Non ricordo se la lacuna bimestrale del forum abbia fagocitato una recensione relativa a questa ragazza, visto che gli aggiornamenti su via Ripamonti non erano mancati. Adesso però non trovo più niente. Quindi veniamo a lei.
Cristina è una notturna che attende in via Ripamonti all’angolo della stradina che porta al centro sportivo, a destra uscendo dalla città, 45.40 682 8, 9.20 7800, dove si è trasferita da altra postazione, sempre in via Ripamonti davanti all’Esselunga, quindi in posizione più centrale.
24 anni, se ricordo esattamente, che comunque ci stanno, non arriva all’1,60, formosetta, ma nel complesso il corpo assorbe bene: l’ho vista con linee posteriori gradevolmente riarmonizzate dalla guaina stretta dei jeans, un po’ di pancetta, il seno l’ha scoperto mentre stirava il busto in ginocchio sul sedile, quindi in una posizione un po’ falsante, lo valuterei come una seconda elastica massimo terza. Il volto è un po’ meno estetico: viso piatto e tondo delle steppe, dal taglio risoluto, capelli rossi a coda di cavallo.
Ha un tariffario un po’ sbilanciato: a parte i soliti 20 pompino coperto e 30 boccafiga coperto, per 30 fa la venuta in bocca, offerta economica che non ho contrattato né ribassato io, proposta da lei dopo un momento di esitazione in cui mi avrà letto nel pensiero il limite di spesa auto-imposto. Però poi vuole 50 per la scopata (protetta) con preliminare orale scoperto; fa anche l’anale, ma parte da 50 se tutto coperto e senza figa (e poi si sale)! Mi sembra molto evidente, quindi, che sono cifre un po’ buttate lì che servono per contrattare.
Mi porta in un’area di parcheggio un po' sconnessa e non troppo ravvicinata, con un solo accesso, dove, lasciatoci alle spalle un camion fermo, non c’è anima viva e gli edifici nuovi nelle vicinanze mi paiono vuoti. Quindi non mi sono fatto problemi a tenere la luce dell’abitacolo accesa per godermi la visuale delle operazioni.
Mi fa il pompino scoperto che le avevo chiesto. È un trattamento valido, ripetitivo sì, ma dolce, con buona presa, ben lubrificato, avvolgente, abbastanza lento, senza mano che, quando glielo suggerisco, usa per massaggiare lo scroto. Trattiene bene il liquor largito che poi sputa aprendo la portiera. Mi felicito con lei che mi risponde d’aver imparato qui, sul lavoro, prima non ne aveva mai fatti!
L’ho trovata, per contro, un po’ disorganizzata sotto il profilo igienico: non spolvera prima l’uccello e imbocca subito, dopo non mi porge i soliti fazzolettini umidi, che credo non abbia e pure le sarebbero molto utili, tanto che sono io a usare e offrirle i miei, con cui si pulisce la bocca e che poi smaltisce disinvolta fuori dal finestrino. Queste forme di trascuratezza in primo luogo verso se stessa per il momento mi hanno trattenuto da ulteriori esplorazioni.
Raccontando delle ragazze di via Ripamonti mi pare sempre di ritrovarmi in un film o in una poesia di Pasolini: la nuova tagliente illuminazione del rettilineo che punta verso la tangenziale, fra palazzi nuovi e brandelli di edilizia popolare dei decenni passati, che contrasta le ombre di aree di degrado edilizio e di ciò che resta degli insediamenti agricoli di campagne cancellate. Qui, ad una rotonda o un benzinaio, ci si imbatte nelle protagoniste più o meno improvvisate, schiette e impertinenti, di una delle aree a matrice più popolare della prostituzione milanese. Cristina è all’altezza di chi l’ha preceduta ad una delle polverose diramazioni per Quintosole ed è inutile dire, vista la divagazione lirica, che l’ho trovata subito simpatica. “Rumena rumena”, mi dice, per negare le ascendenze zigane delle sue college, stempera in una piacevole estroversione quel tratto volitivo che le si legge in volto. Chiacchiera volentieri in un italiano sufficiente e spagnoleggiando un po’ (dice "tiempo"
, senza essere mai stata in Spagna. È disponibile e pronta a spogliarsi senza moine, prima sotto e poi sopra, appena sente che con le mani cerco le parti interessanti.