Cari ragazzi, potevo mai rimanere indietro sulla pista del quadrilatero russo-ucraino?
E fu così che terminato un giro di appuntamenti in zona CD mi metto in coda per prendere la tangenziale; un'altra sigaretta va bene ma goloso come sono ci metto un attimo a finire uno alla volta dei cioccolattini al liquore che il caldo forte stavano facendo sciogliere. Uno tira l'altro e lo cherry complice l'afa ed il calore fanno il resto......
Mi assopisco e sogno di tirare a me il volante come fosse la cloche di un aereo e di sorvolare libero come un uccello tutto il traffico rumoroso per atterrare su un palazzo di una nota via napoletana che dalla ex pretura conduce a via Foria. Proprio lì perchè sul tetto c'è una grossa croce rossa da infermiera :-)
Guidato dalla torre di controllo giungo al piano dove ad attendermi sull'uscio c'è una delle sorelle Kessler : alta, sorridente, matura quanto basta a far si che l'età ne accresca la bellezza e ne aumenti fascino e desiderio di possederla.
Mi prende per mano e mi lascia accomodare in questa casetta che anche a me viene presentata come la reale dimora : una sorta di casa/studio :-)
Vengo invitato a mettermi a mio agio; tolgo la camicia, sfilo i pantaloni e chiedo di potermi rinfrescare;finite le abluzioni sono a fianco al letto dove la signora mi chiede di stendermi per potermi rivolgere le sue attenzioni.
Carezze, baci, strusciamienti di capezzoli e capelli sulla mia pelle sono piacevolissimi e graditi.
Le mie dita accarezzano il suo corpo e giocano con i suoi anfratti mentre la signora, dandomi cenni di gradimento con sospiri e vibrazioni del corpo, comincia a bagnarsi tutta.
Non lo chiedo ma la imbraco e me la giro addosso con il mio fratellino a far da perno nella sua bocca che non stacca un attimo.
Mi ritrovo davanti agli occhi e alla bocca una patatina fresca, profumata, già bagnata quanto basta. La rasatura è profonda e con la lingua non avverto fastidiosi segni di ricrescita. Le succhio il bottoncino mentre affondo le dita nella sua cavernotta principale e da come si irrigidisce mentre al contempo serra il lavoro al mio giocattolino capisco che le piace e molto al punto di venire.
Molto carico anche io le chiedo di coprirmi per gustare il resto del menù. Mi incappuccia e si accomoda a cavalcioni su di me offrendomi le tette che sono secondo me il pezzo forte della sua fisicità insieme alla espressioni da porca gaudente che sa esprimere con la sua faccia.
La cavalcata è paziente e profonda e si dedica senza risparmiarsi.
Le zizze che si schiaffeggiano da sole davanti agli occhi per il movimento sussultorio sono un piacere per la vista e beccarle al volo con la lingua per risucchiare il capezzolo tra le labbra è il gioco che mi invento.
La stendo sul letto e gli do di missionaria mettendomi le sue gambe appoggiate sulle spalle; le rivolgo domande "forti" e con lingaggio spinto, molto spinto, e lei sta al gioco confermando tutte le cose che le chiedo.
Ormai stracarico e pronto ad esplodere mi alzo all'impiedi sul letto e mi scappuccio; lei lo afferra con la mano e me lo sega a bocca aperta; la afferro per la testa e quando ormai la chantilly parte a missile e ormai percorre la rampa di lancio dell'asta glielo affondo in bocca senza che qualche schizzo non le colpisca casualmente le guance. Non si stacca manco morta e aspetta che la scarica sia completa continuando a massaggiarlo con la lingua e con le labbra per altri secondi. Le lascio la testa a farle capire che può bastare, mi lancia uno sguardo e scende dal letto per recarsi in bagno. La seguo e ne approfitto per sciacquarmi e tenere un pò i polsi sotto l'acqua fredda. Mi rivesto, bevo acqua offertami da lei in monouso, social quanto basta e bacetto simpatico sulle labbra mentre mi apre la porta come stessi salutando una cara amica e vado via.
Frastuoni assordanti e trombe impazzite mi destano improvvisamente dal torpore mentre una brutta ma simpatica 40enne dal finesrino mi urla "cazzo fai? ti addormenti nel traffico?". Ritorno in me, ingrano la prima, e lemme lemme continuo la scalata alla rampa di corso malta!
Altro che cloche e aerei e sorella Kessler: il "dadaumpa" era stato solo un maledetto sogno alcolico a ruhm e cherry :-)))
E questo è......ma se nella realtà fosse come l'ho immaginata non posso che confermare la totale bontà dell'esperienza e della signora come gia descritta da tutti quanti gli altri amici.
Tutti i miei sogni son frutto di fantasia pur partendo da Link che potrebbero essere reali