Mi sono riletto tutto d’un fiato la sfilza di post……
Quante storie di vita, di vera vita……
Credo che nessuno possa ergersi a censore o giudice delle esperienze di vita di qualcun altro.
Ascoltare, capire , confrontarsi, consigliare al limite, in funzione delle proprie esperienze vissute, mai giudicare.
Cosa cerchiamo in un rapporto mercenario?
Piacere, movimento fisico, soddisfazione/compiacimento personale del proprio ego, o anche affetto, comprensione, o addirittura amore?
E quello che cerchiamo in una pay è diverso da quello che cerchiamo da una donna “normale”? Ma veramente diverso?
Ma soprattutto siamo sicuri che quello che otteniamo da una “normale” donna sia diverso da quello che otteniamo da una pay?
E come influisce il nostro comportamento nello svolgersi dei rapporti inter-personali?
Quante domande, quante riflessioni fatte o da fare, o forse solo sempre abbozzate da ciascuno di noi tra se e se, ma mai veramente approfondite perché comunque dolorose (affetti perduti, delusioni ricevute, denari consumati).
Sono io il primo a non aver mai voluto approfondire la questione proprio per evitare esami di coscienza personali sicuramente dolorosi.
Che sia la volta buona………??
Parto dalla considerazione sacrosanta che “non paghiamo le pay per quello che ci danno ma per avere la garanzia che alla fine se ne vadano”; non so chi l’abbia detto, ma la ritengo imprescindibile a patto che si sappia coa si cerca in un incontro con una donna. E intendo donna in generale, senza distinzione pay/no pay. Se cerchiamo sesso, piacere, movimento fisico x noi soli o reciprocamente, allora grazie a dio esistono rapporti chiari basati sul do ut des. Nel mondo pay esistono “vere professioniste del sesso”, serie, scafate, che con più o meno €uro (forse proprio in funzione di quanto investiamo), con più o meno maestria e bellezza sanno darci saggio delle loro arti amatorie e soddisfarci più o meno in funzione delle nostre aspettative e/o spesa. A questo proposito mi vengono in mente alcuni fulgidi esempi: la tanto vituperata Cristina Venturi rappresenta la summa, il modello (a mio parere) della perfetta ars amatoria e della perfetta accompagnatrice (corpo+spirito+cervello).
Quando oltrepassiamo la sottile linea del mercimonio, volontariamente o meno, tutto diventa piu’ complicato. Il rapporto cambia: la stessa e sola ripetizione di un rapporto genera abitudini, consuetudini, aspettative. Da entrambe le parti. E famigliarità: ci si frequenta, ci si conosce. Da qui a scivolare in qualche cosa di più profondo il confine è labile. Chiaramente ciascuno di noi è simile ma diverso, sia il cacciatore/cacciatrice, sia la preda: così come c’è chi cerca nelle pay solo sesso (fortunato lui?) c’è chi cerca altro (l’ho già detto), così secondo me il mondo delle pay è estremamente variegato (forse ancor di più
: tanti sono i motivi, le situazioni che portano una donna, una ragazza a prostituirsi, e non solo il denaro (piacere/volontà di averne di più o reale necessità, differenza già di per se non da poco), la trascuratezza da parte del compagno/a, la mera ricerca del piacere ,o peggio ancora la violenza. E poi c’è l’atteggiarsi (bello l’esempio del collega: “con la Maserati e le cambiali protestate” riportato in un post precedente): quanti di noi per far colpo (con una donna, con un amico, sul lavoro) non hanno bluffato posizioni/situazioni irreali e/o di comodo. Uniamo a questo punto lo stato emotivo di ciascuno di noi: in certi momenti siamo più sensibili, più fragili , più bisognosi , anche se inconsciamente ed inconsapevolmente, siamo "più pronti" ad essere colpiti ed affondati dal lato sentimentale. Ed allora scatta qualcosa che va oltre il sesso, che trasforma piano piano questi incontri mercenari in qualcosa di diverso: la partecipazione diventa più intensa, più vera, profonda, e reciproca: il sesso cede il passo ai sentimenti, all’affetto,all’amore. Il denaro dato non paga più la prestazione ma “aiuta”. A volta è così realmente, a volte lo vogliamo credere, a volte ce lo fanno credere…. Tutto dipende sempre da chi siamo noi, da chi abbiamo davanti: dalla qualita’ delle persone, dalla loro/nostra natura.
