Gnocca forum
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carnevale
Super Hero (905 post)
K+ 1099 | K- 59
Vedo che da parecchi mesi il tema dell’impatto sostenibile sull’ambiente delle nostre attività è molto dibattuto nelle discussioni in cui si deve riferire di qualche forma di smaltimento selvaggio. Tutto giusto, per carità, do ragione anche agli amici che mi hanno rimproverato l’incanto che non riesco a reprimere davanti a certe manifestazioni di volgarità. Però vi devo dire che il profilo del puttaniere ecosolidale mi suscita pure un pensiero ironico. Siamo ben consapevoli, immagino, del giudizio comune ufficiale su di noi, veicolato dai mezzi di comunicazione. Nella sezione “varie” ho pubblicato da poco la recensione di un recente film che mette in scena un cliente-tipo della strada (che vorrebbe rappresentare tutti noi), un semiselvaggio consumatore del corpo femminile, che ovviamente non manca di gettare il preservativo sborrato per terra. Ed eccoci qui, invece, a deprecare questi gesti. Il quotidiano “la Repubblica”, ricorderete, riservava la definizione di “siti della vergogna” ai nostri forum, dove invece mostriamo imbarazzo quando i resti dei nostri amori rischiano di disturbare la composta estetica dei benpensanti. A quanto pare, insomma, siamo degli strani porcelli, nel cui animo, laido e delicato, c’è il desiderio di non trasformare la natura in un immondezzaio e un civico rispetto per gli spazi urbani, che pure profaniamo con il nostro erotismo clandestino.
Ripeto inoltre di non illuderci che trattamenti meno plateali del lancio di Anna nel naviglio, l’educato sacchetto vicino al luogo in cui battono, il bidoncino dai colori graziosi nascosto in un angolo della casa delle semi-stradali, siano effettivamente più ecologici. Le nostre amiche vengono da realtà dove certe attenzioni spesso non sono ancora molto diffuse e si comportano di conseguenza. Una ragazza, la cui tamarraggine scala le vette del sublime, una volta depositò nella pattumiera del suo palazzo un sacchetto che era un incredibile caos di rifiuti organici, preservativi usati, fazzolettini, bottiglie di vetro ecc. E un’altra volta, prima di lasciare la casa, prese un mandarino, se ne mangiò qualche spicchio in ascensore, altri li portò alla mia bocca con le sua dita, che a momenti mi tornava duro, e poi abbandonò le bucce sopra la casella condominiale delle lettere. Una delle più incantevoli schifezze mai viste!
PS per Ominona. Musica e incontri mercenari è un bel tema, appena riesco apro una discussione nelle “varie” e ti aspetto lì per riparlarne. Per ora un karmico saluto.
trinità return
IMPERATOR (20175 post)
K+ 1100 | K- 1248
carnevale grazie per la testimonianza


Hai la posta privata in entrata bloccata non ti posso rispondere
X Unire 3D o segnalazioni ,inviate un PM con LINK
https://www.youtube.com/wat…
ominona
Sr. Member (261 post)
K+ 68 | K- 31
Non perdo l'occasione per esprimere il mio disappunto sul "non-smaltimento" dei rifiuti.
Però ti faccio anche, come sempre, i miei complimenti, carnevale: non perdi un colpo! E tra l'altro la citazione del basso continuo mi ha fatto morire dal ridere! Ti intendi di musica, mi par di capire, pensando anche ad altre passate citazioni.
carnevale
Super Hero (905 post)
K+ 1099 | K- 59
Anna mi si è presentata come una veterana, con esperienza pluridecennale, operante da anni in zona pur con qualche interruzione, ma, se ho cercato bene, ancora priva di una discussione propria. Staziona sulla ex SS dei Giovi, in una piazzola che ci si trova a destra procedendo da Binasco verso Milano, poco prima del semaforo della frazione di Badile (dove si dirama la deviazione per Lacchiarella), comune di Zibido San Giacomo, 45.35 2620, 9.12 6017. La occupa di notte e almeno nei giorni non di punta verso l’1,30, a quanto ho verificato, stacca.
È una giovane donna minuta, sull’1 e 60, che dichiara 35 anni (realistici come soglia minima) e ha mantenuto la sua snellezza nonostante le gravidanze, con un viso ovale gradevole un po’ lungo non privo delle tracce dell’età, occhi nocciola, capelli castani lisci lunghi. L’indumento più arrapante che indossa è un accessorio fetish tipo una calza-stivale di pelle nera a mezza coscia che le scopre il culo, proporzionato ma non striminzito, che poi avrò modo di palpeggiare.
Fa il pompino coperto per 20, scoperto per 50, il boccafiga coperto per 30, il culo in macchina per 50, l’albergo per 100 (mezzora), per 150 comprensivo di anale e possibilità di fermarsi 45 minuti.
È una chiacchierona schietta e sicura di sé, simpatica in senso estroverso. Alla fine non manca di approfittare di uno dei passaggi a casa più lunghi della mia storia stradale, 12 chilometri, fortunatamente in direzione Milano, in cui, con la sua voce arrochita dal fumo, mi racconta ampiamente di sé, delle sue origini albanesi, della sua lunga permanenza in Italia, fa le sue osservazioni su italiani del nord e del sud (tesse un elogio invero non originalissimo dei napoletani generosi e cordiali) o sull’inferire della crisi economica. Consapevole del paradosso, sentenzia pure che c’è troppa immigrazione!
L’imbosco non esiste (o almeno non vi ricorre per il solo pompino): ci allontaniamo dalla ex statale, in una vietta senza passaggio almeno durante la nostra permanenza, ma in zona abitata, esposti perché semplicemente accostiamo a bordo strada.
Il pompino protetto che le chiedo non è opera d’arte, ma di abile artigianato, affinato dall’esperienza. Non si spoglia e attacca senza ulteriori preliminari. Non usa le mani se non per reggere l’uccello e solleticare lo scroto. La presa è sensibile e l’insalivazione buona, con il piacevole basso continuo dei suoi sonori risucchi. Il saliscendi è effettuato in torsione della bocca rispetto all’asta. Le variazioni consistono soprattutto nell’accelerazione progressiva della ciucciata. Non manifesta insofferenza di fronte al passare del tempo. Non stacca prematuramente e lascia completare l’orgasmo.
Il Naviglio pavese sarà costretto a servire ad una delle funzioni meno gloriose, ahimè, della sua storia plurisecolare. Collezionando incontro dopo incontro i modi più sordidamente fantasiosi di smaltire i rifiuti dell’amore, vedo anch’io operante la soluzione di cui finora avevo soltanto letto, in un recente racconto del praestantissimus vir dominus Porcellinus. Quando passiamo sul ponticello che ci riporta alla sua stazione di sosta, Anna apre con nonchalance il finestrino e affida ai flutti cerulei il fagotto di fazzolettini asciutti e umidi, lattice e sborra, che adesso mi figuro in romantico galleggiamento verso il mare.
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