bucanero
Account eliminato
Via Tempesta: alta, snella, pelle chiarissima,capelli neri, tacco 12 e, talvolta, minigonna vertiginosissima.
La coupé s’inchioda da sola e mi costringe ad intrattenere brevissima conversazione: “vieni” dico io;- “80 euri in casa” dice lei – “vieni” insisto.
Presentazioni: “ciao sono Buca” – “ciao sono Roberta” – “svolta a U che ti indico la strada” dice lei, e quindi due minuti ed eccoci nella viuzza privata Dolci in cui s’affaccia l’edificio di cui, al piano rialzato, fa parte l’appartamento (già sperimentato) che, terza stanza a sx, in mezzo c’è il bagno, contiene il luogo della musica.
Denudatici, inizia la dolce sinfonia: lei suona il flauto magico, il quale la fa lunga per arrivare al gran finale perché: tatto, olfatto, vista e udito (gusto no, per la regola del 69 contemplativo) ammiravano un meraviglioso spartito (vabbè: culo).
La gnoccolotta è stata testata per altre tre volte, due delle quali in habitat diverso: viale Murillo quasi terminale.
Il bello dell’insieme è che, l’ultima volta delle quattro, impiantatomi davanti, mi ha detto “lo facciamo come sempre?” – “certo, certo” le ho risposto.
Prosit
Bucanero
La coupé s’inchioda da sola e mi costringe ad intrattenere brevissima conversazione: “vieni” dico io;- “80 euri in casa” dice lei – “vieni” insisto.
Presentazioni: “ciao sono Buca” – “ciao sono Roberta” – “svolta a U che ti indico la strada” dice lei, e quindi due minuti ed eccoci nella viuzza privata Dolci in cui s’affaccia l’edificio di cui, al piano rialzato, fa parte l’appartamento (già sperimentato) che, terza stanza a sx, in mezzo c’è il bagno, contiene il luogo della musica.
Denudatici, inizia la dolce sinfonia: lei suona il flauto magico, il quale la fa lunga per arrivare al gran finale perché: tatto, olfatto, vista e udito (gusto no, per la regola del 69 contemplativo) ammiravano un meraviglioso spartito (vabbè: culo).
La gnoccolotta è stata testata per altre tre volte, due delle quali in habitat diverso: viale Murillo quasi terminale.
Il bello dell’insieme è che, l’ultima volta delle quattro, impiantatomi davanti, mi ha detto “lo facciamo come sempre?” – “certo, certo” le ho risposto.
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