La prima volta che incontrai P. fu lo scorso inverno, in seguito ad un mio annuncio che mi fruttò la bellezza di 5 risposte concrete che si trasformarono in 5 incontri.
Fu quella una delle rare volte in cui ebbi la fortuna di veder soddisfatti i miei sforzi di compositore di annunci.
L’inserzione che presentai nel noto sito di B.I. era stata infatti sapientemente composta , tanto da accattivare ed attrarre l’attenzione .
Fattostà che P. fu una di quelle poche che mi rispose direttamente, inviando da subito il suo contatto telefonico.
L’incontro fu pertanto immediato ed avvenne in un parcheggio pubblico alla periferia della città.
Mi si presentò questa donna, single milf di mezza età, in apparenza normale, ma con un sorriso accattivante e uno sguardo carico di sensualità; era vestita in modo molto semplice, quasi che fosse uscita dalla cucina poco prima; ciò che mi colpì fu la sua scollatura da cui trasparivano due seni bei sodi e pieni da 4° almeno, se non 5°. Fu simpatica e fu simpatico parlare con lei, pronta allo scherzo, alla battuta, affatto banale. Fu così che mi accordai per un uscita a cena che si sarebbe consumata la settimana successiva.
Giunto il giorno fatidico, ci accordammo per incontrarci per ora di cena in centro città.
Arrivato sul posto fu puntualissima e l’accolsi con un omaggio floreale. L’idea era di consumare una cena, conoscerci e non fare programmi predeterminati, ma lasciare al caso ciò che sarebbe stato del prosieguo di serata.
La portai in un ristorante molto ricercato in provincia, dove passammo una serata carica di allegria, dialogo anche non banale, simpatia e molta sensualità. Lei era vestiva un abito sobrio, attillato e scollato tra il casto e l’erotico, che dava risalto alle sue forme.
Le scarpe erano rosso fuoco, le unghie laccate di rosso e le labbra anch’esse color rosso .
Restammo a dialogare tutta la serata fino quasi alla chiusura del locale molto tardi e poi, ci spostammo in auto nel parcheggio di un altro locale un po più distante dove volevo offrirle un drink.
Fatto sta che non uscimmo nemmeno dall’auto, rimanendo nell’abitacolo a provocarci a baciarci e a strusciarci, conoscendo le nostre intimità con l’uso delle mani .
Fu qui che conobbi la sua vera natura esibizionista quando, mentre ci limonavamo, si affiancò un auto alla nostra per parcheggiare e lei, accortasi che di li a poco sarebbero scese delle persone, estrasse dalla scollatura uno dei suoi splendidi seni, dicendomi di leccarlo e di baciarle il capezzolo, avvicinandosi ancor più al finestrino per essere vista dall’esterno. Amara delusione fu la sua quando dall’auto accanto scesero due ragazze, per nulla brutte tra l’altro, che accortesi della scena risero di buon grado. Staccatasi da me il suo commento fu “che peccato”, ricomponendosi e lasciandomi a metà strada con una eccitazione insoddisfatta alle stelle .
L’orario era tardo per entrambi e trattandosi di un giorno feriale fu lei ad insistere per rientrare alla base. Questa volta fui io ad essere amareggiato, ma ligio ai doveri e con spirito cavalleresco obbedii e rientrammo alla base nel nostro contesto cittadino.
Ci salutammo con normalità, quasi fosse stato un incontro furtivo e, ricordo che rientrai a casa con una intima rigidità che mi costrinse ad un bricolage di falegnameria autoctono.
Pur avendo il suo recapito, non la contattai più e quasi ad essermene dimenticato mi persi pure il suo numero nei meandri degli appunti del diario giornaliero.
Alla fine di febbraio di quest’anno, ad un altro mio annuncio ecco una sua nuova risposta con recapito. Nel dubbio che di lei si trattasse ecco instaurarsi tra noi un breve ma intenso incontro epistolare ed ecco apparire anche una sua foto, da cui inequivocabilmente ho la conferma della sua identità, ma anche della sua arditezza, in quanto l’immagine la ritrae al termine di un rapporto orale con tanto di COF e CIM con allegra colata dalle labbra. L’immagine a quel punto diventa il pretesto per rincarare la dose sulle intenzioni del nostro incontro che, stabiliamo di comune accordo, avvenga con le stesse modalità del precedente, ma con un prosieguo un po più ardito.
