Ispirato dallo Squalo ho fatto anch’io un dovuto giro di in-k-ini, all’iniziatore e a tutti gli animatori della discussione, amici o nemici dell’OTR non importa! Spero di non aver dimenticato nessuno: ho scaricato la batteria.
Beh, innanzitutto di Keul ho scoperto, curiosando in &ldquo
i tutto di più”, che siamo nati lo stesso giorno (di diversi anni). Quindi qualcosa in comune dovevamo avere. Vallo a spiegare agli astrologi che era l’OTR (per me è tutta colpa di Mercurio).
Poi sono tantissimi i temi emersi. Ad es., chi l’ha detto che sia poi così scomodo farlo in macchina? Più rilassato di quando tiri giù il sedile guidatore, ti stendi e la ragazza ti monta su senza storie e cavalca lei… Se mi sono ritrovato indolenzito una delle ultime volte che ho sperimentato la posizione è perché ho avuto la fortuna di trovare una stanga che praticamente mi ha violentato!
E la camporella che piace a Sergione? Pecorina in piedi con la ragazza accovacciata sul sedile o appoggiata alla fiancata: cosa c’è di più naturale? Io è dall’inizio della primavera che uso per il mio profilo l’immagine che vedete e ho già presentato ai colleghi milanesi. È un’incisione rupestre della Valcamonica che rappresenta una bella copula da tergo in mezzo ai campi risalente all’età del Ferro. Insomma, un’impecorata che ha tremila anni, la più antica della Lombardia, suscita un certo rispetto!
Già, è vero, dopo l’auto-totem del sottoscritto e il cavallo di Trinità, come suggeriva lo Squalo, manca la bici di Porcellinus. Spero non vorrà far mancare ancora a lungo il suo contributo.
L’ultima cosa, quasi seria adesso. Sì è vero che l’OTR costa, magari più di quanto sembra. Costa soldi, con certe esose che fanno regolarmente dire ai colleghi pro-loft che alla fine sarebbe meglio una buona soluzione economica in appartamento. Costa benzina. Costa tempo, come ha scritto Sempermario: quanto ne ho dissipato a girare di rotonda in rotonda, passando CD dopo CD tutta la musica che avevo in macchina. A volte, fra le novità che non convincono, le fidelizzate da cui non vuoi tornare, quelle che i colleghi ti soffiano sotto il naso, ho fatto letteralmente l’alba sulla ruota ossessiva della circonvallazione milanese. Ripagato però in questo da una ciulata della scorsa estate sul far del giorno, con una Milano di periferia che si illuminava poco alla volta sullo sfondo della nostra intimità, che è stata un’altra emozione indimenticabile. Eh sì, il punto è proprio che la ricerca di esperienza si paga: in denaro, energie, rischio, delusioni… Tutto per trovare la donna e la situazione che non ti aspetti. Perché in fondo, riprendo Amoledonne da un altro punto di vista, una delle differenze fondamentali è questa (anche a parità di non recensite): che prima di precipitarsi in un appartamento il cliente guarda le foto, verifica se sono autentiche, vede quanti annunci corrispondono a quel numero di telefono, chiama, si prefigura un corpo e un erotismo. Al contrario la strada è lei che suggerisce (un culo in mostra cambia molti programmi), qualche sera nega tutto (vedi il deserto di Milano ieri, per la Pasqua ortodossa) e qualche sera offre a piene mani (ma purtroppo non regala mai! Almeno nel mio caso).