Analizziamo non la donna ma la tipologia di professione che esercita. Professione molto affine all’amore e al contempo così lontana dall’idea di amore che comunemente abbiamo. Incarnazione della dicotomia sesso-amore, corpo-spirito/cuore. E la lama che separa è il denaro. Per assurdo qui la lama invece dovrebbe unire: è in questo la difficoltà?
È la cosa più difficile. È qui che ci si sente davvero bravi, bravissimi, nel vincere la battaglia più dura, cioè utilizzare ciò che separa per unire? Oh, è quasi una magia, dare vita a un paradosso. Davvero bravo chi ci riesce.
Allora perché mi suona così distonica, visto che amo i paradossi? Forse perché persegue un fine emozionale negandolo e non il contrario? Forse perché ci leggo un’incapacità di relazionarsi ai sentimenti (non voglio complicazioni sentimentali quindi vado con una prostituta che non si accorgerà della mia incapacità, lei non si aspetta amore) unita al bisogno di ricevere amore, anche a costo di mettere in atto “sgambetti”?
Insomma un po’ come dichiarare “non so o non voglio amare ma voglio farmi amare”.
Ecco questo è già terribile per qualunque persona, ma fare una cosa del genere a una prostituta mi suona crudele. Quella dicotomia (sesso-amore) lei la professa in maniera totalmente degna, dichiarata, esplicita. In quella separazione lei sa muoversi e sa uscire dalla stanza con la stessa libertà e fierezza con cui c’è entrata. Quella lama (il denaro) taglia ogni legame ambiguo e la rende libera.
Non sarebbe forse più desiderabile amarla per le sue caratteristiche di donna e ambire ad essere ricambiato da lei per questo amore, senza sentirsi bravo per essere stato capace di fare la cosa più difficile in amore: fare innamorare la prostituta?... Non cerchiamo amore verso colei non può dare, amiamola solo per quello che può dare, il sesso, tutto il resto è chiacchiere!!
È la cosa più difficile. È qui che ci si sente davvero bravi, bravissimi, nel vincere la battaglia più dura, cioè utilizzare ciò che separa per unire? Oh, è quasi una magia, dare vita a un paradosso. Davvero bravo chi ci riesce.
Allora perché mi suona così distonica, visto che amo i paradossi? Forse perché persegue un fine emozionale negandolo e non il contrario? Forse perché ci leggo un’incapacità di relazionarsi ai sentimenti (non voglio complicazioni sentimentali quindi vado con una prostituta che non si accorgerà della mia incapacità, lei non si aspetta amore) unita al bisogno di ricevere amore, anche a costo di mettere in atto “sgambetti”?
Insomma un po’ come dichiarare “non so o non voglio amare ma voglio farmi amare”.
Ecco questo è già terribile per qualunque persona, ma fare una cosa del genere a una prostituta mi suona crudele. Quella dicotomia (sesso-amore) lei la professa in maniera totalmente degna, dichiarata, esplicita. In quella separazione lei sa muoversi e sa uscire dalla stanza con la stessa libertà e fierezza con cui c’è entrata. Quella lama (il denaro) taglia ogni legame ambiguo e la rende libera.
Non sarebbe forse più desiderabile amarla per le sue caratteristiche di donna e ambire ad essere ricambiato da lei per questo amore, senza sentirsi bravo per essere stato capace di fare la cosa più difficile in amore: fare innamorare la prostituta?... Non cerchiamo amore verso colei non può dare, amiamola solo per quello che può dare, il sesso, tutto il resto è chiacchiere!!