Il tempo passa e non mi riesce di incontrarla, vuoi per motivi di lavoro, vuoi per altro, ma entrambi non desistiamo, ed anzi quest’attesa non fa altro che acuire i desideri di entrambi.
E’ così che in questi giorni accade il nostro secondo convegno serale.
La incontro come l’altra volta e la trovo ancora col suo vestito sobrio, questa volta più scuro, ma sempre attillato e scollato e al posto delle scarpe indossa stivali sopra il ginocchio.
E’ simpatica fors’anche più dell’altra volta e il fatto di esserci già visti rende questo incontro ancor più rilassato. Parliamo molto , ridiamo scherziamo e ci raccontiamo dei nostri reciproci incontri accaduti nel frangente dall’ultima nostra volta. Non so se è stato per strategia o per casualità che lei mi racconta di alcuni incontri arditi con occasionali compagni di merende (e qui mi immagino magari di qualche collega del forum insieme a lei) e di come e di cosa hanno fatto insieme in un privè a Milano e del suo incontro a tre con una sua amica; sta di fatto che già ancor prima di giungere al ristorante l’aria in macchina si fa pesante e si carica di testosterone.
Peccato che ho scelto una location non distante e dunque giungiamo in fretta al ristorante .
Come la volta precedente la serata si dimostra simpatica, ma con meno carica di sensualità. Nulla però risulta fuori posto e il desiderio di non soffermarci troppo in quel sito ci spinge a terminare presto le cena che risulta gustosa, ma parca.
Usciamo dal locale, siamo in aperta campagna alle porte della città e, con la scusa di mostrarle l’amenità del paesaggio notturno la porto in un luogo riparato ai margini di un bosco dove nessuno mai o quasi, giunge in ora tarda. Spenti i fari siamo infatti avvolti nel buio della notte e nel silenzio della natura che ci circonda e che stimola i nostri sensi.
Le accarezzo i capelli e lei , apprezzando, si rivolge a me toccandomi le spalle e la nuca ; io mi avvicino al suo volto e, lievemente, le sfioro le labbra con le mie e quando sento che la sua lingua cerca il sapore della mia bocca, azzardo con la mia lingua l’esplorazione del suo cavo orale, toccandole il corpo, i seni e le gambe.
Proseguiamo così per un poco fin quando esplorando le sue gambe mi intrufolo nella sua intimità che scopro, con mia sorpresa, essere completamente ignuda, priva di mutandine.
Soffocato dall’eccitazione mi rendo conto in quel momento di aver avuto accanto per tutto il tempo della serata quella donna con la yoni già pronta e all’aria aperta.
Alla mia sorpresa P. risponde allargando le gambe e toccandosi l’intimità e portando poi la mia mano a sentire l’umido che copioso fuoriesce dalla sua fessura.
Non ci vedo più dall’eccitazione e grande è la voglia di gustarla che mi abbasso a suggere dei suoi umori con ella che , eccitata, mi spinge la testa verso di sé, costringendomi a lavarmi letteralmente il volto della sua cremina che di li a poco squirta a piccoli getti direttamente su di me e nella mia bocca, avida di tale assaggio intimo.
Risalgo condividendo i suoi umori nella sua bocca che lei apprezza e con le mani afferro i suoi seni ampi e sodi, strizzandole i capezzoli fino a farle male, ma con sua grande soddisfazione.
P. si rivela una donna calda e sensuale, con uno spiccato senso verso l’esibizionismo e la sessualità. Si lascia fare e risponde sempre con favore anche quando scopro che il suo lato B è bello, sodo e con l’orifizio sufficientemente largo da accogliere quasi le mie prime tre dita della mano e lei non nasconde questa sua propensione dichiarando il piacere che prova a sentirsi presa nella sua seconda porta, oltre che nella prima. Le mie dita passano infatti da una fessura ad un'altra senza impedimento alcuno, ma anzi col piacere di sentire sempre copioso fuoriuscire il nettare del suo piacere.
Sto esplodendo quasi ed ella ben sapendo della mia sofferenza obbligata, esce dall’abitacolo così com’è semi ignuda e mi invita a raggiungerla per proseguire il nostro convegno all’aperto.
Ci troviamo dunque io appoggiato al cofano dell’auto e lei inginocchiata che mi pompa la verga con movimenti lenti decisi e precisi, affondando la testa fino alla radice e portando la mia mano alla sua nuca, quasi volesse che la obbligassi a tal gesto di comando.
