Il borgo di Puntèria è ubicato precisamente a fianco, oppure sotto, oppure in mezzo, tra le nostre città.
Non è differente dal mio o dal vostro regno, sembrerebbe quasi un luogo, in apparenza, privo di particolarità.
Non vi ho visto draghi, né fate, né orchi, né nani,
E c’è chi giura che i suoi abitanti siano sia miei, ma anche vostri, compaesani.
Eppur qualcosa di strano c’è, nella sua popolazione,
Perché i cittadini di Puntèria non hanno un volto e non hanno un nome.
Semplicemente come nel libro degli ospiti di un albergo,
Ognun lascia segno con le proprie frasi, ciascun nel suo gergo.
Lasciate, questa volta, più che sia io a decantarne l’aspetto
Che sian le loro stesse firme a raccontar i caratteri di questo borghetto:
Colui che pompa coperto
Colui che chiama troppo tardi, e non trova mai aperto
Colui che spera nel superenalotto
Colui che chiama le ragazze e poi tira il pacco, doppio pacco e contropaccotto
Colui che cerca le tettone
Colui che non sa che farsene di un kilo di silicone
Colui che vuole la zia
Colui che preferisce la ventenne per farsi compagnia
Colui che vaga le strade notturne per trovare la sua amata
Colui che non controlla le foto e si piglia un inc…ta
Colui che non si accontenta e prova qualche kilometro più su
Colui che si ferma e si ritrova dietro due luci blu
Colui che va al centro massaggi
Colui che non va da nessuna, ma manda sempre mille messaggi
Colui che si è dato alla macchia
Colui che per non insospettire la moglie, da sé, i vestiti smacchia
Colui che pacatamente riporta la sua visione
Colui che cerca sempre il singolar tenzone
Colui che lo fa con professionalità ed il resto son ca..ate
Colui che preferisce più che altro farsi due risate.
Ve ne ho riportate solo alcune, ma infinite altre ancora ve ne sono.
È saran sempre di più anche se qualcuno grida all’abbandono.
Ecco vedete, Imperatore, di questa città io non vi ho descritto molto,
perché son convinto che meglio di mille racconti, possan riuscir le frasi dei suoi abitanti senza volto.
E discolpatemi se sembrerò avaro, nel non riportarvi le mie conclusioni,
Ognun ne trae l’idea in base alle proprie sensazioni.
Non è sotto la luce del sole anche quando il cielo è terso,
Ma è una città che dalla mia o dalla vostra non ha molto di diverso.
E per capirla non bisogna scavare a fondo,
È semplicemente un perfetto specchio del nostro mondo.
Come le precedenti, mia, ma in parte ispirata ai racconti delle "Città invisibili" di Calvino
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.
Non è differente dal mio o dal vostro regno, sembrerebbe quasi un luogo, in apparenza, privo di particolarità.
Non vi ho visto draghi, né fate, né orchi, né nani,
E c’è chi giura che i suoi abitanti siano sia miei, ma anche vostri, compaesani.
Eppur qualcosa di strano c’è, nella sua popolazione,
Perché i cittadini di Puntèria non hanno un volto e non hanno un nome.
Semplicemente come nel libro degli ospiti di un albergo,
Ognun lascia segno con le proprie frasi, ciascun nel suo gergo.
Lasciate, questa volta, più che sia io a decantarne l’aspetto
Che sian le loro stesse firme a raccontar i caratteri di questo borghetto:
Colui che pompa coperto
Colui che chiama troppo tardi, e non trova mai aperto
Colui che spera nel superenalotto
Colui che chiama le ragazze e poi tira il pacco, doppio pacco e contropaccotto
Colui che cerca le tettone
Colui che non sa che farsene di un kilo di silicone
Colui che vuole la zia
Colui che preferisce la ventenne per farsi compagnia
Colui che vaga le strade notturne per trovare la sua amata
Colui che non controlla le foto e si piglia un inc…ta
Colui che non si accontenta e prova qualche kilometro più su
Colui che si ferma e si ritrova dietro due luci blu
Colui che va al centro massaggi
Colui che non va da nessuna, ma manda sempre mille messaggi
Colui che si è dato alla macchia
Colui che per non insospettire la moglie, da sé, i vestiti smacchia
Colui che pacatamente riporta la sua visione
Colui che cerca sempre il singolar tenzone
Colui che lo fa con professionalità ed il resto son ca..ate
Colui che preferisce più che altro farsi due risate.
Ve ne ho riportate solo alcune, ma infinite altre ancora ve ne sono.
È saran sempre di più anche se qualcuno grida all’abbandono.
Ecco vedete, Imperatore, di questa città io non vi ho descritto molto,
perché son convinto che meglio di mille racconti, possan riuscir le frasi dei suoi abitanti senza volto.
E discolpatemi se sembrerò avaro, nel non riportarvi le mie conclusioni,
Ognun ne trae l’idea in base alle proprie sensazioni.
Non è sotto la luce del sole anche quando il cielo è terso,
Ma è una città che dalla mia o dalla vostra non ha molto di diverso.
E per capirla non bisogna scavare a fondo,
È semplicemente un perfetto specchio del nostro mondo.
Come le precedenti, mia, ma in parte ispirata ai racconti delle "Città invisibili" di Calvino
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.