Conosciuta per caso circa un anno sulla collatina tra il palatenda e Auchan, Victoria è una trans brazil dal fisico slanciato, femminile quanto basta benché con una corporatura quasi maschile, però con un culo scolpito che è l'elemento che mi colpì facendomi fare inversione per intervistarla. Non essendo molto propenso all'otr, la andai a trovare dopo quasi un mese a casa dalle parti di via della stazione prenestina, ma alla richiesta di vu ringraziai e rinunciai a consumare, salutando e andando via. Di solito o del genere è la lapide sulla tomba dell'amore, invece siamo rimasti in contatto telefonico, e circa un mese fa ci siamo incontrati nella sua nuova location in via dei limoni, zona alessandrino, dove vive con un'amica che non ho avuto occasione di vedere. Victoria è alta circa un metro e 80, fisico aggraziato ma senza seno (in arrivo nei prossimi mesi, sta mettendo soldi da parte per l'operazione), capelli neri lunghi con extension, sorriso splendente e soprattutto culo che parla, né piccolo né grosso, ma proprio giusto, almeno per i miei gusti personali. Al telefono ci siamo accordati per vu-20 all-inclusive, dal momento che è da tanto tempo che le sto dietro e non ci siamo mai riusciti a vedere, quindi mi fa uno sconto speciale. Arrivo a casa sua, saliamo sul piano superiore che ospita la sua camera e da subito ha un atteggiamento estremamente gfe, dicendo che era molto desiderosa di stare con me perché le ero piaciuto dal primo momento (ahó ma me succede solo coi trans/trav, co' le donne niente, eh!?!), e che finalmente stavamo insieme. Mi spoglio e già le sue labbra cercano le mie, prodigandosi in appassionati fk dal dolce sapore carioca, quindi mi fa stendere sul letto e mi dice adesso lascia fare a me. Mi bacia le guance, il petto, si sofferma sui capezzoli che lecca lanciandomi occhiate maliziose, scende fino all'ombelico e quando finalmente arriva all'uccello, questo è già maestosamente in volo, librato sulla brezza di desiderio che la sua bocca peccaminosa ha scatenato in me. Comincia piano, con baci delicati, poi apre le sue labbra strusciandole lungo l'asta, con movimenti lenti e calcolati, con la sua lingua che percorre il mio caxxo, e che la portano ad un certo punto ad affondare la bocca facendolo scomparire completamente fino all'attaccatura delle palle, in un deep davvero partecipato. Dopo un po' risale e porta nuovamente le sue labbra sulle mie in un dolce e allo stesso tempo carnale fk, quindi si mette sulle ginocchia davanti al mio viso e porgendomi il proprio attrezzo mi chiede di ricambiare succhiandoglielo. Declino gentilmente l'offerta, e lei non insiste, giustificandosi anzi e dicendo che l'avevo fatta eccitare, perciò riscende e riprende a succhiare con rinnovata passione. Ad un certo punto si ferma, torna su a baciarmi e nel mentre mi dice "ti piace la fica? La vuoi? Adesso te la faccio scopare una bella fica!" Bene, penso tra me e me, stasera abbiamo pure rimediato la doppietta, stai a vedere che l'amica con cui divide l'appartamento è una donna o un trans operato, e adesso facciamo una bella porcata, per cui rispondo "si, dài, fammi scopare questa fica..." Al che lei prende un profilattico, me lo infila sull'uccello, si spalma un po' di gel sul culo e si fa calzare a smorza su di me, scivolando con le sue chiappe fino a spiattellarsi sul mio pube. La sensazione è stata come quando al ristorante ordini qualcosa dal nome esotico sul menù anche se non hai ben capito cosa sia, e poi ti servono un piatto completamente diverso da quello che ti aspettavi, e di solito rimani abbastanza deluso... Per educazione ed opportunità ho preferito sorvolare sul fatto che un culo non sia esattamente una fica, evitando