E’ enorme il desiderio di averla mia e già assaporo il sogno di penetrarla analmente, che l’eccitazione diventa quasi insopportabile e lei, con sapienza intuitiva , ecco staccare la bocca dal mio membro e proseguire esperta di mano incitandomi a venirle sui seni .
In estasi esplodo dunque senza più pensare a dove vengo e a come vengo, assaporando il gusto di quel momento catartico, inondando i suoi seni, la sua mano e ogni altro dove.
La guardo nel buio della notte e intravedo la sua sagoma, riconoscendo il suo volto e il suo sorriso soddisfatto e appagato ; lei mi guarda con quel suo sguardo erotico e, avvicinandosi la mano alla sua bocca, ecco che con la lingua assapora i residui della mia crema, commentandone poi il gusto.
Avvicinatasi a me, mi obbliga infine a condividere il sapore di me stesso con la sua lingua che saetta frenetica nelle nostre bocche unite.
Rientrati in auto, ci asciughiamo, ripuliamo e rivestiamo, ricomponendoci per il rientro nella società.
Il viaggio di ritorno è un rientro nella simpatia e nel piacere di dialoghi e argomenti comuni, quasi ci stessimo già dimenticando del nostro appagamento. Ma il saluto finale, pur nella sua sobrietà ci rende curiosi di immaginare cosa potrebbe essere se ci spingessimo oltre e qui arriva l’auspicio di un futuro nuovo incontro, ben voluto da entrambi che accadrà chissà quando, se entrambi lo vorremo ……
Questo episodio recentissimo, mi ha spinto ad un momentaneo rientro provocatorio nel forum.
Chi vorrà apprezzare si compiaccia della lettura; chi vorrà contestare l’assenza di un link condivisibile , attui ogni altra azione di suo gradimento; chi vorrà invece condividere un episodio analogo od un confronto per scoprire se la fatidica milf descritta è stata testata anche da altri colleghi, non ha che da replicare a questa mia.
Come già annunciato sarò sempre attivo per contatti in pvt rispondendo a chiunque chieda.
Vivissimi auguri di buone tromb. a tutti !!!
Rag. Fantozzi
Fu quella una delle rare volte in cui ebbi la fortuna di veder soddisfatti i miei sforzi di compositore di annunci.
L’inserzione che presentai nel noto sito di B.I. era stata infatti sapientemente composta , tanto da accattivare ed attrarre l’attenzione .
Fattostà che P. fu una di quelle poche che mi rispose direttamente, inviando da subito il suo contatto telefonico.
L’incontro fu pertanto immediato ed avvenne in un parcheggio pubblico alla periferia della città.
Mi si presentò questa donna, single milf di mezza età, in apparenza normale, ma con un sorriso accattivante e uno sguardo carico di sensualità; era vestita in modo molto semplice, quasi che fosse uscita dalla cucina poco prima; ciò che mi colpì fu la sua scollatura da cui trasparivano due seni bei sodi e pieni da 4° almeno, se non 5°. Fu simpatica e fu simpatico parlare con lei, pronta allo scherzo, alla battuta, affatto banale. Fu così che mi accordai per un uscita a cena che si sarebbe consumata la settimana successiva.
Giunto il giorno fatidico, ci accordammo per incontrarci per ora di cena in centro città.
Arrivato sul posto fu puntualissima e l’accolsi con un omaggio floreale. L’idea era di consumare una cena, conoscerci e non fare programmi predeterminati, ma lasciare al caso ciò che sarebbe stato del prosieguo di serata.
La portai in un ristorante molto ricercato in provincia, dove passammo una serata carica di allegria, dialogo anche non banale, simpatia e molta sensualità. Lei era vestiva un abito sobrio, attillato e scollato tra il casto e l’erotico, che dava risalto alle sue forme.
Le scarpe erano rosso fuoco, le unghie laccate di rosso e le labbra anch’esse color rosso .
Restammo a dialogare tutta la serata fino quasi alla chiusura del locale molto tardi e poi, ci spostammo in auto nel parcheggio di un altro locale un po più distante dove volevo offrirle un drink.
Fatto sta che non uscimmo nemmeno dall’auto, rimanendo nell’abitacolo a provocarci a baciarci e a strusciarci, conoscendo le nostre intimità con l’uso delle mani .
