Qualche sera fa, avverto un piacevole rigonfiamento nei pantaloni, anzi più precisamente nelle mutande, e decido di fare un giretto perlustrativo per via Salaria. Noto parecchie fanciulle, alcune molto belline: una biondina sotto il ponte dell'Olimpica, apparentemente molto giovane, una bruna dalla magnifica pelle olivastra sulla panchina della fermata del bus vicino all'aeroporto dell'Urbe. Improvvisamente mi sento ispirato per una ragazza seduta alla panchina della fermata del bus appena prima del raccordo, in direzione Rieti. E' alta, viso gradevole, poco loquace, ma lo sono anch'io, sono stanco e non ho voglia di parlare. Si chiama Alina. Mi porta in un posto molto tranquillo che si raggiunge imboccando lo svincolo per il raccordo. Lei si mostra paziente e tranquilla come piace a me che ho bisogno di tempo per raggiungere la giusta consistenza. Rapporto molto classico, bj e rai1. Tutto coperto e senza fretta. La riaccompagno alla sua postazione e torno alla magione svuotato e rilassato.