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Costava dai 150 ai 500 euro un’ora di sesso con una liceale barese. La maggior parte dei clienti sapevano che erano minorenni, «glielo abbiamo detto noi e questo gli piaceva tanto» ha confessato una delle ragazzine alla polizia, che dal 2022 ha iniziato a indagare su un giro di baby escort. Loro amavano definirsi «squadra» anzi «Squad girls», perché questo era il nome che avevano dato al gruppo alcune donne più grandi, che la prostituzione la esercitavano già da qualche anno e hanno instradato le più giovani. L’obiettivo prioritario era il guadagno: denaro contante ma anche regali e, in un caso, anche una “carta oro” fornita da un imprenditore salentino a due ragazze, con la raccomandazione di non spendere più di 20mila euro a settimana. Si tratta di Fabio Carlino, 47enne per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari con l’accusa di atti sessuali con minori, come lui anche il commerciante 42enne Roberto Urbino. Carlino molti anni fa era stato coinvolto nell’inchiesta sulla morte del ciclista Marco Pantani: condannato in primo grado e in appello perché si ipotizzava che avesse a che fare con lo spaccio, poi assolto in Cassazione perché ritenuto solo il proprietario dell’abitazione dell’uomo che aveva ceduto la dose al campione.
In carcere sono finite le donne che organizzavano la “squadra” (Marilena Lopez, Antonella Albanese, Federica De Vito ed Elisabetta Manzari): hanno tra i 21 e i 35 anni e sono accusate di sfruttamento della prostituzione minorile, così come il driver 29enne Ruggero Doronzo, che accompagnava le ragazze in b&b e hotel nonché il 25enne Nicola Basile, che aveva deciso di mettersi in proprio e gestire una squadra tutta sua. Obbligo di dimora per l’avvocato 55enne Stefano Chiriatti e per il 45enne Michele Annoscia, proprietario di un bed and breakfast di Bari. Sul fatto che l’attività di prostituzione minorile scoperta a Bari fosse stata organizzata «in maniera scientifica » non hanno dubbi il procuratore aggiunto di Bari Ciro Angelillis e il pm Matteo Soave e neanche sulla motivazione che spingeva delle adolescenti, che non provenivano da contesti disagiati né avevano problemi economici, a vendersi: «Puntavano a facili guadagni».
Il denaro, del resto, è onnipresente nelle loro foto sui social ma anche nelle chat raccolte dalla Squadra mobile, nei racconti delle studentesse: «Non si può cominciare senza di loro – ha messo a verbale una, riferendosi alle escort più adulte – Si lavora insieme, se si guadagnano 1.000 euro, bisogna darne 500 a loro». E “loro”, del resto, erano organizzatissime: annunci sui siti di incontri, autista che andava a prendere le ragazzine, chat del gruppo di lavoro rigorosamente via telegram, cellulari dedicati per riceve le telefonate dei clienti. Che erano sempre facoltosi e disposti a spendere, come l’imprenditore salentino oppure quel Basile, che prima pagava direttamente le studentesse («mi ha dato 300 euro per un rapporto» ) e poi le metteva a giro chiedendo la sua parte. Sarebbe stato proprio lui a sollecitare una delle ragazze a coinvolgere altre compagne di classe.
Una di loro ha raccontato: «All’uscita di scuola la mia amica mi ha proposto di prostituirmi per guadagnare dei soldi. Poi ci portarono in un b&b poi iniziarono ad arrivare degli uomini. Se volevano prestazioni con entrambe ci davano 200 euro, se volevano una sola 100, le prestazioni duravano dieci minuti, quel giorno vennero due-tre clienti, ad alcuni forniva rapporti con la bocca ad altri completi». Molto simile il racconto dell’altra compagna: «Con lei facevo i soldi. Abbiamo avuto rapporti sessuali con un uomo di Lecce in albergo. Una volta con lui c’era anche un avvocato, presero una suite con una vasca enorme. Un’altra volta ci portò anche del fumo ma noi non lo prendemmo perché era di scarsa qualità. Poi ci diede una carta oro e ci disse che non potevamo prelevare più di 20mila euro a settimana». Quella carta compare anche nelle foto postate sui social e poi finite tra gli atti dei poliziotti guidati da Filippo Portoghese, che hanno anche intercettazioni piuttosto significative, come quella in cui la Lopez assicurava la De Vito sul comportamento di una delle nuove minorenni arruolate nell’estate 2022: «Si è fatta il primo da sola, proprio tranquilla... All’inizio no, poi si è rilassata a lavorare ». Oppure quella in cui De Vito sollecitava le ragazze a non fermarsi di domenica: «Lo sai che la domenica pomeriggio i cornuti lasciano tutte le mogli... ». Sul ruolo svolto dalle escort più anziane è stato chiarissimo il racconto della prima studentessa inserita nel giro: « Dopo l’estate 2021 Albanese mi invitò in un b&b di Bari, dove trovai altre ragazze, che mi istruirono su cosa e come farlo. Lopez e Albanese si dividevano i soldi mentre Manzari si occupava delle telefonate. Poi ho iniziato a frequentare Basile, che prima mi dava 300 euro per avere rapporti con lui e poi ha organizzato per farmi prostituire». Sul fatto che sia le donne che i clienti sapessero della sua età, la ragazza è stata chiara: «Erano coscienti che avevo sedici anni». E anche su chi ci guadagnava: «A fine giornata loro dividevano i soldi a me davano 2-300 euro».