Fu qui che conobbi la sua vera natura esibizionista quando, mentre ci limonavamo, si affiancò un auto alla nostra per parcheggiare e lei, accortasi che di li a poco sarebbero scese delle persone, estrasse dalla scollatura uno dei suoi splendidi seni, dicendomi di leccarlo e di baciarle il capezzolo, avvicinandosi ancor più al finestrino per essere vista dall’esterno. Amara delusione fu la sua quando dall’auto accanto scesero due ragazze, per nulla brutte tra l’altro, che accortesi della scena risero di buon grado. Staccatasi da me il suo commento fu “che peccato”, ricomponendosi e lasciandomi a metà strada con una eccitazione insoddisfatta alle stelle .
L’orario era tardo per entrambi e trattandosi di un giorno feriale fu lei ad insistere per rientrare alla base. Questa volta fui io ad essere amareggiato, ma ligio ai doveri e con spirito cavalleresco obbedii e rientrammo alla base nel nostro contesto cittadino.
Ci salutammo con normalità, quasi fosse stato un incontro furtivo e, ricordo che rientrai a casa con una intima rigidità che mi costrinse ad un bricolage di falegnameria autoctono.
Pur avendo il suo recapito, non la contattai più e quasi ad essermene dimenticato mi persi pure il suo numero nei meandri degli appunti del diario giornaliero.
Alla fine di febbraio di quest’anno, ad un altro mio annuncio ecco una sua nuova risposta con recapito. Nel dubbio che di lei si trattasse ecco instaurarsi tra noi un breve ma intenso incontro epistolare ed ecco apparire anche una sua foto, da cui inequivocabilmente ho la conferma della sua identità, ma anche della sua arditezza, in quanto l’immagine la ritrae al termine di un rapporto orale con tanto di COF e CIM con allegra colata dalle labbra. L’immagine a quel punto diventa il pretesto per rincarare la dose sulle intenzioni del nostro incontro che, stabiliamo di comune accordo, avvenga con le stesse modalità del precedente, ma con un prosieguo un po più ardito.
Il tempo passa e non mi riesce di incontrarla, vuoi per motivi di lavoro, vuoi per altro, ma entrambi non desistiamo, ed anzi quest’attesa non fa altro che acuire i desideri di entrambi.
E’ così che in questi giorni accade il nostro secondo convegno serale.
La incontro come l’altra volta e la trovo ancora col suo vestito sobrio, questa volta più scuro, ma sempre attillato e scollato e al posto delle scarpe indossa stivali sopra il ginocchio.
E’ simpatica fors’anche più dell’altra volta e il fatto di esserci già visti rende questo incontro ancor più rilassato. Parliamo molto , ridiamo scherziamo e ci raccontiamo dei nostri reciproci incontri accaduti nel frangente dall’ultima nostra volta. Non so se è stato per strategia o per casualità che lei mi racconta di alcuni incontri arditi con occasionali compagni di merende (e qui mi immagino magari di qualche collega del forum insieme a lei) e di come e di cosa hanno fatto insieme in un privè a Milano e del suo incontro a tre con una sua amica; sta di fatto che già ancor prima di giungere al ristorante l’aria in macchina si fa pesante e si carica di testosterone.
Peccato che ho scelto una location non distante e dunque giungiamo in fretta al ristorante .
Come la volta precedente la serata si dimostra simpatica, ma con meno carica di sensualità. Nulla però risulta fuori posto e il desiderio di non soffermarci troppo in quel sito ci spinge a terminare presto le cena che risulta gustosa, ma parca.
Usciamo dal locale, siamo in aperta campagna alle porte della città e, con la scusa di mostrarle l’amenità del paesaggio notturno la porto in un luogo riparato ai margini di un bosco dove nessuno mai o quasi, giunge in ora tarda. Spenti i fari siamo infatti avvolti nel buio della notte e nel silenzio della natura che ci circonda e che stimola i nostri sensi.
Le accarezzo i capelli e lei , apprezzando, si rivolge a me toccandomi le spalle e la nuca ; io mi avvicino al suo volto e, lievemente, le sfioro le labbra con le mie e quando sento che la sua lingua cerca il sapore della mia bocca, azzardo con la mia lingua l’esplorazione del suo cavo orale, toccandole il corpo, i seni e le gambe.
