Le serate di pioggia a Milano sono particolarmente piacevoli perché, con una calda tazza di tè tra le mani e una copertina sulle gambe, ci si abbandona a dolci pisolini nel corso dei quali hanno spesso il sopravvento fantasie erotiche talmente vivide, che sembra aver vissuto davvero ciò che si sogna.
Una di queste sere, in fatti, seduto sul divano accanto al mio caminetto, ho sognato di essere a cena con amici nella periferia sud di Milano; dopo una cena ricca, anche se un po’ pesante, ho sognato, nel ripartire verso Milano, di sbagliare imbocco della tangenziale e ritrovarmi nientepopodimeno che … sull’autostrada Milano-Genova. Alquanto incazzato di dover aggiungere chilometri al mio rientro a casa, acceleravo cercando avidamente la prima uscita che mi potesse far invertire il mio senso di marcia per far subitamente ritorno in città. Realizzavo dopo qualche minuto di guida che la prima uscita era Binasco, centro agricolo-industriale dell’hinterland milanese che conoscevo solamente per le avventure che buontemponi come me vivono sulla strada che lì conduce e di cui avevo letto su un sito fichissimo che di tanto in tanto leggo per spezzare la noia della routine quotidiana e in cui molti aspiranti scrittori si esercitano a riportare i loro sogni … :-)
Insomma, per farla breve uscito dall’autostrada e di fronte all’alternativa se fare subito inversione o farmi un giro, decidevo, senza troppe remore, di fare un giro di perlustrazione di notte sulla Binasca per valutare le condizioni del manto stradale e verificare quali presenze la popolano di notte. Dirigendomi verso Melegrano e all’altezza più o meno di Lacchiarella, scorgevo sul lato destro della strada una creatura bionda dal viso angelicato, magra e alta, ma per una serie di ragioni, non riuscivo a fermarmi; superate un paio di rotonde e cominciando ad avvertire un leggero languorino, decidevo di tornare indietro alla ricerca dell’angelo di notte che avevo intravisto qualche minuto prima. Invertito il senso di marcia, però, tornando indietro e all’altezza di Lacchiarella bivio Girasole, scorgevo quasi in mezzo alla strada una bella presenza bionda, per capirci all’opposto di dove avevo intravisto la tipa bionda ed alta. Nel sogno inchiodavo con veemenza, anche perché la tizia era davvero in mezzo alla strada, e avvicinatomi notavo che si trattava di una bella milfona bionda che diceva di chiamarsi nientepopodimeno che … Viola!
Viola mi ricordava qualcosa, ma non riuscivo a ricordare … ma sì, che sciocco, avevo visto primeggiare spesso il suo nome tra i post di quel sito fichissimo di cui vi parlavo prima!!! A parte la voce po’ rauca e simile a quella di Penelope Cruz nel film “Non ti muovere”, Viola era … proprio un gran pezzo di figliola. Viso sorridente e concupiscente vagamente somigliante a Isabella Ferrari, che – non so a voi ma - a me attizza da morire, calze a rete con culo spaziale, belle tette sode simili ai melograni delle nature morte del Caravaggio che mi imploravano di pastrugnarle a dovere … Non potevo lasciarmela sfuggire: decidevo allora di farla accomodare nell’abitacolo e di dirigermi con lei in un vicolo cieco nelle vicinanze per scambiare 30 parole.
Ragazzi, devo dire che la Viola è simpatica e … bona: già in auto si mostra affabile favorendo sapientemente il durello. Un po’ spaventato dall’imbosco a vicolo cieco e nel timore di essere prelevato da alieni, Viola mi tranquillizzava invitandomi ad “approfittare” di lei. Uscivo allora fuori dall’abitacolo e, appoggiato sul cofano caldo, Viola mi umidificava e accarezzava l’attrezzo rivestito di gomma. Con un uso sapiente delle mani, cominciava a scaldarmi leccandomi l’asta gommata su e giù per poi procedere ad una convinta sucata di cazzo. Beh, che dire, solo al pensiero mi torna il durello! Sucata lenta, maliziosa, porcina per più di 5 minuti al termine dei quali Viola mi invitava caldamente a pomparla a dovere.
Nel sogno mi facevo guidare da lei in una posizione pecoreccia con lei appoggiata sul cofano, con una mano intorno al mio collo e l’altra d’appoggio; mentre io le tenevo una chiappa con una mano, mentre con l’altra le sollevavo la gamba rivestita di una a dir poco arrapante calza a rete e un gonnellino tipo scolaretta del Galles. I vantaggi della posizione erano:
a. Riuscivo a vederle il viso porcino e le labbra vogliose
b. Riuscivo a pomparla vigorosamente sentendolo tutto in lei
c. Riuscivo a vederle sballonzollare le tettone del 3-4 tipo durante la pompata
d. occasionalmente a pesare col palmo della mano quelle due grandi mele della val Pusteria
Sono state pompate convinte e piene, cazzo … mi stavo trombando Isabella Ferrari!!! Viola è … bona, ma proprio bona … la sentivo tutta, lei mi guardava con sguardo concupiscente mentre io, secondo dopo secondo, mi rendevo conto che stavo realizzando un sogno piacevolissimo eppure pericoloso dato l’imbosco …Vigorosamente stantuffata, mi abbandonavo ad una burrata piacevole e abbondante, e , a pnsarci bene, con Viola non poteva essere altrimenti…
Nelle pulizie finali e rivestendoci, c’era il tempo di apprendere anche una lezione di teoria politica dalla mitica Viola. Al mio timore eccessivo per le presenze aliene, lei ha risposto che ogni popolo ha ciò che si merita, e che se puffi e alieni di ogni specie, invidiosi o che senza una divisa farebbero esattamente quello che sogniamo di fare noi con fiche del genere, possono spadroneggiare come fanno ( ne approfitto per esprimere solidarietà piena a cunny77) … è perché il popolo così permette senza ribellarsi e fare la … rivoluzione! Cazzo, era dal tempo del liceo che non parlavo di questi temi e, a margine di una gran scopata, la chicca di filosofia politica era la ciliegina sulla torta culturale che fa sempre piacere in incontri del genere …
Il tempo di rivestirmi e sulla copertina di casa mi svegliavo dal torpore del sogno … Passati pochi minuti, tuttavia, ancora eccitato per il sogno appena fatto e poiché ero ancora molto stanco, mi riabbandonavo ad un altro piccolo sonnellino con un altro soggetto, ma questa è un’altra storia di cui presto dirò …