre efficace e da lei autorizzata, di inserir dita della mano destra nei suoi sottostanti pertugi.
“E adesso passiamo alla patatina” mi dice con estrema naturalezza, “continua così ti prego” la mia risposta e dopo qualche minuto, grandi starnuti nell’impermeabilino!!!
Rientriamo nella zona dell’abbordaggio con gradevole chiacchierata, solo da parte sua in corretta lingua italiana.
Esperienza tranquilla e positiva quando non si è in cerca di numeri acrobatici
Prosit
Bucanero