Probabilmente è una sciocchezza ma mi piacerebbe sentire il vostro parere in proposito. A luglio si sposa mio fratello, a parte l'immane rottura di palle derivata da parenti inopportuni e tutti gli inconvenienti del caso mi trovo di fronte ad un quesito, essendo testimone mi dovrei confessare. Non sono un cattolico modello ma porto comunque rispetto ai sacramenti quindi che fare? Confessare le mie frequentazioni (pur non essendo pentito) o non confessare, quindi niente comunione e dare spazio alle malelingue.
Tengo molto al fratellino e vorrei evitare di creare scompiglio, mi rimetto alla giuria.
Mi ha incuriosito l'argomento perchè tempo fa mi sono posto lo stesso problema:
io mi ritengo cristiano,
non mi ritengo un cattolico perchè non credo nell'autorità della chiesa .....
.. papa ... etc., volevo fare la comunione,
ho chiesto ad un frate francescano che mi conosceva (la messa la officiava lui) di confessarmi,
lui sorridendo mi ha detto che il desiderio manifestato di confessarmi era già una
confessione e, ha aggiunto, per avere un contatto cosciente con Dio non è necessaria la mediazione di un altro essere umano (il prete).
Non ho certo la pretesa di convincere nessuno e neanche di essere creduto, ho semplicemente postato un fatto che mi è realmente accaduto
Il luogo dove si semina la parola è il silenzio. Il silenzio è la lingua madre