Non sono uno che bada molto ai K+ o K-, ma questo racconto una cliccatina lo merita.
Mi incuriosiva verificare se la Rebecca di questa discussione fosse effettivamente l’Esagerata già recensita in passato (v. il collegamento indicato sopra) e, nel caso, ritrovare una ragazza incontrata una sola volta ma di cui conservavo un ricordo piacevole.
Dunque, dopo la mezzanotte di qualche sera fa, mi reco nel luogo indicato, il parcheggio del cimitero, che si affaccia sulla SS 11 “Padana superiore”, a sinistra uscendo da Milano, prima del nucleo abitato di Vimodrone. Ci vado a piedi, lasciando la macchina un po’ distante, per non perdere l’occasione, almeno in questa stagione, della primordiale pecorina all’aperto.
Contrattiamo una scopata protetta, con pompino senza preservativo solo come preliminare, in modo da contenere l’onorario nei 50 euri, stanti i tariffari alquanto sostenuti che si praticano a Vimodrone.
Dalla prima impressione mi pare subito la ragazza che avevo conosciuto: poco più che ventenne, morettona con un bel fisico, alta e forme adeguate alla statura, come è già stato detto; soprattutto le belle gambe erano in vista, mentre il resto era più nascosto (la serata fresca e le condizioni un po’ di fortuna in cui abbiamo consumato non l’hanno invogliata a scoprirsi più del necessario); un viso tondo con occhioni marroni non da modella ma carino; umanamente simpatica. Poi le chiedo un particolare di vita familiare che mi aveva detto allora e ricordavo distintamente, lo conferma, e dunque non ci sono più dubbi.
Dopo questo allegro inizio, lo sviluppo dell’incontro assume una coloritura più gotica. Il luogo in cui porta per consumare all’aperto, infatti, non è neanche un vero e proprio imbosco, ma è un angolino del parcheggio appena protetto dalla strada grazie alle frasche e al buio. Mi assicura che i carabinieri non lo ispezionano, ma chissà. Per di più, durante il pompino, io in piedi e appoggiato ad un muretto utile allo scopo, lei accovacciata, ho la vista di lei e del suo viso, impegnata in un lavoro non così “esagerato” come quello riservato al cliente che ne riferì per primo, ma comunque piacevole, che mi godo in tranquillità. Quando ci scambiamo le parti, però, io in piedi dietro e lei appoggiata al muretto e ottimamente piegata a pecora (apprezzabile l’elasticità con cui ha preso e manutenuto la posizione, agevolando al meglio la penetrazione), io mi ritrovo nel campo visivo in primo piano il suo culo e, come sfondo, il fatale cancello del cimitero e un’oscurità trapunta di lumini che brillano! Diciamo che l’ho presa come un’angolatura macabra dalla quale considerare la misteriosa connessione di Eros & Morte. Mantengo comunque la concentrazione e giungo felicemente alla conclusione, facciamo due chiacchiere cordiali e ci salutiamo.
Nel complesso un’esperienza erotica positiva, venata dall’inquietudine barocca che ho cercato di evocare.
In più mi ha messo voglia di testarla proprio grazie all'oscura location all'aperto, per me sarebbe molto stimolante. Anzi, se riuscirò a cavalcare la donzella, le porterò i denti finti da vampira da indossare per aumentare tale atmosfera.