Il denaro…. “that’s what make the world go round” dice un famoso motto Americano. Ed è la sacrosanta realtà, sempre di più ce ne stiamo rendendo conto in questi lunghi anni di interminabile e pesante crisi: credo che abbia cambiato tutti noi (chi più, chi meno), i nostri consumi (di ogni genere),le nostre abitudini, i nostri rapporti con le altre persone: la nostra vita. Il denaro condiziona e modella i rapporti interpersonali di ciascuno di noi: quanto un buon abito, una buona cena, una bella borsa, una bella macchina (quante cose potrei aggiungere) hanno influito, condizionato una nostra conquista e viceversa. Idem il perdurare e quindi la durata dello stesso rapporto: quanti sono stati mollati da fidanzate e/o mogli perché si è modificata la disponibilità/generosità economica…. Figurarsi con una pay , che volente o meno lo fa per professione…..
L’ho scritto all’inizio, questi post sono storie di vita. Vita vera (lo ripeto). Fatta di scelte volontarie, o forzate, consapevoli o no. Di situazioni. Di comportamenti veri o artefatti. Di verità. Di bugie.
Io non sono stato da meno. Vari fidanzamenti (anche di lungo corso) solo due veramente importanti, mai sposato. Puttaniere per piacere , a volte per necessità. Entrambi i rapporti importanti compromessi per contemporanei rapporti con altre donne (una pay, l’altro no pay) emersi alla luce delle sole: uno ,il primo, volontariamente, l’altro no. Ho avuto innumerevoli rapporti con pay diverse: con alcune questi rapporti sono stati (e sono) più o meno continuativi nel corso degli anni. Con alcune si è instaurato un rapporto che va al di là del mero atto sessuale. L’ho detto prima: alcune pay (le” professioniste vere&rdquo
si ricordano di te, ricordano ogni particolare emerso durante il social prima e/o dopo (spesso il social è una cena, dove ci si conosce meglio), ti fanno persino gli auguri a Natale e/o per il tuo compleanno…… pero’ tutto termina sulla porta della camera da letto: loro sanno sempre e bene quello che vogliono da noi, cosa sono disposte a darci e per quanto, qual'è il limite oltre cui non spingersi e se qualcuno di noi lo dimenticasse ce lo ricordano prontamente.
Il problema sono le altre ,quelle che io definisco “semi-prof” , dove frequentazioni reiterate e via-via più intime danno il via ad incontri più piacevoli perché più partecipati ed intensi a livello sessuale, ma possono (ahimè
anche generare aspettative diverse (da entrambe le parti). Ricordo (con poco piacere) rapporti continuativi con pay che si sono poi rivelate delle vere” cambiali senza scadenza”, il tutto molto ben celato almeno inizialmente; altresì ricordo rapporti continuativi con altre, dove via-via il do ut des è andato scemando sino a sparire del tutto, trasformandosi al limite in aiuti e/o regali (anche materiali) e dove il sesso è intimo, per entrambi. Dove ci si sente telefonicamente non solo per fissare il prossimo appuntamento, ma per interessarsi l’uno dell’altro. E’ questa la situazione più difficile per il nostro cuore. Quando lo stesso prende il sopravvento sul cervello. E ci guida. Difficile resistere, difficile trattenersi. Qualcuno di noi ha trovato il vero amore della sua vita (personalmente non credo che nulla duri tutta la vita, in qualunque campo, anche nell’amore) , ha levato la ragazza dalla strada/home con difficoltà e sacrificio e si è redento smettendo addirittura di frequentare altre pay; conosco personalmente un collega che ha effettuato tutto il percorso (lungo e non facile) ed oggi è felicemente sposato (da diversi anni) e padre di due bellissimi bimbi. Altre volte il giocattolo si rompe, ritornano le richieste di denaro, talvolta si trasformano in pretese, magari sempre più frequenti e pressanti, iniziano le discussioni, le liti. Il rapporto si deteriora, si incrina e crolla. Ed allora cadiamo , ci facciamo male e soffriamo.
E’la vita. Ciascuno di noi, che frequentiamo questo forum, ha sicuramente esperienze da condividere e raccontare, simili ma mai uguali a quelle di ogni altro individuo che stia leggendo. Storie da ascoltare , da rispettare, su cui riflettere e da cui (possibilmente) trarre insegnamenti per il futuro. Per evitare di commettere gli stessi errori. Per evitare di soffrire e di far soffrire.
Difficile. Come la vita.