vi racconto un sogno di circa un mese fa... Era da tempo che avevo puntato una delle girl che stazionano sulla Togliatti dalla parte del teatro tenda, ma contrariamente ai colleghi che hanno raccontato le loro esperienze con le giovani del posto, la mia prescelta dovrebbe avere una quarantina d'anni (forse) ma comunque un fisico slanciato e scosciato stretto in un mini tubino fucsia, nel classico stile del posto. Mi addormento con i pantaloni della tuta, perché mi piace dormir in maniera pratica, comoda, e soprattutto ricompormi immediatamente nel caso dovessi svegliarmi di soprassalto perché stanno bussando alla porta... Faccio un paio di giri di ricognizione tipo condor che volteggia sul cadavere, quindi mi accosto e concordo un bbj per vu-35: chiedo dove andiamo, perché già una volta in passato avevo rinunciato in quanto voleva spomparmi dietro un rado cespuglio praticamente al centro dello spartitraffico in mezzo alla strada, e non mi pareva il caso. Non ti preoccupare, mi dice, andiamo sotto il ponte, non ci vede nessuno. Ok, rispondo, e scendiamo sotto il dirupo da un sentiero aperto nel varco della rete sulla Togliatti. Credevo di trovare un anfratto tra le frasche, invece c'è l'anta di una porta piantata per terra ma di traverso, poggiata sul lato lungo e tenuta su con due zeppi di legno, a ridosso della parete di sostegno del terrapieno su cui basa il marciapiede sovrastante, praticamente un muro al quale è attaccato in maniera posticcia un cencio non ricordo se di stoffa o di plastica, sotto il quale ripararsi dagli sguardi indiscreti.
Per terra, un piccolo materasso lercio che sarebbe scansato pure dai sorci, ma in compenso non posso non sottolineare la sensibilità della tipa nei confronti dell'ambiente e del rispetto delle norme in materia di raccolta differenziata dei rifiuti, poiché ci sono due buste per la raccolta rispettivamente dei profilattici e dei fazzolettini usati durante le copule.
Entro (si fa per dire) nella capannina dell'amore così allestita e la tipa, accasciata si a terra sul materassino, mi chiede come voglia mettermi, se disteso o in piedi. Superato l'attimo di folgorazione mentale, rispondo che credo proprio che resterò in piedi, anzi con le ginocchia leggermente flesse, in quanto se resto dritto affondo con la testa nel telo, lercio, che fa da tetto al loculo. Mi rendo subito conto che la posizione non è delle più agevoli per ricevere un bbj, dal momento che si resta in continua tensione muscolare sulle gambe, così ho una geniale intuizione: indosso il casco che avevo sottobraccio, e finalmente posso alzarmi bene in piedi senza rischio di aumentare la popolazione della mia testa. Inoltre ha duplice funzione: igienica in quanto non mi tiene a contatto con il cencio lurido, e di sicurezza in quanto mi protegge la testa da eventuali smottamenti del terrapieno.
Raggiunta finalmente una posizione di stabile equilibrio, provo a toccare una tetta della tipa, scostando delicatamente la spallina del reggiseno (sono pur sempre un signore...) ma sgarbatamente mi viene fatto presente che a vu-35 non ho questa licenza. Va bene, annuisco pacatamente, ma con altrettanta grazia chiedo: però te posso sbora' in bocca? Si, mi risponde la gentildonna, quello si, in quanto contemplato dal menù per la prestazione scelta... Concluso lo scambio di convenevoli come da Galateo di Monsignor Della Casa, la tipa si raccoglie i capelli in una coda e comincia a ciucciare con lena e dedizione. Il bbj è senza infamia e senza lode, stantuffo a ritmo industriale, come la maggior parte delle otr mira a concludere presto il servizio, devo però dire che non fa uso di mani, che tiene invece sulle proprie gambe inginocchiata davanti a me, in una posizione che mi fa venire in mente una gallina che becca il mangime a terra.
Al momento della cimmata, accoglie tutto fino alla fine e poi sputa di lato per terra, accompagnando il gesto con un sonoro scracchio: si vede che è una signora di gran classe... Gentilmente mi porge dei fazzolettini che credo esser fatti con un impasto a base di crusca in aggiunta alla cellulosa, dato che sono di colore non proprio candido, quindi cortesemente rifiuto e uso i miei. Scosto la tenda di fortuna, e raccolgo la standing ovation degli operai del cantiere adiacente, infervorati come spettatori sul loggione di una prima alla Scala. Mi accorgo infatti solo adesso che il suddetto cantiere ha da poco ripreso i lavori, quindi in quella posizione ribassata si sta si al riparo dagli sguardi di chi sta sulla strada principale, ma ci si espone in pieno alla vista di chiunque si trovi nell'area dell'intero piazzale di manovra del sovrastante cantiere proprio di fronte.
