Nome: Melissa
Età: 20
Etnia: Rumena mista a zingara
Location: Monza, Viale delle Industrie, direzione Stadio Brianteo
Coordinate: 45.572979,9.305735
Reperibilità: sempre
Rate testato: solito VU-30
Sigle testate: BJ+carezze varie
Sigle disponibili: BJ e RAI 1, no BBJ e no RAI2
Rate disponibili: macchina VU-20, VU+30+ Motel per 1 ora
Aspetto: donna nana tutta tana: coda di cavallo mora, alta 150cm, magra, carnagione scura, belle tette, culetto sodo a palloncino che a 90 deve fare la sua porca figura.
Giorno infrasettimanale, per la precisione un lunedì, ore 1:00. La giornata è stata faticosa, stancante, per via soprattutto della grigliata di pasquetta di rito. Guido verso casa leggermente spossato, lo stomaco in fibrillazione per la grande quantità di carne e birra ingurgitata nel corso delle ore pomeridiane; tutti i muscoli chiedono pietà, non vedono l’ora di gettarsi nel letto e rilassarsi al caldo delle coperte. Sì, tutti i muscoli eccetto uno che, vuoi per la mente annebbiata dal luppolo, vuoi per la porcheria primaverile, obbliga a far leva sul volante ed impostare il navigatore in direzione Monza/Sesto S.G.
Le speranze non sono delle migliori: capisco fin dai primi metri del Viale che le vacanze pasquali sono sentite, anche il Lunedì di Pasquetta è sacro. Tuttavia non demordo, mi spingo nel abituale circuito in direzione Sesto nella speranza di trovare qualche anima devota che voglia inginocchiarsi davanti al Petrarca del VU-20. Niente. Sesto è più deserta di Monza. Impreco. Torno indietro. Le opzioni rimanenti sono due:
1) San Fruttuoso da me soprannominata Nigeria Town: colpo sicuro con il decino a una delle sorelle di Will Smith, consapevole che sarebbe il classico BJ di cui mi pentirei dopo 5 minuti.
2) Rischiare una donnina sempre presente che alloggia sul Viale delle Industrie all’altezza dell’uscita della piscina. Il rischio di questa opzione sta nel fatto che in passato ho provato ad intervistare la sciura, e la risposta era stata un “non mi muovo per meno di VU-20!”.
Will Smith non mi vanno, e per giunta sono un amante del rischio. Decido quindi per la seconda opzione; male che vada torno a casa a bocca asciutta.
Come dicevo, la ragazza è sempre presente e questa sera, a parte una collega stronzissima che sosta invece nei pressi del cimitero, è l’unica ad esercitare con dedizione la propria professione. Mi fermo. Abbasso il finestrino e domando il Menù. Cosa odono le mie orecchie: mi spara un VU-20 per BJ. Le chiedo se durante il lavoretto è contemplata una visita guidata ai gioielli di famiglia. Fa sì con la testa. Tengo a precisarle che voglio proprio tastarle la prugna da dentro i pantaloni. Fa una smorfia seccata e acconsente. Mentre sale comincio a pensare che il mio eccessivo osare in questa ultima richiesta potrebbe avere risvolti negativi sulla buona riuscita del chinotto. Insomma, temo per un BJ freddo, veloce e da dimenticare. Fortunatamente mi sbaglio. La ragazza, che per la sua bassa statura mi ricorda un Gremling (quei piccoli mostriciattoli di un film di diversi anni fa), mi porge la mano per presentarsi. “Mi chiamo Melisszza, piacere!”. Che voce sexy, la esse sibilante mi eccita, mi arrapa, mi viene in mente l’immagine del serpente che si mangia in un sol boccone il topolino. E chissà se te la pappi tutta quanta la bestia che tengo nei pantaloni? Si toglie il giubbotto (mamma che tette), si abbassa i pantaloni inarcando il culetto verso l’esterno (cazzo che chiappe) e comincia a massaggiarmi il GF. Tutto ciò condito da un buon social time con quella esse sibilante che mi infuoca. Incappuccia e comincia a darci dentro mentre la mia mano destra, ricordando la Mano della Famiglia Addams, si incammina verso il suo frutto proibito. Il pompelmo, a mio parere è un gran bel pompelmo; affonda, risucchia, sputa, affonda, mi guarda con quegli occhietti da vacca, mi chiede se è brava. Cazzo se sei brava, ma sputa un po’ meno che mi stai insalivando la coscia. Mi lecca la coscia, si ferma a guardarmi e mi dice che ha voglia di pene nella sua calda vagina. Sono commosso, penso mi voglia offrire RAI 1 senza sovrapprezzo. Invece no, avevo dimenticato la sua indole zingara, per una cavalcata supplemento di 10€. Cazzo, quella esse da porca mi fa quasi cedere al portafogli. Ma decido di lasciar perdere (non mi piace consumare in macchina) e le chiedo di continuare con il lavoretto di bocca. Per dovere di cronaca devo ammettere che nel momento in cui le ho negato il supplemento, la ragazza ha stretto le gambe rendendo più difficoltosi i miei pastrugnamenti. Tuttavia in quel momento poco importava: le mie dita erano già impregnate del suo odore e del suo calore. Ho chiuso gli occhi e mi sono rilassato fino a raggiungere il culmine. Salviettine di rito, saluti della buona notte e via, mi dirigo a casa pensando a quel centinaio di migliaia di miei potenziali eredi che ora giacciono dentro un gommino sul ciglio della strada. Chissà se un giorno i nostri figli porteranno avanti i valori, l’idea e la condivisione di queste esperienze e oggi legano i loro futuri padri.
Saluti dal “Petrarca del VU-20”!