Proseguiamo così per un poco fin quando esplorando le sue gambe mi intrufolo nella sua intimità che scopro, con mia sorpresa, essere completamente ignuda, priva di mutandine.
Soffocato dall’eccitazione mi rendo conto in quel momento di aver avuto accanto per tutto il tempo della serata quella donna con la yoni già pronta e all’aria aperta.
Alla mia sorpresa P. risponde allargando le gambe e toccandosi l’intimità e portando poi la mia mano a sentire l’umido che copioso fuoriesce dalla sua fessura.
Non ci vedo più dall’eccitazione e grande è la voglia di gustarla che mi abbasso a suggere dei suoi umori con ella che , eccitata, mi spinge la testa verso di sé, costringendomi a lavarmi letteralmente il volto della sua cremina che di li a poco squirta a piccoli getti direttamente su di me e nella mia bocca, avida di tale assaggio intimo.
Risalgo condividendo i suoi umori nella sua bocca che lei apprezza e con le mani afferro i suoi seni ampi e sodi, strizzandole i capezzoli fino a farle male, ma con sua grande soddisfazione.
P. si rivela una donna calda e sensuale, con uno spiccato senso verso l’esibizionismo e la sessualità. Si lascia fare e risponde sempre con favore anche quando scopro che il suo lato B è bello, sodo e con l’orifizio sufficientemente largo da accogliere quasi le mie prime tre dita della mano e lei non nasconde questa sua propensione dichiarando il piacere che prova a sentirsi presa nella sua seconda porta, oltre che nella prima. Le mie dita passano infatti da una fessura ad un'altra senza impedimento alcuno, ma anzi col piacere di sentire sempre copioso fuoriuscire il nettare del suo piacere.
Sto esplodendo quasi ed ella ben sapendo della mia sofferenza obbligata, esce dall’abitacolo così com’è semi ignuda e mi invita a raggiungerla per proseguire il nostro convegno all’aperto.
Ci troviamo dunque io appoggiato al cofano dell’auto e lei inginocchiata che mi pompa la verga con movimenti lenti decisi e precisi, affondando la testa fino alla radice e portando la mia mano alla sua nuca, quasi volesse che la obbligassi a tal gesto di comando.
E’ enorme il desiderio di averla mia e già assaporo il sogno di penetrarla analmente, che l’eccitazione diventa quasi insopportabile e lei, con sapienza intuitiva , ecco staccare la bocca dal mio membro e proseguire esperta di mano incitandomi a venirle sui seni .
In estasi esplodo dunque senza più pensare a dove vengo e a come vengo, assaporando il gusto di quel momento catartico, inondando i suoi seni, la sua mano e ogni altro dove.
La guardo nel buio della notte e intravedo la sua sagoma, riconoscendo il suo volto e il suo sorriso soddisfatto e appagato ; lei mi guarda con quel suo sguardo erotico e, avvicinandosi la mano alla sua bocca, ecco che con la lingua assapora i residui della mia crema, commentandone poi il gusto.
Avvicinatasi a me, mi obbliga infine a condividere il sapore di me stesso con la sua lingua che saetta frenetica nelle nostre bocche unite.
Rientrati in auto, ci asciughiamo, ripuliamo e rivestiamo, ricomponendoci per il rientro nella società.
Il viaggio di ritorno è un rientro nella simpatia e nel piacere di dialoghi e argomenti comuni, quasi ci stessimo già dimenticando del nostro appagamento. Ma il saluto finale, pur nella sua sobrietà ci rende curiosi di immaginare cosa potrebbe essere se ci spingessimo oltre e qui arriva l’auspicio di un futuro nuovo incontro, ben voluto da entrambi che accadrà chissà quando, se entrambi lo vorremo ……
Questo episodio recentissimo, mi ha spinto ad un momentaneo rientro provocatorio nel forum.
Chi vorrà apprezzare si compiaccia della lettura; chi vorrà contestare l’assenza di un link condivisibile , attui ogni altra azione di suo gradimento; chi vorrà invece condividere un episodio analogo od un confronto per scoprire se la fatidica milf descritta è stata testata anche da altri colleghi, non ha che da replicare a questa mia.
Come già annunciato sarò sempre attivo per contatti in pvt rispondendo a chiunque chieda.
Vivissimi auguri di buone tromb. a tutti !!!
Rag. Fantozzi