Accodo a questa discussione dal titolo generico il mio racconto, ipotizzando che la ragazza sia la stessa, pure a distanza di due anni.
Alcune cose coincidono: a me si è presentata come Erica (o Erika, se si preferisce), 22 anni (c’è discordanza di un solo anno rispetto ai 21 del 2013, può esserseli calati), originaria del Ghana. Non è un’estroversa e questo dato costituisce il dubbio maggiore circa l’identificazione. L’italiano è proprio scarso: non capisce granché le domande e ti dà risposte imparate a memoria (quanti anni hai? Sono del Ghana). Invece in inglese qualcosa si riesce a dire. In ogni caso è gentile, ringrazia per i complimenti e cerca di ricambiarli. Nella comunicazione fisica resta distaccata: si lascia toccare strada facendo, ma non ricambia.
È sia diurna sia notturna, perché mi dice che comincia alle 10 del mattino e finisce alle 2 di notte. Magari ha arrotondato un po’ gli orari, ma in effetti il gruppetto delle africane lo vedo sempre all’opera ed evidentemente senza ricambio. Io l’ho incontrata quando le diurne dell’est avevano già staccato e le notturne non erano ancora arrivate, attorno alle 19.
Fa il pompino con preservativo a 20, senza a 30, sul boccafiga credo non ci siamo intesi, perché mi ha detto 50 e ha insistito, forse avrà capito con il preliminare orale scoperto, visto che avevamo appena parlato di quello, 100 per l’albergo, anale indisponibile.
Alla ricerca d’altro, passando dal punto di cui nel primo messaggio vengono date le coordinate precise, dove cioè la parallela della Valtidone Locate-Carpiano si immette nella Binasca, non posso non notarla. Viso carino un po’ quadrato, capelli lunghi mossi del loro colore scuro naturale, 1 e 70 di statura (non truccata da scarpe senza tacco). Snella, seconda di seno, culo scultoreo, tutto sodissimo e in bella mostra: indossa un bikini e autoreggenti neri ornati di pizzo. Per di più si muove sinuosa per provocare i viandanti.
La ingaggio per il pompino scoperto. È un trattamento di base: non si spoglia (anche se molto era già all’aria), fa su e giù con le labbra senza variazioni né affondi e si accompagna di mano, ma una certa sensibilità la trasmette perché evidentemente insaliva a sufficienza e applica la giusta pressione. Ma è il palpeggiamento del suo corpo, del culo in particolare, a dare slancio alla situazione. Alla venuta stacca subitissimo, affrettandosi a sputare i pochi schizzi che non l'hanno risparmiata e lasciando dissipare sulla mia pancia parte cospicua del seme prezioso.
L’imbosco è quello solito della zona, usato anche dalle rumene, un budello squallido, ma riparato da occhi indiscreti e senza passaggio, abbastanza lontano dal luogo di ingaggio.
Il corredo igienico-sanitario è minimale. Non ha fazzolettini umidi, ma asciutti, e prova a dare una passata con uno di quelli all’uccello: capirai, senza un fluido disinfettante, a cosa può servire! Per fortuna (sua) ero fresco di abluzioni. Alla fine, distogliendo il naturale collettore della bocca, mi porge repentinamente un fazzoletto che però non basta a contenere lo sciagurato sversamento e quindi me ne devo fare offrire altri due, che mi centellina uno alla volta, solo a richiesta.
Conosco l’offerta africana media, non cercavo virtuosismi tecnici e procedure professionalizzate, ma, una volta tanto, la notevole presenza erotica di un fisico esotico a prezzi modici, e quello che cercavo senza troppe pretese l’ho trovato.