P.S. Salvo errori non ho trovato 3D riguardanti questa Lucy. Il nome compariva in alcuni post, ma riferito ad una ragazza in altra location e di diversa nazionalità, se ben ho capito.
CITTA DELL'INCONTRO: Genova
NOME INSERZIONISTA: Lucy
NAZIONALITA': Dominicana
PRESENZA: N.D.
ETA': 28/32
SERVIZI OFFERTI: BJ, Daty, Rai1
RATE DI PARTENZA: VU-20
RATE CONCORDATO: VU
DESCRIZIONE FISICA: 1.60/1.65, carnagione caffelatte, fisico prosperoso, seno una 3 piena, capelli schiariti non molto lunghi e tirati indietro con un fermaglio
ATTITUDINE: Sa cosa c’è da fare, con intelligenza
REPERIBILITA':
LOCATION: Ok, e con servizi funzionanti
BARRIERE ARCHITETTONICHE: Si, come sempre nel CSG
Racconto (Titolo: Un orso nei vicoli)
Dopo diverso tempo, mi ritrovo in quel di Genova.
Riesco, causa imprevisto, a ritagliarmi un po’ di tempo ed opto per fare un paio di vasche, voi avrete già intuito dove.
Sguscio come un’anguilla fra il traffico pedonale di via XX e tra i suoi amanti dello shopping.
Quella di oggi è una Genova movimentata. Mano a mano che schivo il popolo del passeggio, mi avvicino verso la meta.
Quel quartiere che, già nel nome, trova il suo destino.
Quella Maddalena che pullulava Maddalene, e che qualcuno vorrebbe vedere redenta.
Apro una piccola parentesi personale, oggi in zona ci ho visto anche dei turisti e, per quanto io capiti qui abbastanza di rado, non è la prima volta che li vedo, talvolta attratti ed intenti a fotografare i vicoli ed il loro aspetto unico, signorine incluse.
Senza contare le spese che ho fatto in loco, le seppur poche palanche che, diversamente, non avrei mai elargito lì, credo che il voler “ripulire” sia un’operazione priva di grande ragione.
Quello delle pay è un fenomeno che esiste ovunque, nel mondo, magari sotto varie forme diverse, ma esiste. Ha senso forse nasconderlo come polvere sotto il tappeto, o forse è meglio capirlo ed accettarlo sotto una luce costruttiva?
A patto che le ragazze abbiano un rispetto per la decenza, io propendo per la seconda ipotesi, la prima la chiamerei malragionato bigottismo, ma non potrei mai definirla una risoluzione del problema, sempre che di problema si tratti.
Chiusa la parentesi, torniamo nei vicoli, quei vicoli talmente stretti, in cui mi sento grande come un orso.
Non è solo una questione di spazio ma, dato che da sempre fatico a riconoscere le ragazze descritte nei vari 3d, come un orso con il miele, devo andare a sensazione, a naso.
Dopo qualche giro infruttuoso vedo lei in fondo alla Prigione, andando verso il Salvatico.
Ho già la mia intuizione, perché l’ho trovata attraente ma, per fare il prezioso, aspetto che lei mimi un discreto bacio per stabilire il contatto.
Solito gran numero di scale, con il solito doppio effetto: quello fisico di fatica, quello psicologico di avere un qualcosa di bello che ondeggia davanti a te. Arriviamo quindi in una location decisamente carina, ovviamente, anche questa, piccola da farmi sentire un orso, ma ben allestita, molto gradevole, in cui non manca nulla (testato il bagno pre incontro, lavabo e bidet funzionanti perfettamente).
La visione è quella di una ragazza giovane e carina, dal bellissimo viso (a gusti miei), che, per la sincerità, da svestita perde forse qualche punto per un po’ di abbondanza in più che, davanti agli occhi, sulle scale, non si notava, ma, nel complesso, rimane sempre un discreto vedere.
Completa l’opera un valido decolletè, probabilmente aiutato (anche se non ho visto alcun segno di cicatrici).
Ma all’orso il miele non basta vederlo, lui vuole di più.
Quello che devo sentire, a naso, è l’attitudine. È l’atteggiamento che fa la differenza.
Avendo investito di più del rate base, se volessi esser prevenuto, mi aspetterei di ricevere una prestazione da VU-20, solamente a prezzo maggiorato.
Preciso, non l’avevo mai incontrata prima, quindi non ho esperienze con lei a tariffa minima, ma l’impressione è che invece, per fortuna, non sia così.
Non è un discorso di sigle, ma l’atteggiamento è quello di una ragazza intelligente, che vuole farmi capire che, se ho speso di più, la cosa ha avuto un senso.
Zero fretta, si presta a giocare con tranquillità, si lascia fare (ma non FK, per il resto non ho chiesto), sa come prenderti, e come tenerti, senza dare l’impressione di volerti mandare via quanto prima.
Partecipa senza godersela particolarmente, ma senza fingere teatralmente.
Ed io oggi sono lì, come un orso, un orso in particolare, quello della nota pubblicità televisiva, la mia parola d’ordine è una: Relax.
Lascio fare a lei, perché ha dimostrato di sapere il fatto suo, e lei ricambia, con un buon esempio di BJ con le mani dietro la schiena.
Lascio fare a lei quasi del tutto, ma non troppo, perché, nonostante la mia voglia di relax, io sono carico e lei ci sa fare, quindi se continua potrei capitolare anzitempo.
Passiamo al sodo ed anche qui, per agevolare il relax, faccio condurre lei.
Non mi delude, non è spinta nel modo di fare, ma non è assente. Concludo così.
Un paio di chiacchiere, anche mentre, a turno, procediamo entrambi ai lavaggi post incontro.
Esco così, scendendo quelle scale in maniera impacciata, un po’ goffo, come un orso, un po’ per la consueta ripidità dei gradini, un po’ per la discreta soddisfazione.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.