di sottolineare la differenza dicendoglielo. Per cui mi sono goduto i suoi affondi prima lenti e poi forsennati, in un crescendo di ritmo che la porta a godere con una stilla di piacere cremoso, contenuta pudicamente nella sua mano senza che se ne spargesse neanche una goccia, aiutata in questo anche dall'esigua quantità della secrezione. Si sfila per pulirsi, mi toglie il guanto e dopo una passata di salviettina umidificata mi dice che aveva proprio voglia di farsi quella goduta, che le era piaciuto e che adesso toccava a me, quindi ricomincia con un bbj molto ben fatto, che aumenta di ritmo e che però non dà i risultati sperati, forse perché ho voglia del suo culo, per il quale sto in fissa. Perciò mi alzo e le chiedo un altro profilattico, ma lei risponde che adesso che ha goduto non ce la fa a prenderlo di nuovo di dietro. Seraficamente rispondo che nulla è impossibile, e che di sicuro c'è la può fare, con la mia collaborazione... Per cui mi gommo e piano piano, con delicatezza, la spalmo sul letto faccia sul cuscino, le metto l'altro cuscino sotto la pancia in modo che la schiena rimanga leggermente arcuata, porgendomi il culo in tutto il suo splendore senza la volgarità del doggy style o pecos che dir si voglia. Le struscio l'attrezzo tra le chiappe sode, lo faccio scorrere su e giù soffermandomi sull'orifizio che è ancora lubrificato dal gel di prima, quindi inarco la schiena e mi posiziono in modo da iniziare delicatamente a spingere, mentre sento che piano piano il buchino si rilassa e si allarga. Mi dice di fare piano, chiede di desistere dall'intento perché non ce la fa, ma io sempre con dolce decisione continuo lentamente ma inesorabilmente ad entrare, e quando sono ormai oltre la metà del percorso cade ogni barriera e Victoria allenta tutte le difese, e anziché opporre resistenza adesso anche lei spinge assecondando i miei movimenti. Presi dalla foga ci spostiamo sul letto anche lateralmente, via il cuscino da sotto la pancia, mi tengo ai suoi fianchi come un cow-boy al cavallo che scalpita durante un rodeo, lei ansima e continua a dire si, si, dai ammore, così, spingi così, e ci ritroviamo in una posizione contro le leggi della fisica, lei con una mano si puntella al pavimento, con l'altra si regge al comò di fianco, il resto del corpo ancora sul letto con me che le affondo forsennatamente nel culo con una mano sulla sua schiena e l'altra anche io reggendomi al comò. Nel pieno dell'enfasi della trombata, all'improvviso esclama "ecco la tua moglie! Guardala la tua moglie!". Eccheccazzo! Penso io, come cazzo ha fatto mia moglie a beccarmi qua? Dove sta? Dove l'hai vista? Nella stanza non c'è nessuno oltre a noi, forse sta alla finestra, considerato che siamo al primo piano mi chiedo dove cazzo ha preso la scala per salire... Ma no, mi rassicura lei, ecco la tua moglie sono io, sono io la tua moglie, che mi stai a scopare come un mio marito. Ah meno male, per un attimo m'ha preso un colpo. Decido nuovamente di sorvolare sulle sue bizzarre affermazioni, e la faccio riposizionare con le ginocchia sul bordo del letto, appoggiata sui gomiti e la testa giù, mentre in piedi riprendo a stantuffarla deciso stavolta a finire l'opera. Con le mani afferro quelle due chiappe di marmo scolpito, e affondo con ritmo sostenuto, le dò un paio di schiaffi a mo' di sculacciata, tanto per gradire, e tra i suoi gemiti di piacere che si confondono con i miei termino nel gommino in una copiosa venuta. Distacco il modulo lunare dalla base orbitante, e mi accorgo che lei sta ancora accovacciata sui gomiti: tutto bene? Le chiedo. Si, risponde lei. E allora cos'hai? Qualcosa non va? No ammore, tutto bene, è solo che sono venuta per la seconda volta...
