Ieri, per scrivere quattro righe, ho impiegato piu' di un'ora e rileggendomi ho visto gli errori di battitura e di stanchezza.
Allora mi son preparato il file e ho fatto il copia ed incolla per avere una buona grammatica.
Stamattina c'e' il sole, ho annusato e tenuto nel cuore il profumo dell'aria fresca, carica della dolcezza dei tigli.
Alea Iacta Est.
Oggi si parte, si imbarcano gli ultimi pensieri e le ultime istantanee di una vita passata insieme a me stesso.
Una persona mi ha scritto e mi ha colpito. Ti posso solo dire una cosa: la motivazione la troverai in te stesso, quando sarai maturo per capirti.
Altrimenti sarai sempre in conflitto con tutto, e perderai, perche' non saprai dove trovarti.
Tolto questo, il mio vero nome e' Adriano e da oggi, con fredda determinazione lucidita', passo mano ad un caro amico, un mio fratello minore potrei dirvi. Con cui ho passato i migliori e peggiori momenti della mia vita.
La clessidra ha finito la sabbia, e non riesco piu' a passare il tempo, tormentato dall'oblio della morfina e dal dolore.
Basta dolore, basta sangue.... basta.
E' semplicemente finita.
Si muore soli, perche' nessuno ti dira' cosa e se c'e' qualcosa.
Si muore con i propri dubbie e le proprie paure.
Con la certezza di non aver completato quelle cose che si sarebbero potute o volute fare.
Ma......
Si spera di aver seminato qualcosa di buono, che altri raccoglieranno.
Oggi faro' la mia ultima visita al cimitero, prima di andarci definitivamente. Voglio tenere nel cuore il colore dell'erba, dei fiori. Cercare un'ape e vederla ronzare da un fiore all'atro.
Ho bisogno di sentire in me il ciclo della vita. Assaporare qualche ultimo istante prima di tornare indietro, lasciare da parte la sacca da attaccare alla flebo e mettere in funzione la deviazione.
Ho chiesto a chi mi segue di non venire.
Lascio libere la dottoressa e l'infermiera per persone migliori di me.
Che hanno bisogni e speranze da curare.
Ho chiesto al buon Frate di venire a trovarmi quando puo', e di svegliarmi se mi vede dormire. Ha le chiavi di casa. Andro' con lui dai miei.
E, se avra' tempo, spero che rimarra' li' accanto a me.
Se non avro' troppo dolore e riusciro' a parlare, faremo due chiacchiere e due preghiere.
Altrimenti, gli chiedero' solo l'estrema unzione e di tenermi per mano.
Un bastimento carico di esperienze, di sogni, di delusioni, di amori, di guerre combattute, di ferite, di dolori, si speranze si prepara a partire.
A bordo un solo cuore.
"Non abbiate paura della tenerezza" Mi pare lo abbia detto Papa Francesco.
Io vi posso solo dire: non abbiate paura di voi stessi. Potete solo che migliorare.
In bocca al lupo ad ognuno di voi.
Vorrei stringervi personalmente in un abbraccio. Ma non riesco piu' nemmeno a tenermi in piedi. Ed odio abbracciare da seduto.
A tutti voi, un dolcissimo sorriso ed un dolce abbraccio.
Adriano