Ieri bazzicavo da quelle parti e il mio navigatore mentale mi fa prendere la strada dove ha l'ufficio la donzella super popputa.
In lontananza vedo l'auto e, più mi avvicino, noto che anche lei è seduta nella sua postazione nel suo piccolo ufficio blu.
Più avanti l'altra solita tipa nella Fiesta grigia, sempre presente, anche fisicamente, non penso lavori molto.
Mi fermo a pensare e chiacchierare telepaticamente col mio socio in affari goderecci. Lui non è in gran forma, o meglio, è poco carico perchè la notte prima ha fatto straordinari con Federica... la mano amica
Però lui giustamente mi suggerisce che, dato che siamo qui in zona, mica ci faremmo scappare una trapanata, ma soprattutto per me, una bella palpeggiata alle sue tettone morbide.
Ok, deciso, si torna indietro e ci si fa vedere dopo, forse, un bell'annetto che non si passava del tempo insieme. Nei pressi rallento, freccia e accosto. Il finestrino scende per entrambi, le sorriso e la saluto, chidendole se si ricordasse di me. Mi risponde che si ricorda la mia faccia.
Esce dall'ufficio e finalmente... finalmente per la prima volta la vedo vestita attilata, per lo meno per la parte inferiore, perchè indossava dei leggings verdi. Sopra, come al solito, maglione super accolato che non lascia intravedere nulla. Ma io so cosa c'è lì sotto
Sale e dopo i saluti e i convenevoli, mi chiede se va bene andare in un posto dove non c'è la palta (termine che tra l'altro non sentivo da molti anni); le rispondo che va bene, l'importante è che sia bello imboscato come il solito.
Lei risponde che non andrebbe mai in luoghi poco nascosti.
Non scenderò nei particolari dell'imbosco per ovvi motivi, ma se vi vorrà portare in questo luogo alternativo, non fatevi problemi perchè è perfetto.
Una volta messa in sicurezza il trombodromo viaggiante, ci si spoglia a vicenda, qualche palpatona qua e là alle sue coscione tornite e ai suoi meloncioni e parte con l'esame orale.
Il socio risponde sull'attenti e lei sembra un po' meglio del solito. Ci mette più impegno, è più variegata delle altre volte e mi massaggia anche i gioiellini.
Essendo poco carico, riesco a lasciarla andare avavnti finchè vuole, non sono mai arrivato al culmine da dirle di passare alla pratica missionaria.
Infatti dopo un bel 10 mnuti abbondanti, lei mi dice, sempre con accento milanese: "Uè, potresti dire anche basta prima o poi!" Io rido e lei: "e lui ride, nèh!"
Mi attivo nella pratica godereccia più antica del mondo e intanto affondo le mie mani sulle sue montagne budinose. Che belle! Al tatto penso siano tra le tette più belle che abbia mai palpato (per i miei gusti), nonostante questo, la vedo lunga.
Sì, ci metto un bel po' ad arrivare al capolinea, ma lei non dirà mai nulla e quindi chissenefrega, continuo a palparmela bene tutta.
Ci sono state però anche un paio di cose che mi hanno fatto tardare l'arrivo in stazione, e cioè che lei mette spesso due dita alla base del birillo mentre si sta stantuffando, cosa che a me infastidisce un po'. Tra l'altro non ho mai capito perchè alcune facciano così.
L'altra cosa è che a volte mi guardava e si metteva a ridere, ma non lo faceva per divertimento, avevo la sensazione mi pigliasse per il culo.
Comunque non mi ha mai messo fretta e all'arrivo, come al solito, esclama il suo bel Vadavialcù.
Sulla via del ritorno si chiacchiera un po', soprattutto del fatto che non ha lavoro e questa cosa non le consente di viaggiare, cosa che a lei piace molto. Infatti da lì i discorsi sono diramati sulle nostre mete preferite.
Beh, direi che con lei dovrò andarci se sarò infoiato a mille, altrimenti la sua glacialità durante il rapporto non sarà di aiuto, come infatti non lo è stato. Però quelle tette.....!