Detto questo, risalgo il declivio per tornare alla moto, naturalmente senza togliere il casco per non essere ulteriormente sputtanato.
Considerazioni a latere: nulla da recriminare dal momento che era una porcata che volevo fare proprio perché ispirato da quella tipa in particolare, con l'aria da signora porca che potresti incontrare al supermercato mente valuta quali cetrioli acquistare in base alla loro misura. Non ripeterei l'esperienza per le scarse condizioni igieniche, per la mancanza di privacy, e per la sensazione di degrado che sicuramente attirerà altri lettori del forum, ai quali sarò lieto di fornire ulteriori info. Non inserisco INDEX in quanto non ho recapiti della tipa, che però staziona sempre all'inizio della traversa della Togliatti che porta al teatro tenda.
Saluti a tutti.
Per terra, un piccolo materasso lercio che sarebbe scansato pure dai sorci, ma in compenso non posso non sottolineare la sensibilità della tipa nei confronti dell'ambiente e del rispetto delle norme in materia di raccolta differenziata dei rifiuti, poiché ci sono due buste per la raccolta rispettivamente dei profilattici e dei fazzolettini usati durante le copule.
Entro (si fa per dire) nella capannina dell'amore così allestita e la tipa, accasciata si a terra sul materassino, mi chiede come voglia mettermi, se disteso o in piedi. Superato l'attimo di folgorazione mentale, rispondo che credo proprio che resterò in piedi, anzi con le ginocchia leggermente flesse, in quanto se resto dritto affondo con la testa nel telo, lercio, che fa da tetto al loculo. Mi rendo subito conto che la posizione non è delle più agevoli per ricevere un bbj, dal momento che si resta in continua tensione muscolare sulle gambe, così ho una geniale intuizione: indosso il casco che avevo sottobraccio, e finalmente posso alzarmi bene in piedi senza rischio di aumentare la popolazione della mia testa. Inoltre ha duplice funzione: igienica in quanto non mi tiene a contatto con il cencio lurido, e di sicurezza in quanto mi protegge la testa da eventuali smottamenti del terrapieno.
Raggiunta finalmente una posizione di stabile equilibrio, provo a toccare una tetta della tipa, scostando delicatamente la spallina del reggiseno (sono pur sempre un signore...) ma sgarbatamente mi viene fatto presente che a vu-35 non ho questa licenza. Va bene, annuisco pacatamente, ma con altrettanta grazia chiedo: però te posso sbora' in bocca? Si, mi risponde la gentildonna, quello si, in quanto contemplato dal menù per la prestazione scelta... Concluso lo scambio di convenevoli come da Galateo di Monsignor Della Casa, la tipa si raccoglie i capelli in una coda e comincia a ciucciare con lena e dedizione. Il bbj è senza infamia e senza lode, stantuffo a ritmo industriale, come la maggior parte delle otr mira a concludere presto il servizio, devo però dire che non fa uso di mani, che tiene invece sulle proprie gambe inginocchiata davanti a me, in una posizione che mi fa venire in mente una gallina che becca il mangime a terra.
Al momento della cimmata, accoglie tutto fino alla fine e poi sputa di lato per terra, accompagnando il gesto con un sonoro scracchio: si vede che è una signora di gran classe... Gentilmente mi porge dei fazzolettini che credo esser fatti con un impasto a base di crusca in aggiunta alla cellulosa, dato che sono di colore non proprio candido, quindi cortesemente rifiuto e uso i miei. Scosto la tenda di fortuna, e raccolgo la standing ovation degli operai del cantiere adiacente, infervorati come spettatori sul loggione di una prima alla Scala. Mi accorgo infatti solo adesso che il suddetto cantiere ha da poco ripreso i lavori, quindi in quella posizione ribassata si sta si al riparo dagli sguardi di chi sta sulla strada principale, ma ci si espone in pieno alla vista di chiunque si trovi nell'area dell'intero piazzale di manovra del sovrastante cantiere proprio di fronte.
Detto questo, risalgo il declivio per tornare alla moto, naturalmente senza togliere il casco per non essere ulteriormente sputtanato.
Considerazioni a latere: nulla da recriminare dal momento che era una porcata che volevo fare proprio perché ispirato da quella tipa in particolare, con l'aria da signora porca che potresti incontrare al supermercato mente valuta quali cetrioli acquistare in base alla loro misura. Non ripeterei l'esperienza per le scarse condizioni igieniche, per la mancanza di privacy, e per la sensazione di degrado che sicuramente attirerà altri lettori del forum, ai quali sarò lieto di fornire ulteriori info. Non inserisco INDEX in quanto non ho recapiti della tipa, che però staziona sempre all'inizio della traversa della Togliatti che porta al teatro tenda.
Saluti a tutti.