Vedo che da parecchi mesi il tema dell’impatto sostenibile sull’ambiente delle nostre attività è molto dibattuto nelle discussioni in cui si deve riferire di qualche forma di smaltimento selvaggio. Tutto giusto, per carità, do ragione anche agli amici che mi hanno rimproverato l’incanto che non riesco a reprimere davanti a certe manifestazioni di volgarità. Però vi devo dire che il profilo del puttaniere ecosolidale mi suscita pure un pensiero ironico. Siamo ben consapevoli, immagino, del giudizio comune ufficiale su di noi, veicolato dai mezzi di comunicazione. Nella sezione “varie” ho pubblicato da poco la recensione di un recente film che mette in scena un cliente-tipo della strada (che vorrebbe rappresentare tutti noi), un semiselvaggio consumatore del corpo femminile, che ovviamente non manca di gettare il preservativo sborrato per terra. Ed eccoci qui, invece, a deprecare questi gesti. Il quotidiano “la Repubblica”, ricorderete, riservava la definizione di “siti della vergogna” ai nostri forum, dove invece mostriamo imbarazzo quando i resti dei nostri amori rischiano di disturbare la composta estetica dei benpensanti. A quanto pare, insomma, siamo degli strani porcelli, nel cui animo, laido e delicato, c’è il desiderio di non trasformare la natura in un immondezzaio e un civico rispetto per gli spazi urbani, che pure profaniamo con il nostro erotismo clandestino.
Ripeto inoltre di non illuderci che trattamenti meno plateali del lancio di Anna nel naviglio, l’educato sacchetto vicino al luogo in cui battono, il bidoncino dai colori graziosi nascosto in un angolo della casa delle semi-stradali, siano effettivamente più ecologici. Le nostre amiche vengono da realtà dove certe attenzioni spesso non sono ancora molto diffuse e si comportano di conseguenza. Una ragazza, la cui tamarraggine scala le vette del sublime, una volta depositò nella pattumiera del suo palazzo un sacchetto che era un incredibile caos di rifiuti organici, preservativi usati, fazzolettini, bottiglie di vetro ecc. E un’altra volta, prima di lasciare la casa, prese un mandarino, se ne mangiò qualche spicchio in ascensore, altri li portò alla mia bocca con le sua dita, che a momenti mi tornava duro, e poi abbandonò le bucce sopra la casella condominiale delle lettere. Una delle più incantevoli schifezze mai viste!
PS per Ominona. Musica e incontri mercenari è un bel tema, appena riesco apro una discussione nelle “varie” e ti aspetto lì per riparlarne. Per ora un karmico saluto.
Ripeto inoltre di non illuderci che trattamenti meno plateali del lancio di Anna nel naviglio, l’educato sacchetto vicino al luogo in cui battono, il bidoncino dai colori graziosi nascosto in un angolo della casa delle semi-stradali, siano effettivamente più ecologici. Le nostre amiche vengono da realtà dove certe attenzioni spesso non sono ancora molto diffuse e si comportano di conseguenza. Una ragazza, la cui tamarraggine scala le vette del sublime, una volta depositò nella pattumiera del suo palazzo un sacchetto che era un incredibile caos di rifiuti organici, preservativi usati, fazzolettini, bottiglie di vetro ecc. E un’altra volta, prima di lasciare la casa, prese un mandarino, se ne mangiò qualche spicchio in ascensore, altri li portò alla mia bocca con le sua dita, che a momenti mi tornava duro, e poi abbandonò le bucce sopra la casella condominiale delle lettere. Una delle più incantevoli schifezze mai viste!
PS per Ominona. Musica e incontri mercenari è un bel tema, appena riesco apro una discussione nelle “varie” e ti aspetto lì per riparlarne. Per ora un karmico saluto.